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UNO YACHT SENZA EQUIPAGGIO E’ POSSIBILE?

La questione “equipaggio” è un argomento che interessa molti armatori in fase di progettazione del proprio yacht..

Ci si chiede se uno yacht senza equipaggio sia possibile. Tuttavia, per capire se questa richiesta è attuabile è importante chiarire con il Cantiere Costruttore questi aspetti:

Quale sarà l’uso del proprio yacht? Per quanto tempo all’anno si ha intenzione di usarlo?

Il proprietario è in grado di manovrare lo yacht in completa autonomia.

  • Quanto è grande la propria imbarcazione? Riuscirò a gestirla autonomamente in sicurezza?

Per precisazione è fondamentale considerare che l’equipaggio può essere suddiviso tra personale tecnico (comandante, ingegnere meccanico, ecc.) e personale di servizio (steward, chef, hostess ecc.) di solito impiegato negli yacht più grandi.

Al momento della progettazione è già chiaro al suo proprietario quale sarà l’uso della sua imbarcazione.

Ci sono quegli armatori che amano timonare la propria barca, altri che cercano solo il piacere della navigazione. C’è chi preferisce avere l’imbarcazione tutta per sé, e invece chi preferisce avere un equipaggio completo al proprio servizio. C’è inoltre chi ama usare la barca tutto l’anno, e chi invece può usarla solo qualche mese all’anno.

La destinazione d’uso della propria imbarcazione condiziona anche le scelte relative all’equipaggio.

Uno Yacht che verrà impiegato come Charter dovrà prevedere oltre al personale tecnico necessario per legge, anche quello di servizio.

Se invece il suo utilizzo è personale si potrà decidere di riservare meno spazio ai membri dell’equipaggio, in quanto saranno gli ospiti a svolgere le mansioni di bordo.

NOTA BENE: Le regole sul numero e sul tipo di personale di bordo sono dettate ed imposte dalla classe di navigazione e dalla bandiera, oltre che dalla dimensione dell’imbarcazione. Sarà quindi importante valutare bene con il cantiere tutti questi aspetti in fase di progettazione.

Per poter navigare e manovrare l’imbarcazione c’è bisogno della patente nautica e di tutte le certificazioni idonee alla navigazione. Bisogna inoltre possedere un minimo di nozione tecniche da mettere in pratica in caso di avaria mentre si è in mezzo al mare.

Dimensioni imbarcazione

Più lo Yacht sarà grande e più sarà necessaria la presenza a bordo di figure tecniche con competenze specifiche. Inoltre uno yacht di grandi dimensioni richiede anche una maggior cura anche in termini di manutenzione, anche quando è ormeggiata in marina.

Le soluzioni del Cantiere

La divisione dei flussi come soluzione ottimale.

Nelle le imbarcazioni di dimensioni più grandi – dove è necessario un minimo di equipaggio – la questione Privacy è l’aspetto cruciale.

Lo studio dei flussi ospiti-equipaggio, se fatto con attenzione, garantisce estrema discrezione. Una sapiente divisione degli spazi fa in modo che le aree di lavoro non interferiscono con gli ambienti dedicati agli ospiti.

Quando la tecnologia può aiutare

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Sono state quindi adottate delle soluzioni che hanno permesso di condurre l’imbarcazione in totale autonomia, riducendo così i costi di gestione ed aumentando la privacy a bordo. Sono state inserite quattro postazioni di comando remote , due a prua e due a poppa del Main Deck per agevolare le manovre di ormeggio, in aggiunta alla postazione di comando principale che si trova nel ponte superiore. Ogni postazione è stata dotata di tutti i comandi e display necessari ad avere il pieno controllo dell’imbarcazione.

Queste soluzioni vengono in aiuto durante la navigazione, ma una Navetta 26 ha bisogno di presenza fissa a bordo anche quando è ormeggiata in Porto. È stato installato a bordo un sistema di monitoraggio da remoto per la gestire a corrente a bordo, il riscaldamento/ raffreddamento dell’ambiente ecc..

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yacht equipaggio obbligatorio

Quando serve equipaggio yacht?

Oltre i 15 metri le barche diventano pesanti e richiedono un minimo di equipaggio, certamente un marinaio che sia di supporto. Con questa misura i cabinati cominciano a diventare oggetti importanti e costosi. Oltre i 18 metri l'equipaggio diventa obbligatorio e i costi salgono rapidamente.

Quando è obbligatorio dare assistenza a un altro yacht?

Il Codice della Navigazione prevede all'art. 489 che: “l'assistenza a nave o ad aeromobile in mare o in acque interne, i quali siano in pericolo di perdersi, è obbligatoria, in quanto possibile senza grave rischio della nave soccorritrice, del suo equipaggio e dei suoi passeggeri”.

Chi può guidare uno yacht?

aver compiuto 18 anni di età per condurre le imbarcazioni da diporto; aver compiuto 16 anni per guidare i natanti da diporto; aver compiuto 14 anni di età per navigare a bordo di natanti a vela con superficie velica superiore ai 4 metri quadrati e per unità a remi entro 1 miglio dalla costa.

Quanto guadagna l'equipaggio di uno yacht?

Seguono in ordine, lo chef, il primo ufficiale e il capo ingegnere (3,500 - 4mila euro / + 7.500), lo chief steward, che parte dai 3mila euro per superare i seimila, il marinaio che guadagna circa 4mila euro al mese, fino al mozzo senza esperienza, che porta a casa al massimo (!) 5mila euro.

Quante persone entrano in uno yacht?

Uno yacht commerciale e di grandi dimensioni può trasportare più di 12 passeggeri, ma lo yacht privato è solo per il piacere del proprietario, quindi gli ospiti non hanno restrizioni per i passeggeri. Tali navi variano in lunghezza da 50 piedi a 160 piedi e hanno una capacità massima di 12 persone.

Patente nautica - quando serve

Trovate 18 domande correlate

Quanto costa una giornata in yacht.

Il costo per il noleggio yacht può variare dai 500 a più di 20 000€ al giorno, a seconda della taglia dell'imbarcazione e il tipo di prestazione richiesta. Mediamente, puoi contare 12 000€ a settimana per uno yacht di dimensioni modeste.

Quanto costa il pieno di carburante di uno yacht?

Occorre però fare attenzione alle rotte prescelte: il serbatoio della barca, lunga 70 metri, è di 180.000 litri: per un pieno occorrono 270.000 euro.

Come diventare equipaggio yacht?

Oltre ai corsi di formazione di base sulla sicurezza a bordo necessari prima che ti sia legalmente permesso di lavorare come Hostess e Steward per Yacht in mare, devi frequentare dei corsi per diventare Hostess e Steward per Yacht di Lusso; corsi di Hospitality del Lusso.

Quanto guadagna un noleggiatore di barche?

tra i 180 e i 200 euro al giorno; tra i 1.200 e i 1.500 euro alla settimana; tra i 5.000 e i 6.000 euro al mese; tra i 13.000 e i 15.000 euro a stagione.

Che barche si possono guidare senza patente?

Ricapitolando: senza la patente nautica è possibile guidare barche di lunghezza inferiore ai dieci metri, se la barca è a motore; barche inferiori ai sei metri, se si tratta di barche a vela, non oltrepassando le sei miglia marine, e purché lo scafo abbia un motore con potenza inferiore o pari ai 40,8 cavalli.

Cosa puoi guidare con patente nautica?

La patente nautica entro le 12 miglia Si possono guidare, invece, tutte le barche sia a vela sia a motore, senza limiti di potenza e con una lunghezza fino a 24 metri con la patente nautica entro 12 miglia: una sorta di patente base nel mondo della nautica.

Cosa succede se non si ha la patente nautica?

Sanzioni patente nautica Mancanza della patente nautica dove richiesta: per natanti da diporto da 2.066 a 8.263 euro; per imbarcazioni/navi da diporto da 4.132 a 16.526 euro. In questo caso è prevista la sanzione accessoria della sospensione della patente. Guida con patente nautica scaduta: da 207 a 1.033 euro.

Cosa si intende per navigazione da diporto?

Attività nautica che si svolge a scopi sportivi o ricreativi e senza fine di lucro. Tali caratteristiche determinano un particolare regime del d., che è dotato di nome e istituti propri, tali da collocarlo in posizione di autonomia rispetto al più ampio fenomeno della navigazione.

Quanto costa un recupero in mare?

In base alla nostra esperienza, il costo di traino di una barca a motore di circa 10 metri, in avaria a circa 6 miglia dalla costa ha un costo di recupero di circa 3500 euro. La tariffa cresce in modo esponenziale per gli yacht più importanti.

Quando serve la licenza di navigazione?

Questo documento è richiesto obbligatoriamente quando a bordo è installato un apparato VHF che del resto è obbligatorio sulle unità che navigano oltre le 6 miglia dalla costa come ricordato sopra.

Come fare i soldi con le barche?

  • Sii fantasioso e trova la tua nicchia. ...
  • Predisponi crociere personalizzate. ...
  • Organizzare tour fotografici. ...
  • Collabora con aziende di immersione. ...
  • Proponi lezioni di vela. ...
  • Valuta il noleggio peer-to-peer (P2P) ...
  • Collabora con Airbnb hosts.

Quanto costa uno skipper al giorno?

La tariffa di uno skipper va dai € 150/170 al giorno a prescindere dal tipo d'imbarcazione e del periodo in cui si fa la vacanza in barca. Per cui, se noleggiate una barca per una settimana, il costo dello skipper è intorno ai € 1.000/1.200.

Quanto rende una barca a vela?

Se siete armatori di una barca, rappresenta l'occasione giusta per farla rendere: starà a voi decidere quanto, ma testimonianze parlano di un minimo di 12.000 euro l'anno per una barca di 9 metri.

Quanto guadagna un broker di yacht?

Il mediatore marittimo non ha uno stipendio ma percepisce una commissione ogni volta che la trattativa va a buon fine. Questo aspetto ha molteplici sfumature e la percentuale di commissione può variare a seconda dei casi. Ad esempio in Italia la commissione viene pagata sia dal compratore che dal venditore.

Quanto guadagna un designer di yacht?

Lo stipendio di uno yacht designer professionista arriva mediamente a circa 2.150 EUR netti al mese, circa 43.000 EUR netti all'anno, a cui si sommano anche bonus che possono superare i 5.500 EUR all'anno.

Come diventare skipper di yacht?

Lo skipper professionista deve aver frequentato vari corsi specialistici, quali il corso antincendio di base, il corso di sicurezza personale e responsabilità sociali, il corso di sopravvivenza e di salvataggio, il corso marittimo abilitato ai mezzi di salvataggio, il corso di primo soccorso elementare, il corso di ...

Quanto fa uno yacht con un litro?

Consumo di uno yacht: circa 90 litri / ora di gasolio (per lo yacht Prestige 36) e 500 litri / ora di gasolio (per uno yacht di 71 metri di lunghezza);

Quanto costa mantenere uno yacht di 10 metri?

– Costo medio ormeggio annuale in porto attrezzato per un 10 metri: da 2.000 a 4.500 euro. In primis l'antivegetativa una volta l'anno: 1.000/1.300 euro è il costo della prestazione fornita da un cantiere e comprensiva della carteggiatura, di due mani di antifouling e di tre mani di antivegetativa.

Quanto costa uno yacht di 20 metri?

Da 20 a 30 metri. Per comprare uno yacht incluso in questo range il budget deve essere abbondantemente sopra i due milioni di euro. Troviamo infatti unità costruite con assoluta maestria e che necessitano di tante ore di costruzione e ricerca.

Yacht

Regole per la navigazione di uno yacht in Italia

Regole per la navigazione di uno yacht in Italia

Se c'è un paese che vale la pena scoprire dal mare, è l'Italia; perché ha centinaia di chilometri di costa, con spiagge e calette meravigliose da vedere e dove scoprire angoli nascosti che puoi raggiungere solo in barca. Per fare questo, se vuoi goderti la navigazione da diporto in Italia sul tuo yacht, dovrai avere la licenza appropriata per farlo . In questo luogo potrai trovare scuole che ti forniranno la formazione necessaria per imparare a governare una barca e ottenere l'apposito permesso in modo che possa essere legalmente navigato.

I passaggi che devi seguire per ottenere la patente ed essere in grado di navigare in Italia sono:

yacht in italia

Innanzitutto devi sapere che in Italia esistono diverse patenti di navigazione a seconda delle dimensioni della barca e delle distanze che può percorrere. Non è necessario essere in possesso di alcuna patente se si intende navigare a meno di 6 miglia dalla costa con un'imbarcazione di lunghezza inferiore a 24 metri e con motore di potenza inferiore a 30 Kw o 40,8 Cv. Nel caso in cui venga superata una delle condizioni di cui sopra o se si tratta di una moto d'acqua o forse, se pratichi lo sci nautico o prendi barche più potenti e/o ti allontani dalla costa , avrai bisogno di una licenza .

Categorie di licenze in Italia:

Categoria A: valida per imbarcazioni fino a 24 metri di lunghezza e prevede due tipologie:

Patente nautica per navigare fino a 12 miglia dalla costa: questa patente ti consentirà di imbarcare un'imbarcazione da diporto di lunghezza non superiore a 24 metri, di qualsiasi potenza a motore, ad una distanza massima di 12 miglia dalla costa. Per ottenerlo è necessario superare un esame teorico e uno pratico. Il test teorico è lo stesso per questa patente così come per la patente per guidare per più di 12 miglia. Ciò che rende diverse queste due licenze sono le domande specifiche a cui è necessario rispondere correttamente per qualificarsi per una licenza o per l'altra. In generale, la prova teorica consiste in un test di 20 domande in cui una sola risposta è corretta. Per ottenere la patente fino a 12 miglia dalla costa sarà necessario rispondere a 5 domande specifiche e dovranno essere superate minimo 4. Le domande possono fare riferimento ad argomenti quali manovre di ancoraggio e altri argomenti legati ai componenti delle imbarcazioni . Per entrambe le patenti (con e senza limite di distanza dalla costa), il numero massimo di errori ammessi per superare l'esame è 4; ovvero devi rispondere correttamente a un minimo di 16 domande su 20. Successivamente devi sostenere una prova pratica in cui devi dimostrare di saper condurre una barca, esercitarti nelle manovre di ormeggio, recuperare un uomo in mare e altre emergenze situazioni che si possono presentare durante la navigazione.

Patente nautica per navigare senza limite di distanza dalla costa: con questo permesso illimitato puoi imbarcare le stesse imbarcazioni della patente precedente, ma in questo caso senza limitazione di distanza. Come nel caso precedente, l'esame per queste due patenti è unico; tuttavia, ciò che rende questa parte diversa dalla precedente è che è necessario rispondere correttamente a 4 domande relative ad argomenti che corrispondono a questa licenza. Se superi la parte teorica, dovrai sostenere la prova pratica in barca a motore o in barca a vela e motore. Come per la patente fino a 12 miglia, devi dimostrare di essere preparato a governare la barca e fare quasi le stesse prove del caso precedente; Inoltre, devi saper fare i nodi da marinaio e conoscere la teoria della navigazione e le sue manovre. In caso di sospensione della pratica non è necessario ripetere la prova scritta, sarà solo necessario sostenere nuovamente la prova pratica entro un mese dalla prima volta che è stata fatta; mentre chi non risponde correttamente alle domande potrà continuare a prendere la patente entro le 12 miglia.

La patente nautica di categoria B serve per il trasporto di imbarcazioni da diporto di lunghezza superiore a 24 metri e consente di allontanarsi a qualsiasi distanza dalla costa: con questo permesso si possono imbarcare imbarcazioni da diporto di lunghezza superiore a 24 metri e guidare sia a motore che a vela e motore. Per ottenerlo è necessario essere in possesso di patente nautica illimitata per barche a motore e vela da più di 3 anni. Per farlo dovrai sostenere un corso teorico di 100 ore e un esame teorico-pratico, che potrai frequentare solo almeno un mese dopo aver richiesto tale esame. La prova scritta prevede la risoluzione di un problema di cinematica navale anticollisione in circa 90 minuti e una prova orale. Successivamente, farai la prova pratica con una barca di oltre 24 metri in mare in cui dovrai dimostrare la tua capacità di manovrare questo tipo di barca.

La patente nautica di categoria C è autorizzata alle persone disabili a navigare con determinate condizioni, come l'adattamento della barca o l'accompagnamento di un'altra persona: questa patente è riservata a persone con determinate patologie che limitano la corretta esecuzione della conduzione di una barca da diporto con una lunghezza che non supera i 24 metri. Questa licenza può essere ottenuta da coloro che sono affetti da alterazioni anatomiche. Con questa patente potrai decidere quali operazioni effettuare per gestire correttamente la barca; tuttavia, un'altra persona deve essere sempre presente per eseguire le funzioni manuali richieste e quest'altra persona non deve essere autorizzata a condurre una nave. Inoltre, l'imbarcazione deve essere dotata di un dispositivo elettronico in grado di rilevare se un uomo cade in mare, disabilitando l'autopilota e spegnendo i motori. Le persone disabili possono ottenere una patente nautica di tipo A e B, ma la validità di questa patente sarà di soli 2 anni. Questo può essere stabilito con o senza limiti dalla costa. Allo stesso modo dovranno superare un esame, come quelli di categoria A, in cui c'è una parte teorica e una parte pratica che dipenderà se ci saranno limiti dalla costa o meno e se sarà per motociclette o motori e vela.

Altri tipi di licenza:

Estensione della vela: se hai già sia la patente 12 miglia che illimitata e vuoi prendere la patente nautica, questa è la patente che devi prendere. In questo modo potrai imbarcare una barca da diporto di lunghezza non superiore a 24 metri con o senza limiti dalla costa, a seconda della tua scelta. Questo corso prevede una lezione teorica e diverse ore di pratica, a seconda che ci siano o meno dei limiti sulla costa, e può essere frequentato solo da persone di età superiore ai 18 anni. L'esame sarà completamente pratico su una barca a vela e dovrai essere in grado di dimostrare la tua capacità di manovra.

Patente nautica: se possiedi un motoscafo devi sapere che la patente è obbligatoria nel caso in cui pratichi sci nautico, ti allontani più di 6 miglia dalla costa o il motore della barca sia superiore a 40,8 CV o 30 kW. Con questa patente si possono stabilire limiti anche dalla costa, gli stessi della categoria A, senza limiti o fino a 12 miglia.

yacht in Italia

D'altra parte, devi sapere che in Italia puoi noleggiare yacht e goderti una giornata di mare con le sue coste da sogno e le sue acque cristalline, l'Italia è una destinazione ideale per chi ama vivere questo tipo di esperienza nautica. Ci sono diverse compagnie in Italia che offrono questo servizio, sia per imbarcazioni di lusso che semplici, che si adattano a vari budget. Dall'Italia è possibile salpare verso altre città come Cannes e Montecarlo , o semplicemente trascorrere la giornata in mare. Questi yacht includono l'equipaggio, quindi tutto ciò di cui devi preoccuparti è divertirti e divertirti. Dovresti anche tenere conto che in Italia è obbligatorio indossare i giubbotti di salvataggio a bordo dello yacht e devono essere disponibili per tutti i passeggeri. Tenendo conto di quanto sopra, ora sai cosa dovresti fare se vuoi manovrare una barca da solo, tenendo conto che troverai anche opzioni per il noleggio.

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La nuova legge sulla Nautica

Novità sul codice della nautica da diporto, d.l. n.120 del 12 novembre 2020 (pubblicato sulla gazzetta ufficiale 20/12/2020 ), in questo nuovo appuntamento con il nostro blog vogliamo raccontare le novità sul codice della nautica ., andiamo pertanto a ripercorrere i vari articoli uno ad uno, con l’intento di semplificarne la lettura..

Vengono stabilite le finalità. L’articolo presenta alcune innovazioni, le modifiche e le integrazioni al codice della nautica 2005, proseguendo il lavoro del decreto 2017 .

Ribadisce la validità di norme e leggi emanate negli anni precedenti laddove non ci siano nuovi riferimenti. Conferma l’appartenenza a regolamenti comunitari ed internazionali di leggi marittime che riconoscono tematiche comuni in ambito di sicurezza, soccorso, tutela dell’ambiente e standard di qualità di materiale e messa in opera delle costruzioni navali.

Si prosegue in un lungo elenco degli obiettivi che mette al centro temi quali aggiornamento, istituzione nuove figure e albi, snellimento delle pratiche, cantieristica, difesa dei diritti sociali, revisione delle discipline sanzionatorie e senso di appartenenza ad un sistema più complesso che conferma la visione della navigazione da diporto come realtà in netta crescita, che necessita però di essere inserita all’interno di un più ampio contesto di traffico marittimo, dove la navigazione professionale resta nettamente dominante e deve continuare ad avere la priorità.

Al di là delle leggi, il consiglio per noi diportisti è quello di appellarci sempre alla regola non scritta fondamentale, quella del buon senso, con questa premessa non sarà difficile riconoscere che andar per mare per scopi ricreativi è diverso che andare a lavorare su navi commerciali. 

Si istituiscono nuove categorie di utilizzo ai fini commerciali delle imbarcazioni/navi da diporto. Oltre a locazione, noleggio, insegnamento professionale della vela, centri subacquei vengono riconosciute le attività di Assistenza Ormeggio, Assistenza al Traino, Attività in forma Itinerante di somministrazione cibi/bevande e commercio al dettaglio. Altra novità: le barche che battono bandiera straniera potranno fare attitivà commerciale richiedendo un autorizzazione presso uno sportello Sted.

Nasce la Nautica Sociale.

L’articolo si riferisce a bambini, disabilità, mare come terapia e insegnamento, qualsiasi unità inferiore a 6 mt che naviga senza scopo di lucro in acque marittime o interne rientrerà in questa categoria. Facilitazioni per l’ormeggio delle unità da diporto in transito e fornitura dei servizi in banchina ai mezzi delle attività finalizzate a diffondere la conoscenza e la pratica della nautica da diporto a favore degli studenti, degli istituti scolastici di ogni ordine e grado di età non inferiore a nove anni.

Chiarisce e riclassifica tutte le categorie di unità da diporto, natanti, imbarcazioni e Navi da diporto. Introduce la futuristica categoria “unità a controllo da remoto” e distingue:

Navi Maggiori >500Gt (1Gt=1,2TsL) Navi Minori <500 Gt Navi Minori Storiche <120Gt < 1967 anno di costruzione.

Adempimenti per Navi da Diporto che fanno noleggio e conferma sui documenti: resta l’obbligo di tenere il ruolino di equipaggio e il libro unico di bordo.

Esprime la possibilità per i cantieri che costruiscono le proprie barche di registrare con una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà. In questo articolo si normano anche le modalità di iscrizione per barche aucostruite e i documenti richiesti per iscrivere una barca proveniente dai registri stranieri.

Immatricolazioni delle barche in vendita “sospese”. Iscrizione provvisoria valida 6 mesi che va in “aiuto” ai broker. Questi ultimi potranno così non accollarsi i costi intermedi dei passaggi di proprietà.

In un mercato dove le trattative hanno sempre meno margini di guadagno, un po’ di respiro ed un alleggerimento degli adempimenti è ben gradito.

Novità: al momento della prima iscrizione vi è la possibilità per i proprietari di scegliere lettere e numeri di targa, non più composto da 2 lettete+numeri+D finale (es. RM 4406 D), ma 4 lettere+4 numeri+D.

Se mai riuscirò ad acquistarla la mia prima imbarcazione sarà targata (LUCA 0001 D) 😎

Documenti di Navigazione per Navi da diporto adibite a Noleggio. 

L’articolo presenta chiarimenti sul tipo di licenza di navigazione che viene rilasciata dagli sportelli telematici in caso di nuova iscrizione: imbarcazioni CE (costruite dopo il 1998) navigheranno in base alle ormai note categorie di progettazione A, B, C, D mentre le imbarcazioni non CE (costruite ante ’98) si distingueranno per abilitazione alla navigazione entro oppure oltre le 6 miglia.

Tutte le barche già immatricolate continueranno a godere delle precedenti abilitazioni. 

Rinnovo della licenza a seguito modifiche strutturali: la licenza verrà sostituita con il formato nuovo anche tramite Sted.

La sigla Sted sta per Sportello Telematico del Diportista, nella logica di una sburocratizzazione delle pratiche ministeriali e con la speranza di ridurre i tempi di attesa per i documenti (al momento il sistema è ancora un po’ farraginoso) le agenzie autorizzate come la nostra potranno completare interamente le pratiche nautiche senza più dover fisicamente spedire i documenti presso le Capitanerie di Porto o uffici della motorizzazione provinciale.

Mi raccomando diportisti, accertatevi che le agenzie siano autorizzate, vige l’obbligo di esporre in vetrina il bollino Sted. 

Leggi anche Licenza di navigazione addio, arriva lo Sted!

Si ribadisce l’importanza del Certificato di Sicurezza come documento ufficiale di bordo che deve sempre accompagnare la licenza di navigazione. É su questo documento infatti che vengono riportate le caratteristiche di navigabilità, vengono fatti gli aggiornamenti da parte degli enti tecnici a seguito di visite periodiche (rinnovo quinquennale) o occasionale (evento straordinario, cambio motore, modifica scafo strutturale).

Curioso come, tra le voci di “radio banchina”, sia rimasto il vecchio detto “devo fare il Rina” per descrivere la necessità di eseguire una visita periodica e rinnovare il certificato di sicurezza scaduto. 

Oggi, oltre al RiNa (registro Italiano Navale), ci sono oltre una decina di altri organismi notificati autorizzati dallo Stato.

La nostra agenzia si affida ai servizi degli ispettori autorizzati di Udicer Nautitest, secondo ente in Italia nato dopo il periodo di monopolio del Rina. Professionalità e rapporto umano, bravi a rendere il “momento della visita” un bel confronto tra armatore e professionista della sicurezza.

Ribadisce l’obbligo di patente nautica nei casi di noleggio natanti, traino sciatori o gonfiabili, moto d’acqua. 

Arriverà un Fac-simile del contratto “Tipo” per la locazione dei Natanti. 

I locatori di questi mezzi sono spesso privi del titolo patente nautica che resta non obbligatorio per le unità che hanno un motore inferiore a 40.8 CV entro le 6 miglia. Per questo la norma responsabilizza le società di noleggio natanti e li obbliga a mettere a conoscenza (per iscritto) i locatari dell’unità delle caratteristiche tecniche e di sicurezza dello scafo e del motore, ed informare l’utente di eventuali pericoli presenti nei tratti di navigazione costiera della zona limitrofa di interesse, allegando eventuali ordinanze locali che regolamentano la navigazione in quella determinata area.

Quali sono unità da diporto controllate da remoto? Una previsione futuristica? Mica tanto, con l’avvento dei droni anche sull’acqua sono già presenti unità controllabili da remoto, la tecnologia se male utilizzata può essere fonte di abbordi e materiale di inquinamento. Giusto anticipare i tempi e regolamentare da subito anche le novità.

Conferma l’importanza tra i documenti di navigazione della Licenza di Esercizio dell’imbarcazione, che verrà sempre rilasciata dal ministero che attribuirà un nominativo internazionale all’imbarcazione.

Anche qui c’è un po’ di confusione in banchina…

Attenzione perché i documenti riguardanti l’apparato radio sono due : – Licenza di Esercizio documento legato alla barca, scade ogni 10 anni e va aggiornato/sostituito ogni qualvolta cambia la proprietà. – Patentino Limitato Radiotelefonista, documento personale (c’è la vostra foto sopra) che completa il corredo di abilitazioni nautiche, non scade mai e si richiede sempre al Ministero dello Sviluppo Economico e Comunicazioni tramite autocertificazione.

Possibilità per una società armatrice di “far girare” un equipaggio sull’intera flotta senza obbligo di pratiche di imbarco e sbarco sulla stessa barca. Questa regola scioglierà il rigido vincolo equipaggio-barca. Spesso nelle società di noleggio comandanti ed equipaggio sono dei veri e propri jolly che al Sabato saltano da una barca all’altra della flotta in base alle esigenze. L’idea del legislatore è quella di tutelare/rafforzare il rapporto contrattuale tra società e lavoratori dipendenti, che siano questi comandanti, marinai o hostess di bordo, venendo incontro alle esigenze della medio-piccola nautica da diporto (barche<60 piedi).

Categorie Patenti Diporto: A ➡️ Comando e condotta natanti/imbarcazioni/moto d’acqua; B  ➡️ Comando navi; C  ➡️ Direzione nautica di natanti/imbarcazioni; Portatori di Disabilità; D * ➡️ Abilitazione speciale al comando natanti e imbarcazioni con limiti specifici su tipo di unità, distanza dalla costa, condizioni meteo marine. *novità Chiarezza sulla conversione dei titoli, chi può ottenere le patenti da diporto? Ufficiali di Marina / Ufficiali Finanza / Sottoufficiali di Guardia Costiera personale imbarcato. 

Anagrafe Patenti Nautiche a cura del CED (Centro Elaborazione Dati Ministero Nazionale). Questo archivio digitale condiviso permetterà di tracciare uno storico dei titoli conseguiti, delle infrazioni commesse e dell’eventuale perdita dei requisiti morali. I cambi di residenza arriveranno in automatico al titolare del documento. Così, come per la patente auto, arriverà il tagliandino direttamente nella buchetta di casa.

Artt. 17 e 18

Vengono definiti i contratti di Noleggio e Sub Noleggio e si completa con l’ Art.18 dove viene specificato il Noleggio a Cabina, riconosciuto solo per Imbarcazioni adibite ad attività commerciale di noleggio con personale imbarcato.

Anche la Cambusa verrà specificata nel contratto di Noleggio a Cabina. Al noleggiatore l’onere di carburante, oli motore e impianti di bordo. 

La Ratio della legge, è quella di definire anche queste spese extra giornaliere, che nella maggior parte dei casi veniva richiesta come pagamento in contanti alla base al momento dell’imbarco e, in alcuni casi, poteva addirittura superare la quota del noleggio della barca.

Nel Noleggio Occasionale resta invariato il limite dei 42 giorni, viene inserito l’obbligo sulla vetustà dell’acquisizione del titolo patente. Senza specificare se entro o oltre le 12 miglia, bisogna però avere il titolo di comandante da almeno 3 anni.

Artt. 21 e 22

Si riconosce la figura di Istruttore Professionale di Vela e si crea un Albo Nazionale. 

Requisiti necessari: – >18 anni; – Diplomati – Requisiti Morali Idonei – Brevetto o qualifica professionale.

A questo proposito, aspettiamo i decreti attuativi poiché dovrebbero essere previste delle conversioni ai possessori dei precedenti titoli di esperto velista. Si introduce l’obbligo di attivazione di una Polizza Rc personale per tutti gli istruttori. Invece, per l’iscrizione all’Albo il costo ancora è da stabilire, si rinnova tramite versamento ogni 5 anni. Si potrà rinnovare anche a titolo scaduto, non bisogna “tenerlo in vita”: se non si professa per qualche anno non andrà perso.

Scuole Nautiche. In questo articolo vengono definite le caratteristiche e gli adempimenti per poter insegnare in regola il programma d’esame per la patente nautica.

Aule e metodi di insegnamento devono sempre essere approvati dal Ministero, i docenti abilitati devono possedere esperienza e soprattutto titoli di idoneità, i mezzi nautici adibiti all’insegnamento professionale vanno registrati (abilitazione iscritta sulla licenza di navigazione).

In qualità di Scuola Nautica autorizzata dal 1984 non possiamo che essere contenti e fieri di questo articolo. Finalmente ci sentiamo riconosciuti e tutelati, è stata data un identità precisa alle scuole nautiche.  Per troppi anni siamo stati confusi o paragonati alla categoria delle autoscuole. Per troppi anni abbiamo sentito “ci ritroviamo nel garage, il corso patente lo fa zio e per l’esame usiamo tutti la barca di mio cugino”. L’insegnamento professionale dell’arte dell’andar per mare è la nostra passione, confermare il valore culturale del nostro lavoro è un bellissimo segnale da parte delle istituzioni.

Associazioni e Centri Nautici riconosciuti, se abilitati, potranno organizzare i corsi e dovranno attenersi al rispetto del regolamento in tema di abilitazione istruttori, aule e sistema didattico autorizzato, mezzi idonei alla professione.

Posti in Transito.

Viene definito durante l’anno il numero degli accosti (spazio in banchina) riservato al transito per comuni diportisti e per diportisti portatori di disabilità. Sarà sempre gratuito per soste inferiori a 4 ore.

a) Fino a 50 posti barca: due; b) Fino a 100 posti barca: tre; c) Fino a 150 posti barca: cinque; d) Fino a 250 posti barca: dieci; e) Da 251 a 500 posti barca: quindici; f) Da 501 a 750 posti barca: venti; g) Oltre 750 posti barca: venticinque.

É sempre una buona abitudine prendere un bel portolano tra le mani e contattare anticipatamente l’autorità marittima se entriamo in un porto comunale, oppure le segreterie dei porti turistici se si tratta di Marina privati, per non trovarsi brutte sorprese.

L’11 Aprile è la giornata Nazionale del Mare. In quel periodo, per celebrarla, la nostra scuola organizzerà tutti gli anni degli Open Day gratuiti per avvicinare più persone possibili al mondo della vela. Patrimonio culturale riconosciuto, continuiamo tutti a promulgare l’arte della navigazione, trasmettendo i principi fondamentali su tematiche di sicurezza e rispetto per l’ambiente.

Commercio Itinerante di cibi e bevande a bordo di unità da diporto.

Cresce il diporto e crescono anche i servizi, è quindi regolamentata l’attività di commercio itinerante. Se qualcuno in rada vi affiancherà per proporvi cornetti caldi al mattino, un bel gelato pomeridiano oppure una pizza o piadina (siam pur sempre in Romagna) boat made, ora potrà farlo rispettando gli stessi criteri di igiene richiesti anche ai bar/ristoranti a terra.

Campo di Applicazione e Tutela dati personali inseriti nei portali telematici.

Quando si finisce in rete è bene attivare regolamenti di protezione. Questo articolo specifica che la messa in rete dei dati legati a unità da diporto e patenti nautiche potrà permettere alle istituzioni di vigilare maggiormente, di incrociare i dati, di diminuire (si spera) i controlli in mare, ma nel contempo di seguire con attenzione i movimenti di trascrizioni sospette fatte da armatori non proprio raccomandati.

Gli organi di controllo potranno revocare con più facilità i titoli ai comandanti che hanno perso i requisiti morali.

I costi dell’esame di ammissione sono di dominio pubblico e verranno modificati in caso di necessità e non più con cadenza annuale.

Abrogazioni, Cancellazione dai Registri e Requisiti.

Articolo complesso che vi invitiamo a leggere personalmente. Noi mettiamo in evidenza la lettera c) al quarto paragrafo che autorizza le Visite Mediche presso gabinetti medici allestiti presso Scuole Nautiche che rispettano norme igienico sanitarie. 

Finalmente, dopo una lunga battaglia delle associazioni di categoria durata anni, il problema delle Visite Mediche sembra essere risolto. Le visita per il rilascio o per la convalida della patente nautica, che provocavano ai diportisti non poche complicazioni e perdite di tempo presso le segreterie ed i corridoi delle Aziende Sanitarie Locali, ora potranno essere svolte, come già da tempo avviene per le patenti auto, presso le scuole nautiche/autoscuole che ospiteranno i medici legali autorizzati. 

In attesa di allestire il gabinetto medico, la nostra scuola invita tutti i clienti a consultare gli orari di visita e recarsi dagli amici dell’agenzia di Pratiche Auto De Paoli di Rimini. (servizio inattivo in attesa del decreto attuativo)

Post Costruction e Autocostruite.

La norma chiarisce che alle barche non CE costruite prima del 16 giugno 1998 non verrà imposta la visita post costruzione. L’adeguamento ai materiali e parametri di costruzione europea scatta appunto per le barche costruite dopo il ’98.

Piano Regolatore Zona Demaniale.

É un riordino della legislazione in materia di ambito portuale sui posti di ricovero a secco di unità da diporto (spazio cantieri).

Disposizioni Transitorie in materia di Esami Patente Nautica.

L’articolo conferma l’organigramma delle varie commissioni d’esami per il diporto entro e oltre le 12 miglia e per Navi.

Invarianza Finanziaria.

In tempi di crisi è importante che anche le istituzioni tengano in tasca il portafoglio. Questo articolo specifica che tutti i nuovi regolamenti non provocheranno aumenti di costi per lo Stato.

In coda la preziosa firma del nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Scarica il testo completo

Restiamo in attesa dei regolamenti attuativi per completare il nostro personale commento su questo decreto che per il momento ci sembra più che positivo. Appare chiara la volontà di raggiungere nel breve periodo la sburocratizzazione e lo snellimento delle pratiche.

Anche il riconoscimento di tematiche importanti tra le quali spicca la nautica sociale dimostra attenzione ed un passo verso concetti di accoglienza, formazione ed inclusione nel sistema degli utenti della piccola nautica e delle classi più “deboli”.

Mettiamo le mani avanti e ci scusiamo se abbiamo maleinterpretato qualche articolo, vi invitiamo a segnalarci errori/imprecisioni, vi invitiamo a leggere il decreto originale, approfondire e commentare qui sotto.

Ribadiamo che per noi è un ottimo inizio, resta ancora tanto da fare, ci sono argomenti che ancora attendono risposte come i titoli professionali nel diporto, l’antitesi tra noleggio occasionale (agevolato) e noleggio professionale (tra mille difficoltà).

Scottano anche i temi legati alla cantieristica, ai posti barca per la piccola nautica, alle regole da imporre per garantire il rispetto e ridurre l’inquinamento dell’ambiente marino. 

Forse è proprio da quest’ultimo argomento che si dovrebbe ripartire, legislatori e diportisti. 

Serve prendere coscienza che il mare oggi è in pericolo, agire e legiferare secondo un pensiero semplice.

“Senza l’immenso teatro blu, palco infinito dei nostri sogni terreni, capace di donare sempre senza mai chiedere nulla in cambio, tutti i nostri discorsi personali su cosa è più giusto fare se li porterà via il vento e le speranze cadranno giù negli abissi di plastica.”

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Decreto Legislativo 18 luglio 2005, n. 171

Codice della nautica da diporto, e attuazione della direttiva 2003/44/ce, a norma dell' articolo 6 della legge 8 luglio 2003, n. 172 . pubblicato nella gazzetta ufficiale n. 202 del 31 agosto 2005 - suppl. ord. n. 148, (testo consolidato in vigore dal 22 dicembre 2020, in base al decreto legislativo 12 novembre 2020, n. 160 , disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 3 novembre 2017, n. 229, concernente la revisione ed integrazione del decreto legislativo 18 luglio 2005, n. 171, recante codice della nautica da diporto ed attuazione della direttiva 2003/44/ce, a norma dell'articolo 6 della legge 8 luglio 2003, n. 172, in attuazione dell'articolo 1, comma 5, della legge 7 ottobre 2015, n. 167 , aggiornato al d.l. 30 dicembre 2019, n. 162, recante disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica, convertito con modifiche dalla l. 28 febbraio 2020, n. 8) (in vigore dal 22 dicembre 2020).

Titolo I REGIME DELLA NAVIGAZIONE DA DIPORTO

Titolo II REGIME AMMINISTRATIVO DELLE UNITÀ DA DIPORTO

Titolo iii disposizioni speciali sui contratti di utilizzazione delle unità da diporto e sulla mediazione, titolo iv educazione marinaresca, titolo v norme sanzionatorie.

Titolo VI DISPOSIZIONI COMPLEMENTARI, TRANSITORIE E FINALI

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione; Vista la legge 31 ottobre 2003, n. 306, recante «Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee. Legge comunitaria 2003», ed in particolare l'articolo 1 e l'allegato B; Vista la direttiva 2003/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 giugno 2003, che modifica la direttiva 94/25/CE sul ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri riguardanti le imbarcazioni da diporto; Vista la legge 11 febbraio 1971, n. 50, e successive modificazioni, recante norme sulla navigazione da diporto; Visto il decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 436, recante attuazione della direttiva 94/25/CE in materia di progettazione, costruzione e immissione in commercio di unità da diporto; Visto il decreto legislativo 11 giugno 1997, n. 205, recante disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 436; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1997, n. 431, recante regolamento sulla disciplina delle patenti nautiche; Vista la legge 8 luglio 2003, n. 172 , e successive modificazioni, recante disposizioni per il riordino e il rilancio della nautica, ed in particolare l' articolo 6 , recante delega al Governo per l'emanazione del codice delle disposizioni legislative sulla nautica da diporto; Viste le preliminari deliberazioni del Consiglio dei Ministri, adottate nelle riunioni del 15 ottobre 2004 e del 20 maggio 2005; Acquisito il parere della Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, espresso nella seduta del 3 marzo 2005; Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 1° luglio 2005; Sulla proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministro delle politiche comunitarie, di concerto con i Ministri degli affari esteri, dell'economia e delle finanze, della salute, delle comunicazioni, per la funzione pubblica, della giustizia, dell'istruzione, dell'università e della ricerca e delle attività produttive;

Emana il seguente decreto legislativo:

Capo I Disposizioni generali

1. Le disposizioni del presente codice si applicano alla navigazione da diporto esercitata, per fini esclusivamente lusori o anche commerciali, mediante le unità di cui all' articolo 3 del presente codice , nonché alle navi di cui all' articolo 3 della legge 8 luglio 2003, n. 172 . (14)

1-bis. Le disposizioni del presente codice si applicano alle unità di cui all'articolo 3 che navigano in acque marittime e interne, fermo restando quanto previsto dall' articolo 3 della legge 8 luglio 2003, n. 172 . e dal decreto legge 30 dicembre 1997, n. 457 , convertito, con modificazioni, dalla legge 27 Febbraio 1998. n. 30. (15)

2. Ai fini del presente codice si intende per navigazione da diporto quella effettuata in acque marittime ed interne a scopi sportivi o ricreativi e senza fine di lucro, nonché quella esercitata a scopi commerciali, anche mediante le navi di cui all' articolo 3 della legge 8 luglio 2003, n. 172 , ferma restando la disciplina ivi prevista.

3. Per quanto non previsto dal presente codice, in materia di navigazione da diporto si applicano le leggi, i regolamenti e gli usi di riferimento ovvero, in mancanza, le disposizioni del codice della navigazione , approvato con regio decreto 30 marzo 1942, n. 327, e le relative norme attuative. Ai fini dell'applicazione delle norme del codice della navigazione, le imbarcazioni da diporto sono equiparate alle navi ed ai galleggianti di stazza lorda non superiore alle dieci tonnellate, se a propulsione meccanica, ed alle venticinque tonnellate, in ogni altro caso, anche se l'imbarcazione supera detta stazza, fino al limite di ventiquattro metri.

Art. 2 Unità da diporto utilizzata a fini commerciali (16)

1. L'unità da diporto è utilizzata a fini commerciali quando:

  • a) è oggetto di contratti di locazione e di noleggio;
  • b) è utilizzata per l'insegnamento professionale della navigazione da diporto;
  • c) è utilizzata da centri di immersione e di addestramento subacqueo come unità di appoggio per i praticanti immersioni subacquee a scopo sportivo o ricreativo.
  • c-bis) è utilizzata per assistenza all'ormeggio nell'ambito delle strutture dedicate alla nautica da diporto; (16)
  • c-ter) è utilizzata per l'attività di assistenza e di traino; (16)
  • c-quater) è utilizzata, nel rispetto della normativa europea, nazionale e regionale di settore, per l'esercizio di attività in forma itinerante di somministrazione di cibo e di bevande e di commercio al dettaglio. (123)

2. L'utilizzazione a fini commerciali delle imbarcazioni e navi da diporto è annotata nell'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN) , (16) con l'indicazione delle attività svolte e dei proprietari o armatori delle unità, imprese individuali o società, esercenti le suddette attività commerciali e degli estremi della loro iscrizione, nel registro delle imprese della competente camera di commercio, industria, artigianato ed agricoltura. Gli estremi dell'annotazione sono riportati sulla licenza di navigazione.

2-bis. Nel caso di natanti l'utilizzazione a fini commerciali è annotata secondo le modalità indicate nel regolamento di attuazione del presente codice. (16)

3. Qualora le attività di cui al comma 1 siano svolte stabilmente in Italia (16) con unità da diporto battenti bandiera di uno dei Paesi dell'Unione europea o di un Paese terzo , l'esercente presenta allo Sportello telematico dei diportista (STED) (16) una dichiarazione contenente le caratteristiche dell'unità, il titolo che attribuisce la disponibilità della stessa, nonché gli estremi della polizza assicurativa a garanzia delle persone imbarcate e di responsabilità civile verso terzi e della certificazione di sicurezza in possesso. Copia della dichiarazione, validata dall'Ufficio dì conservatorìa centrale delle unità da diporto (UCON) per il tramite dello Sportello telematico del diportista (STED) (16) , deve essere mantenuta a bordo.

4. Le unità da diporto di cui al comma 1, lettera a), possono essere utilizzate esclusivamente per le attività a cui sono adibite.

Art. 2-bis Nautica sociale (124)

  • a) la navigazione da diporto effettuata in acque marittime o interne per fini esclusivamente sportivi o ricreativi e senza scopo di lucro, mediante natanti da diporto con qualsiasi propulsione e con scafo di lunghezza fino a sei metri, misurata secondo la norma armonizzata UNI/EN/ISO/8666;
  • b) il complesso delle attività finalizzate a diffondere la conoscenza e la pratica della nautica da diporto a favore degli studenti degli istituti scolastici di ogni ordine e grado di età non inferiore a nove anni, oppure, anche a scopo di ausilio terapeutico, a favore delle persone con disabilità di cui all'articolo 3, comma 1, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o con disturbi psicologici, dell'apprendimento o della personalità.

Art. 3 Unità da diporto (17)

  • a) unità da diporto: si intende ogni costruzione di qualunque tipo e con qualunque mezzo di propulsione destinata alla navigazione da diporto;
  • b) unità utilizzata a fini commerciali - commercial yacht: si intende ogni unità di cui all' articolo 2 del presente codice , nonché le navi di cui all' articolo 3 della legge 8 luglio 2003, n. 172 ;
  • c) nave da diporto maggiore: si intende ogni unità con scafo di lunghezza superiore a ventiquattro metri, misurata secondo la norma armonizzata UNI/EN/lSO/8666, e di stazza superiore alle 500 gross tonnage, di seguito GT, ovvero a 600 tonnellate dì stazza lorda, di seguito TSL;
  • d) nave da diporto minore: si intende ogni unità con scafo di lunghezza superiore a ventiquattro metri, misurata secondo la norma armonizzata UNI/EN/ISO/8666, e di stazza fino a 500 GT ovvero a 600 TSL, escluse le unità di cui alla lettera e);
  • e) nave da diporto minore storica: si intende ogni unità con scafo di lunghezza superiore a ventiquattro metri, misurata secondo la norma armonizzata UNI/EN/ISO/8666, e di stazza fino a 120 GT ovvero fino (125) a 100 TSL. costruita in data anteriore al 1" gennaio 1967;
  • f) imbarcazione da diporto: si intende ogni unità con scafo di lunghezza superiore a dieci metri e fino a ventiquattro metri, misurata secondo la norma armonizzata UNI/EN/ISO/8666;
  • g) natante da diporto: sì intende ogni unità a remi ovvero con scafo di lunghezza pari a inferiore a dieci metri, misurata secondo la norma armonizzata di cui alla lettera e), con esclusione delle moto d'acqua;
  • h) moto d'acqua: si intende ogni unità da diporto con lunghezza dello scafo inferiore a quattro metri, che utilizza un motore di propulsione con una pompa a getto d'acqua come fonte primaria dì propulsione e destinata a essere azionata da una o più persone sedute, in piedi o inginocchiate sullo scafo, anzichè al suo interno.
  • h-bis) unità da diporto a controllo remoto: unità da diporto a comando remoto priva a bordo di personale adibito al comando. (126)

Capo II Progettazione, costruzione e immissione in commercio di unità da diporto

Art. 14 Rinvio

1. Alla progettazione e costruzione delle navi da diporto si applicano le disposizioni del libro secondo, titolo I, del codice della navigazione e del libro II, titolo I, del regolamento per l'esecuzione del codice della navigazione, parte navigazione marittima.

1-bis. Alla progettazione, costruzione e immissione in commercio delle unità da diporto di cui all' articolo 3 , diverse dalle navi da diporto e dalle navi di cui all' articolo 3 della legge 8 luglio 2003, n. 172 , si applicano le disposizioni di cui al decreto legislativo 11 gennaio 2016, n. 5 . (18)

Titolo II REGIME AMMINISTRATIVO DELLE UNITà DA DIPORTO

Capo I Iscrizione delle unità da diporto

1. Le navi e le imbarcazioni da diporto sono iscritte nell'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN).

2. Il proprietario o l 'utilizzatore in locazione finanziaria di una nave da diporto o di un'imbarcazione da diporto può chiedere l'iscrizione provvisoria dell'unità, presentando apposita domanda.

3. Le unità da diporto costruite da un soggetto privato per proprio uso personale e senza l'ausilio di alcuna impresa, cantiere o singolo costruttore professionale, possono essere iscritte nell'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN) , purchè munite di attestazione di idoneità rilasciata da un organismo notificato ai sensi del decreto legislativo 11 gennaio 2016, n. 5 , o autorizzato ai sensi del decreto legislativo 14 giugno 2011, n. 104.

4. Il proprietario o l'utilizzatore dell'unita da diporto in locazione finanziaria può richiedere allo Sportello telematico del diportista (STED) l'annotazione della perdita di possesso dell'unità medesima a seguito di reato contro il patrimonio di cui al Titolo XIII del codice penale, presentando l'originale o la copia conforme della denuncia o della querela e restituendo, se in suo possesso, la licenza di navigazione. La stessa richiesta può essere presentata in caso dell'autorità giudiziaria o della pubblica amministrazione che comportano l'indisponibilità dell'unità da diporto, di sentenza di organi giurisdizionali che accertano la perdita di possesso per l'intestatario dell'unità da diporto, requisizione o la cessazione degli effetti del contratto di locazione finanziaria. Nel caso in cui il proprietario o l'utilizzatore dell'unità da diporto in locazione finanziaria rientri nel possesso dell'unità può richiederne l'annotazione allo Sportello telematico del diportista (STED), anche ai fini del rilascio di una nuova licenza di navigazione. Con il regolamento di attuazione del presente codice sono stabilite le modalità relative alla presentazione dell'istanza dì perdita e di rientro in possesso dell'unità da diporto.

Art. 15-bis lscrizione di navi da diporto (20)

1. Il proprietario o l'utilizzatore della nave da diporto in locazione finanziaria, in nome e per conto del proprietario, munito di procura autenticata, chiede l'iscrizione, anche provvisoria, nell'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN), presentando allo Sportello telematico del diportista (STED) il titolo di proprietà e il certificato di stazza. 2. Nel caso di navi provenienti da Stati esteri, oltre ai documenti Indicati al camma 1, è fatto obbligo di presentare l'estratto del registro di iscrizione di provenienza ovvero il certificato di cancellazione dal medesimo registro. In luogo del certificato di stazza, può essere presentata, in via provvisoria e con validità non superiore a sei mesi, l'attestazione di stazza rilasciata dal registro di iscrizione di provenienza. 3. la presentazione di un certificato dell'autorità competente estera, con validità non superiore a sei mesi dalla data del rilascio, che attesta l'avvio delle procedure di cancellazione dal registro estero e il ritiro dei documenti di navigazione, sostituisce il certificato di cancellazione di cui al comma 2. 4. Nel caso in cui nell'estratto del registro di iscrizione di provenienza o nel certificato di cancellazione dal medesimo registro o nel certificato di cui al comma 3 sono indicale le generalità del proprietario e i dati identificativi dell'unità, non è necessario presentare il titolo di proprietà, fermo restando l'obbligo di presentazione del certificato di stazza o l'attestazione provvisoria di cui al comma 2. 5. Per l'annotazione dell'utilizzo a fini commerciali nel registro delle navi da diporto, il proprietario o l'utilizzatore della nave da diporto in locazione finanziarla presenta allo Sportello telematico del diportista (STED), oltre quanto previsto dai commi da 1 a 4 del presente articolo, il certificato di iscrizione nel registro delle imprese o la dichiarazione sostitutiva dalla quale risultano gli estremi dell'impresa individuale o della società esercente le attività di cui all' articolo 2 o, se si tratta di impresa o società estera, un documento rilasciato dal Paese di appartenenza che attesta la specifica attività di cui all' articolo 2 , svolta dall'esercente. L'iscrizione nell'Archivio telematico centrale delle& unità da diporto (ATCN) riporta la denominazione di nave da diporto utilizzata a fini commerciali-commercial yacht. La stessa denominazione è riportata anche nella licenza di navigazione. 6. è fatta salva la facoltà per il proprietario o per l'utilizzatore del bene in locazione finanziaria di mutare sempre la destinazione della nave da diporto in nave da diporto utilizzata a fini commerciali e da nave da diporto utilizzata a fini commerciali In nave da diporto.

1. Le navi che effettuano noleggio esclusivamente per finalità turistiche di cui all' articolo 3 della legge 8 luglio 2003, n. 172 , possono essere iscritte nel registro Internazionale di cui all' articolo 1 del decreto-legge 30 dicembre 1997, n. 457 , convertilo con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 1998, n. 30. 2. Le modalità di iscrizione sono determinale con il regolamento di attuazione del presente codice. 3. I documenti di navigazione per le navi di cui al comma 1 sono:

  • a) la licenza per navi destinate esclusivamente al noleggio per finalità turistiche redatta su modulo conforme al modello approvato con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;· (127)
  • b) il ruolino di equipaggio, di cui all' articolo 38;
  • c) il libro unico di bordo.

1. Le unità da diporto utilizzate a titolo di locazione finanziaria con facoltà di acquisto sono iscritte a nome del locatore con specifica annotazione nell'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN) e sulla licenza di navigazione del nominativo dell'utilizzatore e della data di scadenza del relativo contratto. (21)

1. Per gli effetti previsti dal codice civile, gli atti costitutivi, traslativi o estintivi della proprietà o di altri diritti reali su unità da diporto soggette ad iscrizione ai sensi del presente decreto legislativo sono resi pubblici, su richiesta avanzata dall'interessato, entro sessanta giorni o, se l'interessato è residente all'estero, entro centoventi giorni, dalla data dell'atto, mediante trascrizione nell'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN) ed annotazione sulla licenza di navigazione.

2. La ricevuta dell'avvenuta presentazione dei documenti per la pubblicità, rilasciata Sportello telematico del diportista (STED) , sostituisce la licenza di navigazione per la durata massima di venti giorni.

3. Accertata una violazione in materia di pubblicità di cui al comma 1, ne è data immediata notizia all'Uffìcio di conservatoria centrale delle unità da diporto (UCON) che, previa presentazione allo Sportello telematico del diportista (STED) da parte dell'interessato della nota di trascrizione e degli altri documenti prescritti dalla legge, nel termine di dieci giorni dalla data dell'accertamento regolarizza la trascrizione. Ove l'interessato non vi provveda nel termine indicato l'Ufficio di conservatoria centrale delle unità da diporto (UCON) dispone il ritiro della licenza di navigazione.

4. Per gli atti costitutivi, traslativi o estintivi della proprietà o di altri diritti reali di cui al comma 1, posti in essere fino alla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo si procede, su richiesta dell'interessato avanzata entro novanta giorni dall'entrata in vigore del presente decreto legislativo e senza l'applicazione di sanzioni, alle necessarie regolarizzazioni.

4~bis. Non si applica il termine di cui al comma 1 per la dichiarazione e la revoca di armatore.

1. Gli stranieri e le società estere che intendano iscrivere o mantenere l'iscrizione delle unità da diporto di loro proprietà nell'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN) , (24) se non hanno domicilio in Italia, devono eleggerlo presso l'autorità consolare dello Stato al quale appartengono nei modi e nelle forme previsti dalla legislazione dello Stato stesso o presso un proprio rappresentante che abbia domicilio in Italia, al quale le autorità marittime o della navigazione interna possono rivolgersi in caso di comunicazioni relative all'unità iscritta.

2. L'elezione di domicilio effettuata ai sensi del comma 1 non costituisce stabile organizzazione in Italia della società estera e, se nei confronti di agenzia marittima, non comporta nomina a raccomandatario marittimo ai sensi dell'articolo 2 della legge 4 aprile 1977, n. 135.

3. Il rappresentante scelto ai sensi del comma 1, qualora straniero, deve essere regolarmente soggiornante in Italia.

4. I cittadini italiani e di altri Stati membri dell'Unione europea che Intendono iscrivere o mantenere l'iscrizione delle unità da diporto di loro proprietà nell'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN) devono eleggere domicilio in Italia o nominare un proprio rappresentante che abbia domicilio in Italia, al quale le autorità marittime o della navigazione interna possono rivolgersi in caso di comunicazioni relative all'unità iscritta. Il rappresentante, qualora straniero, deve essere regolarmente domiciliato in Italia. (25)

1. Per ottenere l'iscrizione nell'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN), il proprietario o l'utilizzatore dell'imbarcazione da diporto in locazione finanziaria, in nome e per conto del proprietario, munito di procura autenticata, presenta allo Sportello telematico del diportista (STED) il titolo di proprietà e la dichiarazione di conformità UE, rilasciata ai sensi dell' allegalo XIV del decreto legislativo 11 gennaio 2016, n. 5 , da uno del soggetti indicati nell' articolo 14, comma 3 , del medesimo decreto, nonché la dichiarazione di potenza del motore o dei motori installati a bordo. Per le unità da diporto non munite di marcatura CE la predetta documentazione tecnica è sostituita da un'attestazione di idoneità rilasciata da un organismo tecnico notificato ai sensi del decreto legislativo 11 gennaio 2016, n. 5 , ovvero autorizzato ai sensi del decreto legislativo 14 giugno 2011, n. 104. (27)

1-bis. Per ottenere l'iscrizione nell'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN) di un'unità da diporto di propria costruzione, ferma restando l'applicazione delle vigenti disposizioni tributarie, il cantiere che ha costruito, completato o assemblato l'unità presenta, in luogo del titolo di proprietà di cui al comma 1, una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà ai sensi dell'articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, nella quale autocertifica le predette circostanze e che l'unità da diporto è di sua esclusiva proprietà, indicando altresì il nome, le caratteristiche tecniche del modello e il codice identificativo dello scafo. (130)

2. Per le unità provenienti da uno Stato membro, dell'Unione europea munite di marcatura CE, ai documenti indicati al comma 1 è aggiunto il certificato di cancellazione dal registro ove l'unità era iscritta che, se riportante i dati tecnici, sostituisce la documentazione tecnica di cui al comma 1. Qualora la legislazione del Paese di provenienza dell'unità da diporto non preveda l'iscrizione nei registri, il certificato di cancellazione è sostituito da apposita dichiarazione del proprietario dell'unità o del suo legale rappresentante. Per le unità provenienti da uno Stato membro non munite di marcatura CE la documentazione tecnica di cui al comma 1 è sostituita da una attestazione di idoneità rilasciata da un organismo tecnico notificato ai sensi del decreto legislativo 11 gennaio 2016, n. 5 , o autorizzato ai sensi del decreto legislativo 14 giugno 2011, n. 104. (28)

3. Qualora il proprietario o l'utilizzatore in locazione finanziaria in nome e per conto del proprietario, munito di procura autenticata, di una imbarcazione da diporto iscritta in uno dei registri pubblici di uno Stato membro dell'Unione europea o di Stati terzi individuati con modalità stabilite dal regolamento di attuazione del presente codice chieda l'iscrizione nell'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN), in luogo dal titolo di proprietà, è sufficiente presentare il certificato di cancellazione dal registro dello Stato di provenienza ovvero un attestato dell'autorità straniera competente, con validità massima di sei mesi, dal quale risulti avviata la procedura di cancellazione. Dal certificato di cancellazione o dall'attestato provvisorio devono sempre risultare le generalità del proprietario e gli elementi di individuazione dell'unità. (29)

4. Per l'iscrizione di unità da diporto provenienti da Paesi terzi costruite, immesse in commercio o messe in servizio in uno degli Stati membri dell'area economica europea (AEE) prima del 16 giugno 1998, la documentazione tecnica è sostituita da un'attestazione di idoneità rilasciata da un organismo tecnico notificato ai sensi del decreto legislativo 11 gennaio 2016, n. 5 , o autorizzato ai sensi del decreto legislativo 14 giugno 2011, n. 104. (30)

4-bis. Per l'annotazione dell'utilizzo a fini commerciali nell'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN), il proprietario o l'utilizzatore dell'imbarcazione da diporto in locazione finanziaria presenta all'ufficio d'iscrizione, oltre quanto previsto dai commi da l a 4 del presente articolo, il certificato di iscrizione nel registro delle imprese o dichiarazione sostitutiva dalla quale risultano l'indicazione delle imprese individuali o società esercenti le attività di cui all' articolo 2 o, se si tratta di impresa o società estera, un documento rilasciato dal Paese di appartenenza che attesta la specifica attività di cui all' articolo 2 , svolta dall'esercente. L'iscrizione nell'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN) riporta la denominazione di imbarcazione da diporto utilizzata a fini commerciali-commercial yacht. La stessa denominazione è riportata anche nella licenza di navigazione. è fatta salva la facoltà per il proprietario o dell'utilizzatore del bene in locazione finanziaria di mutare sempre la destinazione della imbarcazione da diporto in imbarcazione da diporto utilizzata a fini commerciali e da imbarcazione da diporto utilizzata a fini commerciali in imbarcazione da diporto. (31)

Art. 20 Iscrizione provvisoria di navi e imbarcazioni da diporto (32)

1. Il proprietario di un'imbarcazione o di una nave da diporto o l'utilizzatore del bene in locazione finanziaria, in nome e per conto del proprietario, munito di procura autenticata, può chiedere, ove si tratti di prima immissione in servizio, l'assegnazione del numero di immatricolazione, presentando domanda allo Sportello telematico del diportista (STED). Alla domanda è allegata:

  • a) copia della fattura o della ricevuta fiscale attestante l'assolvimento dei pertinenti adempimenti fiscali e degli eventuali adempimenti doganali e contenente le generalità, l'indirizzo e il codice fiscale dell'interessato, nonché la descrizione tecnica dell'unità stessa;
  • b) dichiarazione di conformità UE per le unità che ne sono provviste;
  • c) dichiarazione di potenza del motore o dei motori di propulsione sistemati a bordo;
  • d) dichiarazione di assunzione di responsabilità da parte dell'intestatario della fattura o della ricevuta fiscale per tutti gli eventi derivanti dall'esercizio dell'imbarcazione o della nave fino alla data di presentazione del titolo di proprietà di cui al comma 2. (33)

1-bis. In caso di domanda di iscrizione provvisoria di navi da diporto, il proprietario o l'utilizzatore del bene in locazione finanziaria, in nome e per conto del proprietario, munito di procura autenticata, allega, oltre la documentazione prevista dal comma 1, il certificato dl stazza, anche provvisorio ; (34)

2. L'assegnazione del numero di immatricolazione determina l'iscrizione dell'unità condizionata alla successiva presentazione del titolo di proprietà, da effettuare a cura dell'intestatario della fattura entro e non oltre sei mesi dalla data dell'assegnazione stessa. Contestualmente all'iscrizione sono rilasciati la licenza provvisoria di navigazione , il certificato di sicurezza e il ruolino di equipaggio . (131)

3. Decorsi sei mesi dall'assegnazione del numero di immatricolazione senza che sia stato presentato il titolo di proprietà, l'iscrizione si ha per non avvenuta, la licenza provvisoria e il certificato di sicurezza sono restituiti a uno Sportello telematico del diportista (STED) (35) e il proprietario dell'unità deve presentare domanda di iscrizione ai sensi dell' articolo 19 .

Art. 21 Cancellazione dall'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN) (36)

2. La cancellazione delle unità da diporto dall'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN) può avvenire, secondo le modalità stabilite nel regolamento d'attuazione del presente codice: (37)

  • a) per vendita o trasferimento all'estero;
  • b) per demolizione;
  • c) per passaggio dalla categoria delle imbarcazioni a quella dei natanti;
  • d) per passaggio ad altro registro;
  • e) per perdita effettiva o presunta.

2-bis. Il proprietario che intende vendere all'estero la nave o l'imbarcazione o che, mantenendone la proprietà, intende cancellarla dall'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN) per l'iscrizione nei registri di un paese estero deve presentare la richiesta, tramite lo Sportello telematico del diportista (STED), al conservatore unico (UCON) e deve ricevere il nulla osta alla dismissione di bandiera da parte dello stesso. (38) 2-ter. Il conservatore unico (UCON) rilascia il nulla osta alla dismissione di bandiera o alla demolizione di una unità da diporto entro e non oltre trenta giorni dal ricevimento della richiesta. Ai fini del nulla osta alla dismissione dì bandiera o alla demolizione di una nave o imbarcazione da diporto, si applica l'articolo 15 della legge 26 luglio 1984, n. 413 (38) . 2-quater. Ai fini dell'accertamento di cui all'articolo 15 della legge 26 luglio 1984, n. 413, decorso il termine di trenta giorni di cui al comma 2-ter, il nulla osta alla dismissione di bandiera o alla demolizione si intende comunque rilasciato. (38)

Capo II Abilitazione alla navigazione delle unità da diporto

Art. 22 Documenti di navigazione e tipi di navigazione

1. I documenti di navigazione per le navi da diporto, rilasciati dallo Sportello telematico del diportista (STED) all'atto dell'iscrizione, sono: (39)

  • a) fatta salva la disciplina prevista dall' articolo 15-ter, comma 3, lettera a) , per le navi destinate esclusivamente al noleggio per finalità turistiche , (132) la licenza di navigazione, anche provvisoria (40) , che abilita alla navigazione nelle acque interne e in quelle marittime senza alcun limite;
  • b) il certificato di sicurezza, che attesta lo stato di navigabilità.

2. I documenti di navigazione per le imbarcazioni da diporto, rilasciati dallo Sportello telematico del diportista (STED) all'atto dell'iscrizione, sono: (39)

  • a) la licenza di navigazione, anche provvisoria, che abilita al tipo di navigazione consentito dalle caratteristiche di costruzione dell'unità, indicate nella dichiarazione di conformità UE, rilasciata, ai sensi dell' allegato XIV del decreto legislativo 11 gennaio 2016, n. 5, da uno dei soggetti indicati nel l' articolo 14, comma 3, del medesimo decreto ovvero da un'attestazione di idoneità rilasciata da un organismo tecnico notificato ai sensi del decreto legislativo 11 gennaio 2016, n. 5 , ovvero autorizzato ai sensi del decreto legislativo 14 giugno 2011, n.104; (41)

3. Le imbarcazioni da diporto possono essere abilitate ai seguenti tipi di navigazione:

  • a) imbarcazioni senza marcatura CE:
  • 1) senza alcun limite nelle acque marittime ed interne;
  • 2) fino a sei miglia dalla costa nelle acque marittime e senza alcun limite nelle acque interne;
  • b) imbarcazioni con marcatura CE:
  • 1) senza alcun limite, per la categoria di progettazione A di cui all' allegato II ;
  • 2) con vento fino a forza 8 e onde di altezza significativa fino a quattro metri, mare agitato, per la categoria di progettazione B di cui all' allegato II ;
  • 3) con vento fino a forza 6 e onde di altezza significativa fino a due metri, mare molto mosso, per la categoria di progettazione C di cui all' allegato II ;
  • 4) per la navigazione in acque protette, con vento fino a forza 4 e altezza significativa delle onde fino a 0,3 metri, per la categoria di progettazione D di cui all' allegato II .

Art.23 Licenza di navigazione

1. La licenza di navigazione per le navi e imbarcazioni da diporto, comprese le unità da diporto utilizzate a fini commerciali, è redatta su modulo conforme al modello approvato con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. (42)

2. Sulla licenza di navigazione sono riportati il numero e la sigla di iscrizione ovvero il codice alfanumerico generato automaticamente dal Centro elaborazione dati su base nazionale per le unità da diporto immatricolate alla data di entrata in vigore del regolamento di attuazione di cui all'articolo 1, comma 217 e seguenti, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, il tipo e le caratteristiche principali dello scafo e dell'apparato motore, il nome o la denominazione sociale del soggetto proprietario, il nome dell'unità se richiesto, il tipo di navigazione autorizzata, nonché la stazza per le navi da diporto. Sono annotati il numero massimo delle persone trasportabili, gli eventuali atti costitutivi, traslativi ed estintivi della proprietà e degli altri diritti reali di godimento e di garanzia sull'unità, nonché l'eventuale uso commerciale dell'unità stessa. (43)

3. La licenza di navigazione e gli altri documenti prescritti sono mantenuti a bordo in originale o in copia autentica, se la navigazione avviene tra porti dello Stato.

4. La denuncia di furto o di smarrimento o di distruzione dei documenti prescritti, unitamente ad un documento che attesti la vigenza della copertura assicurativa, costituisce autorizzazione provvisoria alla navigazione tra porti nazionali per la durata di trenta giorni, a condizione che il certificato di sicurezza dell'unità sia in corso di validità.

5. Per lo svolgimento delle procedure amministrative, i documenti di bordo possono essere inviati allo Sportello telematico del diportista (STED) su supporto informatico o per via telematica. (44)

6. Le navi da diporto per le quali il procedimento di iscrizione non sia ancora concluso possono essere abilitate alla navigazione dallo Sportello telematico del diportista (STED) con licenza provvisoria la cui validità non può essere superiore a sei mesi. (45)

Art. 24 Rinnovo della licenza di navigazione

1. La licenza di navigazione è rinnovata in caso di modifiche del tipo e delle caratteristiche principali dello scafo, come definite nell' articolo 3, comma 1, lettera h), del decreto legislativo 11 gennaio 2016, n. 5 e dell'apparato motore come definite nell' articolo 3, comma 1, lettera h) , del medesimo decreto e del tipo di navigazione autorizzata. (46)

2. La ricevuta dell'avvenuta presentazione dei documenti necessari per il rinnovo rilasciata dalla Sportello telematico del diportista (STED) sostituisce la licenza di navigazione anche ai fini del rilascio del ruolo e del ruolino di equipaggio e della licenza per l'apparato ricetrasmittente di bordo (133) per la durata massima di venti giorni. Lo sportello telematico del diportista (STED) rinnova la licenza di navigazione entro venti giorni dalla presentazione dei documenti. (47)

  • a) i dati anagrafici, il domicilio o la residenza dell'armatore;
  • b) gli elementi di individuazione dell'unità.
  • a) i dati anagrafici, il domicilio o la residenza del proprietario;
  • b) l'indicazione del titolo che attribuisce l'uso dell'unità.

Art. 25 Bandiera nazionale e numeri di individuazione dell'unità (49)

1. Le imbarcazioni e le navi da diporto iscritte nell'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN) espongono la bandiera nazionale e sono contraddistinte da un numero di individuazione composto da un codice alfanumerico generato automaticamente dal Centro elaborazione dati su base nazionale costituito in sequenza da quattro caratteri alfabetici e da quattro caratteri numerici. Dopo il numero di individuazione è apposta la lettera D nel caso di imbarcazioni da diporto ovvero il gruppo ND nel caso di navi da diporto. (50)

2. Le caratteristiche dei numeri di individuazione delle unità da diporto sono stabilite con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. (52)

3. Il proprietario ha facoltà di contraddistinguere l'imbarcazione o la nave da diporto con un numero di iscrizione che può essere costituito, a richiesta, da una specifica combinazione alfanumerica a condizione che la stessa non sia già stata utilizzata per l'identificazione di altra unità da diporto e che non risulti contraria all'ordine pubblico, alla moralità pubblica e al buon costume. (53)

Art. 26 Certificato di sicurezza e certificato di idoneità al noleggio (54)

1. Il certificato di sicurezza per le navi e per le imbarcazioni da diporto attesta lo stato di navigabilità dell'unità e fa parte dei documenti di bordo. Il rilascio, il rinnovo e la convalida del certificato di sicurezza sono disciplinati dal regolamento di attuazione del presente codice. (55)

1-bis. Il certificato di Idoneità al noleggio attesta lo stato di idoneità dell'unità al noleggio ed è rilasciato dallo STED ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 14 dicembre 2018, n. 152. Il rilascio, il rinnovo e la convalida sono disciplinati dal regolamento di attuazione del presente codice. (56)

1. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, con specifiche direttive emanate entro il 31 marzo di ciascun anno, determina le modalità di svolgimento dei controlli in materia di sicurezza della navigazione da diporto, anche a fìni commerciali, al fine di evitare duplicazioni di accertamenti a carico delle unità da diporto, con particolare riguardo alla stagione balneare. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti verifica annualmente l'attuazione delle predette direttive.

3. La pianificazione, la direzione e il coordinamento relativo ail controlli in materia di sicurezza della navigazione da diporto sono di competenza esclusiva del Corpo delle capitanerie di porto-guardia costiera.

  • a) entro sei miglia di distanza dalla costa;
  • b) entro dodici miglia di distanza dalla costa, se omologati per la navigazione senza alcun limite o se riconosciuti idonei per tale navigazione da un organismo tecnico notificato ai sensi del decreto legislativo 11 gennaio 2016, n. 5 o autorizzato ai sensi del decreto legislativo 14 giugno 2011, n. 104; in tale caso durante la navigazione è tenuta a bordo copia del certificato di omologazione con relativa dichiarazione di conformità ovvero l'attestazione di idoneità rilasciata dai predetti organismi;
  • c) entro un miglio di distanza dalla costa, se denominati jole, pattini, sandolini, mosconi, pedalo', tavole autopropulse o non autopropulse, natanti a vela con superficie velica non superiore a 4 metri quadrati, canoe e kajak.
  • a) essere in possesso di patente nautica;
  • b) imbarcare un numero di persone non superiore a quello che l'unità da diporto è abilitata a trasportare;
  • c) imbarcare, in caso di noleggio, un numero di persone non superiore a dodici;
  • d) dotare l'unità da diporto dei mezzi di salvataggio e delle dotazioni di sicurezza previsti dal regolamento di attuazione del presente codice.

Art. 28 Potenza dei motori

1. Per potenza del motore si intende la potenza massima di esercizio come definita dalla norma armonizzata EN/ISO 8665.

2. Per ogni singolo motore il fabbricante o il rappresentante autorizzato o l'importatore di cui all' articolo 3, comma 1, lettera v), del decreto legislativo 11 gennaio 2016, n. 5 , rilascia la dichiarazione di potenza su modulo conforme al modello approvato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. (64)

3. La dichiarazione di potenza del motore fa parte dei documenti di bordo.

Art. 29 Apparati ricetrasmittenti di bordo e dotazioni di sicurezza (65)

1. Su tutte le unità da diporto con scafo di lunghezza superiore ai ventiquattro metri è fatto obbligo di installare un impianto ricetrasmittente in radiotelefonia, ad onde ettometriche, secondo le norme stabilite dall'autorità competente.

2. A tutte le unità da diporto con scafo di lunghezza pari o inferiore a ventiquattro metri, che navigano a distanza superiore alle sei miglia dalla costa, è fatto obbligo di essere dotate almeno di un apparato ricetrasmittente ad onde metriche (VHF), anche portatile, secondo le norme stabilite dall'autorità competente.

3. Tutti gli apparati ricetrasmittenti a bordo delle unità da diporto, conformi alla normativa vigente, sono esonerati dal collaudo e dalle ispezioni ordinarie, salvo l'obbligo di collaudo per le stazioni radioelettriche per mezzo delle quali è effettuato il servizio di corrispondenza pubblica. Il costruttore, o un suo legale rappresentante, rilascia una dichiarazione attestante la conformità dell'apparato alla normativa vigente ovvero, se trattasi di unità proveniente da uno Stato non comunitario, alle norme di uno degli Stati membri dell'Unione europea o dello spazio economico europeo. Gli apparati sprovvisti della certificazione di conformità sono soggetti al collaudo da parte dell'autorità competente.

4. L'istanza per il rilascio della licenza di esercizio dell'apparato radiotelefonico, rivolta all'autorità competente e corredata della dichiarazione di conformità, è presentata allo Sportello telematico del diportista (STED) (66) , che provvede:

  • a) all'assegnazione del nominativo internazionale;
  • b) al rilascio della licenza provvisoria di esercizio;
  • c) alla trasmissione all'autorità competente della documentazione per il rilascio della licenza definitiva di esercizio.

5. La licenza provvisoria di esercizio resta valida fino al rilascio della licenza definitiva; la licenza è riferita all'apparato radiotelefonico di bordo ed è sostituita solo in caso di sostituzione dell'apparato stesso.

6. La domanda per il rilascio della licenza di esercizio dell'apparato radiotelefonico installato a bordo dei natanti, corredata della dichiarazione di conformità, è presentata all'ispettorato territoriale del Ministero dello sviluppo economico (67) avente giurisdizione sul luogo in cui il richiedente ha la propria residenza. Il medesimo ispettorato provvede ad assegnare un indicativo di chiamata di identificazione, valido indipendentemente dall'unità su cui l'apparato viene installato, e a rilasciare, entro quarantacinque giorni, la licenza di esercizio. Per I natanti da diporto, il rilascio della licenza di esercizio non è subordinato ad alcun esame . (68)

7. Gli apparati ricetrasmittenti installati a bordo delle unità da diporto che non effettuano traffico di corrispondenza pubblica non sono soggetti all'obbligo di affidamento della gestione ad una società concessionaria e di corresponsione del relativo canone.

8. I contratti per l'esercizio di apparati radioelettrici stipulati con le società concessionarie possono essere disdettati alla scadenza nei termini stabiliti. Copia della disdetta è inviata all'autorità competente, unitamente ad una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante l'assunzione di responsabilità della funzionalità dell'apparato e l'impegno ad utilizzare l'apparato stesso ai soli fini di emergenza e per la sicurezza della navigazione.

9. La licenza di esercizio, rilasciata per il traffico di corrispondenza, ha validità anche per l'impiego dell'apparato ai fini della sicurezza della navigazione.

10. Il Ministero dello sviluppo economico (67) , di concerto con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, può disporre, quando io ritenga opportuno o su richiesta degli organi dell'amministrazione, ispezioni e controlli presso i costruttori, gli importatori, i distributori e gli utenti.

11. Per le imbarcazioni e le navi da diporto in navigazione oltre le dodici miglia dalla costa è altresì obbligatoria l'installazione a bordo di un apparato elettronico per la rilevazione satellitare , o con apparato equivalente, (136) della posizione.

11-bis. Il comandante (137) dell'unità da diporto è responsabile degli obblighi di cui ai commi 1, 2 e 11 e di quelli previsti dal regolamento di attuazione dal presente codice relativi al corretto utilizzo degli impianti e apparati ricetrasmittenti di bordo. (69)

11-ter. Con ii regolamento di attuazione del presente codice sono stabilite per le unità da diporto, incluse le navi di cui all' articolo 3 della legge 8 luglio 2003, n. 172 , che navigano nelle acque marittime e interne, le condizioni per il rilascio delle certificazioni di sicurezza e l'individuazione dei mezzi di salvataggio, nonché le dotazioni di sicurezza minime che devono essere tenute a bordo, ivi compresi gli apparati ricetrasmittenti adeguati all'innovazione tecnologica. (69)

Art. 30 Manifestazioni sportive

1. In occasione di manifestazioni sportive, preventivamente comunicate alle autorità competenti, organizzate dalle federazioni sportive nazionali e internazionali o da organizzazioni da esse riconosciute, le imbarcazioni da diporto, anche se non iscritte nell'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN) (70) , ed i natanti ammessi a parteciparvi possono navigare senza alcun limite di distanza dalla costa.

2. Le stesse deroghe sono estese anche alle imbarcazioni ed ai natanti di cui al comma 1 durante gli allenamenti ad eccezione dei natanti di cui al comma 3, lettera c), dell'articolo 27 , per i quali è necessaria apposita autorizzazione rilasciata dall'autorità marittima, nonché alle imbarcazioni e ai natanti che partecipano a manifestazioni organizzate dalla Federazione italiana vela e dalla Lega navale italiana.

3. Nel corso degli allenamenti deve essere tenuta a bordo una dichiarazione del circolo di appartenenza, con validità non superiore al trimestre, vistata dall'autorità competente nel cui ambito territoriale si trovi la sede del circolo, da cui risulti che l'unità è destinata ad attività agonistica e che si trova in allenamento con un determinato equipaggio.

4. Nelle manifestazioni sportive e negli allenamenti suddetti devono essere osservati i regolamenti per l'organizzazione dell'attività sportiva delle federazioni di cui al comma 1.

Art. 31 Navigazione temporanea

1. Per navigazione temporanea si intende quella effettuata allo scopo di:

  • a) verificare l'efficienza degli scafi o dei motori;
  • b) presentare unità da diporto al pubblico o ai singoli interessati all'acquisto; (71)
  • c) trasferire unità da diporto da un luogo all'altro anche per la partecipazione fiere, saloni e altri eventi espositivi, anche all'estero . (71)

2. Lo Sportello telematico del diportista (STED) rilascia ai cantieri navali, ai costruttori di motori marini, ai mediatori del diporto, alle aziende di assemblaggio e di allestimento di unità da diporto e alle aziende di vendita le autorizzazioni alla navigazione temporanea per le unità da diporto, non abilitate e non munite dei prescritti documenti ovvero abilitate e provviste di documenti di bordo ed a loro affidate in conto vendita o per riparazioni ed assistenza. (72)

3. La navigazione temporanea è effettuata sotto la responsabilità del titolare dell'autorizzazione.

4. L'atto di autorizzazione vale come documento di bordo ed abilita alla navigazione nei limiti consentiti dalle caratteristiche di costruzione dell'unità da diporto. L'atto di autorizzazione abilita anche alla navigazione in acque territoriali straniere per il periodo di tempo necessario alla partecipazione a fiere, saloni e altri eventi espositivi . (73)

4-bis. L'autorizzazione di cui al comma 2 è rinnovabile ogni due anni con annotazione sull'originale e riporta l'annotazione delle attività commerciali di cui al comma 1. (74)

5. L'unità da diporto che fruisce di tale autorizzazione deve essere comandata dal titolare o da persona che abbia un contratto di lavoro con il soggetto intestatario dell'autorizzazione medesima abilitati, se richiesto, al comando di quella unità.

6. Le unità che effettuano la navigazione temporanea debbono essere munite delle dotazioni di sicurezza necessarie per il tipo di navigazione effettuata e per garantire la sicurezza delle persone presenti a bordo, sotto la responsabilità del soggetto intestatario dell'autorizzazione. In tali casi, è richiesto il solo requisito del possesso della patente nautica di cui all' articolo 39 del presente codice , in deroga alle disposizioni recanti ìistituzione e la disciplina dei titoli professionali del diporto . (75)

Art. 32 Autorizzazione alla navigazione temporanea

1. L'autorizzazione alla navigazione temporanea è rilasciata, anche in lingua inglese se richiesto, previa presentazione dei seguenti documenti:

  • a) copia della polizza di assicurazione per la responsabilità civile nei confronti di terzi e delle persone trasportate;
  • b) certificato d'iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura del soggetto richiedente, o dichiarazione sostitutiva di certificazione, da cui risulti la specifica attività, di cui all' articolo 31, comma 2, del presente codice . (77)

Capo III Persone trasportabili ed equipaggio

1. Per le navi e le imbarcazioni da diporto, l'autorità che rilascia la licenza di navigazione annota sulla stessa il numero massimo delle persone trasportabili sulla base dei dati riportati nella documentazione tecnica presentata.

2. In caso di imbarcazioni da diporto aventi più categorie di progettazione il numero massimo delle persone trasportabili è quello previsto dal costruttore per la categoria di progettazione corrispondente alla specie di navigazione effettuata.

3. Per i natanti da diporto il numero massimo delle persone trasportabili è documentato come segue:

  • a) per le unità munite di marcatura CE, dalla targhetta del costruttore e dal manuale del proprietario, di cui ai punti 2.2 e 2.5 dell'allegato II ;
  • b) per le unità non munite di marcatura CE:
  • 1) se omologate, da copia del certificato di omologazione e dalla dichiarazione di conformità del costruttore;
  • 2) se non omologate, ai sensi del regolamento di cui all' articolo 65 .

Art. 35 Numero minimo dei componenti dell'equipaggio delle unità da diporto

1. è responsabilità del comandante o del conduttore dell'unità da diporto verificare prima della partenza la presenza a bordo di personale qualificato e sufficiente per formare l'equipaggio necessario per affrontare la navigazione che intende intraprendere, anche in relazione alle condizioni meteo-marine previste e alla distanza da porti sicuri.

1. A giudizio del comandante o del conduttore i servizi di bordo delle imbarcazioni da diporto possono essere svolti anche dalle persone imbarcate in qualità di ospiti, purchè abbiano compiuto il sedicesimo anno di età per i servizi di coperta, camera e cucina e il diciottesimo anno di età per i servizi di macchina.

2. I servizi di bordo delle navi da diporto sono svolti dal personale iscritto nelle matricole della gente di mare e della navigazione interna.

3. I servizi complementari di bordo, di camera e di cucina possono essere svolti dalle persone imbarcate sulle navi da diporto in qualità di ospiti, purchè abbiano compiuto il sedicesimo anno di età.

4. Al personale appartenente alla gente di mare ed a quello della navigazione interna che presti servizio a bordo di imbarcazioni o di navi da diporto avvalendosi della patente nautica, non è riconosciuta la navigazione compiuta solo agli effetti professionali previsti dal codice della navigazione e dai relativi regolamenti di esecuzione.

1. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo, sono stabiliti i titoli e le qualifiche professionali per lo svolgimento dei servizi di bordo di imbarcazioni e navi, da diporto impiegate in attività di noleggio.

Art. 38 Ruolino di equipaggio

1. Qualora si intenda imbarcare sulle unità da diporto , anche utilizzate a fini commerciali, nonché sulle navi destinate esclusivamente al noleggio per finalità turistiche , quali membri dell'equipaggio, marittimi iscritti nelle matricole della gente di mare o della navigazione interna, deve essere preventivamente richiesto dal proprietario o dall'armatore all'autorità competente apposito documento, redatto in conformità al modello approvato con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ai fini dell'iscrizione dei nominativi del personale marittimo imbarcato e per gli altri dati indicati nello stesso documento. (79)

Capo IV Patenti nautiche (81)

1. La patente nautica per unità da diporto di lunghezza non superiore a ventiquattro metri è obbligatoria nei seguenti casi, in relazione alla navigazione effettivamente svolta:

  • a) per la navigazione oltre le sei miglia dalla costa o, comunque, su moto d'acqua;
  • b) per la navigazione nelle acque interne e per la navigazione nelle acque marittime entro sei miglia dalla costa, quando a bordo dell'unità è installalo un motore di cilindrata superiore a 750 cc se a carburazione a due tempi ovvero a 900 cc se a iniezione a due tempi, o a 1.000 cc se a carburazione o a iniezione a quattro tempi fuori bordo o a 1.300 cc se a carburazione o a iniezione a quattro tempi entro bordo, o a 2.000 cc se a ciclo diesel non sovralimentalo, o a 1.300 cc se a ciclo diesel sovralimentato, comunque con potenza superiore a 30 kW o a 40,8 CV. (82)

2. Chi assume il comando di una unità da diporto di lunghezza superiore ai ventiquattro metri, deve essere in possesso della patente per nave da diporto.

3. Per il comando e la condotta delle unità da diporto di lunghezza pari o inferiore a ventiquattro metri, che navigano entro sei miglia dalla costa e a bordo delle quali è installato un motore di potenza e cilindrata inferiori a quelle indicate al comma 1, lettera b), è richiesto il possesso dei seguenti requisiti, senza obbligo di patente:

  • a) aver compiuto diciotto anni di età, per le imbarcazioni;
  • b) aver compiuto sedici anni di età, per i natanti;
  • c) aver compiuto quattordici anni di età, per i natanti a vela con superficie velica, superiore a quattro metri quadrati nonché per le unità a remi che navigano oltre un miglio dalla costa.

4. Si prescinde dai requisiti di età di cui al comma 3, per la partecipazione all'attività di istruzione svolta dalle scuole dì avviamento agli sport nautici gestite dalle federazioni nazionali e dalla Lega navale italiana, ai relativi allenamenti ed attività agonistica, a condizione che le attività stesse si svolgano sotto la responsabilità delle scuole ed i partecipanti siano coperti dall'assicurazione per responsabilità civile per i danni causati alle persone imbarcate ed a terzi.

5. I motoscafi ad uso privato di cui al regio decreto-legge 9 maggio 1932, n. 813, convertito dalla legge 20 dicembre 1932, n. 1884, sono equiparati, ai fini dell'abilitazione al comando, alle unità da diporto.

6. La patente nautica si distingue nelle seguenti categorie:

  • a) Categoria A: abilitazione al comando di natanti, imbarcazioni da diporto e moto d'acqua,·
  • b) Categoria B: abilitazione al comando di navi da diporto;
  • c) Categoria C: abilitazione alla direzione nautica di natanti e imbarcazioni da diporto;
  • d) Categoria D: abilitazione speciale al comando di natanti e imbarcazioni da diporto e moto d'acqua. (83)
  • a) gli ufficiali della Marina militare del Corpo di stato maggiore e del Corpo delle capitanerie di porto in servizio permanente.
  • b) gli ufficiali del Corpo della Guardia di finanza in possesso di specializzazione di comandante di unità navale rilasciata dai comandi della Guardia di finanza,
  • c) i sottufficiali delle Forze armate e delle Forze di polizia in possesso di abilitazione alla condotta di unità navali d'altura o del brevetto per la condotta di mezzi navali della Marina militare senza alcun limite dalla costa o dalla unità madre rilasciati dalla Marina militare che abbiano comandato tale tipo di unità per almeno dodici mesi. (84)
  • a) i dati anagrafici e le loro variazioni dei titolari di patente nautica;
  • b) i dati relativi al procedimento di rilascio delle patenti nautiche e, per ognuna di esse, quelli relativi ai procedimenti amministrativi successivi, come quelli di rinnovo, di sospensione e di revoca,
  • b-bis) le limitazioni e le prescrizioni di cui all' articolo 39, comma 6-bis; (139)
  • c) i dati relativi alle violazioni di norme previste dal presente codice, dal relativo regolamento di attuazione o da altri leggi o regolamenti applicabili in materia, che comportano l'irrogazione di sanzioni amministrative accessorie, anche per effetto di recidive; (139)
  • d) i dati relativi a sinistri marittimi, in cui il titolare è stato coinvolto con addebito di responsabilità, che hanno comportato l'irrogazione di sanzioni amministrative accessorie o l'emanazione di sentenza penale di condanna passata in giudicato, parimenti annotate in anagrafe. (139)
  • a) alle autorità pubbliche individuate dagli articoli 1 e 3, comma 1, lettera a), del decreto del Presidente della Repubblica 28 settembre 1994, n. 634, secondo i criteri e le modalità dallo stesso disciplinate;
  • b) agli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria appartenenti alle Forze di polizia di cui all'articolo 16 della legge 1 aprile 1981, n. 121, nonché agli ufficiali di pubblica sicurezza, per il tramite del centro elaborazione dati di cui all'articolo 8 della medesima legge;
  • e) agli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria appartenenti al Corpo delle Capitanerie di porto.

Capo V Responsabilità derivante dalla circolazione delle unità da diporto

1. La responsabilità civile verso i terzi derivante dalla circolazione delle unità da diporto, come definite dall'articolo 3, è regolata dall'articolo 2054 del codice civile e si applica la prescrizione stabilita dall'articolo 2947, comma 2, dello stesso codice.

2. Ai fini dell'applicazione dell'articolo 2054, comma 3, del codice civile il locatario dell'unità da diporto è responsabile in solido con il proprietario e, in caso di locazione finanziaria, l'utilizzatore dell'unità da diporto è responsabile in solido con il conducente in vece del proprietario.

Art. 41 Assicurazione obbligatoria

1. Le disposizioni del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209 (86) , e successive modificazioni si applicano alle unità da diporto come definite dall' articolo 3 , con esclusione delle unità a remi e a vela non dotate di motore ausiliario.

2. Le disposizioni della legge 24 dicembre 1969, n. 990, e successive modificazioni, si applicano ai motori amovibili di qualsiasi potenza, indipendentemente dall'unità sulla quale vengono applicati.

3. L'articolo 125 del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209 (87) , si applica anche ai motori muniti di certificato di uso straniero o di altro documento equivalente emesso all'estero, che siano impiegati nelle acque territoriali nazionali.

3-bis. Le disposizioni di cui ai commi 1, 2 e 3 si applicano alle unità da diporto utilizzate a fini commerciali di cui all' articolo 2 del presente codice , con l'obbligo di assicurazione della responsabilità per danni riportati dal conduttore e dalle persone trasportate. (88)

Titolo III DISPOSIZIONI SPECIALI SUI CONTRATTI DI UTILIZZAZIONE DELLE UNITà DA DIPORTO E SULLA MEDIAZIONE

Capo I Locazione di unità da diporto

Art. 42 Locazione e forma del contratto

1. La locazione di unità da diporto è il contratto con il quale una delle parti si obbliga verso corrispettivo a cedere il godimento dell'unità da diporto per un periodo di tempo determinato.

2. Con l'unità da diporto locata, il conduttore esercita la navigazione e ne assume la responsabilità ed i rischi.

3. Il contratto di locazione delle imbarcazioni e delle navi da diporto è redatto per iscritto a pena di nullità ed è tenuto a bordo in originale o copia conforme.

4. La forma del contratto di sublocazione o di quello di cessione è regolata dal comma 3.

Art. 43 Scadenza del contratto

1. Salvo espresso consenso del locatore, il contratto non s'intende rinnovato ancorché, spirato il termine stabilito, il conduttore conservi la detenzione dell'unità da diporto.

2. Salvo diversa volontà delle parti, nel caso di ritardo nella riconsegna per fatto del conduttore per un periodo non eccedente la decima parte della durata del contratto di locazione, non si fa luogo a liquidazione di danni ma al locatore, per il periodo di tempo eccedente la durata del contratto, è dovuto un corrispettivo in misura doppia di quella stabilita nel contratto stesso.

1. I diritti derivanti dal contratto di locazione si prescrivono col decorso di un anno. Il termine decorre dalla scadenza del contratto o, nel caso di cui al comma 2 dell'articolo 43 , dalla riconsegna dell'unità.

Art. 45 Obblighi del locatore

1. Il locatore è tenuto a consegnare l'unità da diporto, con le relative pertinenze, in perfetta efficienza, completa di tutte le dotazioni di sicurezza, munita dei documenti necessari per la navigazione e coperta dall'assicurazione di cui alla legge 24 dicembre 1969, n. 990, e successive modificazioni.

1. Il conduttore è tenuto ad usare l'unità da diporto secondo le caratteristiche tecniche risultanti dalla licenza di navigazione e in conformità alle finalità di diporto.

Capo II Noleggio

1. Il noleggiante è obbligato a mettere a disposizione l'unità da diporto in perfetta efficienza, armata ed equipaggiata convenientemente, completa di tutte le dotazioni di sicurezza, munita dei prescritti documenti e coperta dall'assicurazione di cui alla legge 24 dicembre 1969, n. 990, e successive modificazioni, estesa in favore del noleggiatore o dei noleggiatori a cabina (142) e dei passeggeri per gli infortuni e i danni subiti in occasione o in dipendenza del contratto di noleggio, in conformità alle disposizioni ed ai massimali previsti per la responsabilità civile.

1. Nel noleggio di unità da diporto, salvo che sia stato diversamente pattuito, il noleggiatore provvede al combustibile, all'acqua ed ai lubrificanti necessari per il funzionamento dell'apparato motore e degli impianti ausiliari di bordo, per la durata del contratto.

1-bis. Nel caso di noleggio a cabina, salvo che sia stato diversamente pattuito, i noleggiatori provvedono a quanto previsto nel comma 1 secondo le quote stabilite nel contratto. (143)

  • a) cittadinanza dell'Unione europea;
  • b) età minima di 18 anni;
  • c) requisiti di onorabilità previsti per i mediatori marittimi di cui alla legge 12 marzo 1968, n. 478;
  • d) avere assolto l'obbligo di istruzione, di cui all'articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296;
  • e) aver frequentato un apposito corso teorico-pratico e superato il relativo esame, salvo che per i mediatori marittimi di cui alla legge 12 marzo 1968, n. 478;
  • f) aver stipulato una polizza di assicurazione della responsabilità civile per i danni arrecati nell'esercizio dell'attività derivanti da condotte proprie o di terzi, del cui operato essi rispondono a norma di legge;
  • g) non essere stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o per tendenza, non essere stati sottoposti a misure di sicurezza personali o alle misure di prevenzione, non essere stati condannali a una pena detentiva non inferiore a tre anni, salvo che non sono intervenuti provvedimenti di riabilitazione e non essere stati sottoposti alle misure di prevenzione di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159.
  • a) ammonimento, che consiste nell'informare l'incolpato che la sua condotta non è stata conforme alle norme deontologiche e di legge, con invito ad astenersi dal compiere altre infrazioni. Esso è disposto quando il fatto contestato non è grave e vi è motivo di ritenere che l'incolpato non commetta altre infrazioni;
  • b) censura, che consiste nel biasimo formale e si applica quando la gravità dell'infrazione, il grado di responsabilità, i precedenti dell'incolpato e il suo comportamento successivo al fatto inducono a ritenere che egli non incorrerà in un'altra infrazione;
  • c) sospensione, che consiste nell'esclusione temporanea dall'esercizio dell'attività professionale e si applica per infrazioni consistenti in comportamenti e in responsabilità gravi o quando non sussistono le condizioni per irrogare la sola sanzione della censura;
  • d) inibizione perpetua dell'attività, che impedisce in via definitiva lo svolgimento dell'attività professionale. L'inibizione perpetua è inflitta per violazioni molto gravi che rendono incompatibile la prosecuzione dell'attività professionale da parte dell'incolpato.
  • a) mancata stipula o sopravvenuta mancanza della polizza di assicurazione di cui al comma 4, lettera f) (rectius: comma 3, lett. f);
  • b) emissione del decreto di fermo di cui all'articolo 384 del codice di procedura penale e dell'ordinanza di custodia cautelare di cui all'articolo 285 del codice di procedura penale;
  • c) interdizione dai pubblici uffici per una durata non superiore a tre anni,
  • d) ricovero in un ospedale psichiatrico giudiziario, fuori dei casi previsti dal comma 13, lettera b);
  • e) assegnazione a una casa di Cura e di custodia di cui all'articolo 219 del codice penale;
  • f) applicazione di una delle misure di sicurezza non detentive previste dall'articolo 215, comma terzo, numeri 1), 2), 3) del codice penale.
  • a) interdizione dai pubblici uffici, perpetua o di durata superiore a tre anni, o interdizione dalla professione per uguale durata;
  • b) ricovero in un ospedale psichiatrico giudiziario nei casi indicati dall'articolo 222, secondo comma, del codice penale;
  • c) assegnazione ad una colonia agricola o ad una casa di lavoro;
  • d) condanne per delitto contro la pubblica amministrazione, l'amministrazione della giustizia, la fede pubblica, l'economia pubblica, l'industria e il commercio, il patrimonio, per esercizio abusivo della mediazione e per ogni altro delitto non colposo per il quale la legge commini la pena della reclusione non inferiore, nel minimo, a due anni e, nel massimo, a cinque anni, salvo che sia intervenuta la riabilitazione.
  • a) carenza della copertura assicurativa di cui all' articolo 49-sexies, comma 2, lettera e) ;
  • c) ricovero in un ospedale psichiatrico giudiziario, fuori dei casi previsti dal comma 8, lettera b);
  • d) assegnazione a una casa di cura e di custodia di cui all'articolo 219 del codice penale;
  • e) applicazione di una delle misure di sicurezza non detentive previste dall'articolo 215, comma terzo, numeri 1), 2) e 3) del codice penale;
  • f) esercizio dell'azione penale per ipotesi di reato inerenti o connessi alla professione.
  • a) perdita dei requisiti morali di cui all' articolo 49-sexies, comma 2, lettera c) ;
  • b) ricovero in un ospedale psichiatrico giudiziario nei casi indicati dall'articolo 222, comma 2, del codice penale;
  • c) assegnazione ad una colonia agricola o ad una casa di lavoro ai sensi dell'articolo 216 del codice penale.
  • a) individuazione dei brevetti e delle qualifiche professionali rilasciati, nel rispetto del sistema nazionale di qualifiche dei tecnici sportivi (SNAQ) del Comitato olimpico nazionale italiano e del quadro europeo delle qualifiche - European Qualification Framework (EQF) dell'Unione europea, dalla Marina militare, dalla Federazione italiana vela e dalla Lega navale italiana, validi per l'accesso alla professione di istruttore di vela;
  • b) disciplina dell'elenco nazionale degli istruttori professionali di vela, ivi compresi la struttura, l'organizzazione, la tenuta, l'aggiornamento, l'accesso e la vigilanza, le informazioni da pubblicare, i tempi e le modalità di diffusione dell'elenco, i tipi di dati trattati, le operazioni eseguibili, il motivo di interesse pubblico rilevante e le misure di tutela per gli interessati, nel rispetto delle disposizioni del codice dell'amministrazione digitale e, in particolare, delle linee guida di cui all'articolo 71 del medesimo codice, nonché nel rispetto delle regole e delle garanzie previste in materia di protezione dei dati personali, con particolare riferimento ai principi di necessità, pertinenza e non eccedenza dei dati trattati e del rispetto del principio di minimizzazione dei dati di cui all'articolo 5, paragrafo 1, lettera c), del regolamento (UE) 2016/679;
  • c) modalità di comunicazione degli estremi della polizza assicurativa degli istruttori professionali di vela e di ogni sua variazione agli allievi e al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per la registrazione nell'elenco nazionale;
  • d) modalità di riconoscimento della qualifica di esperto velista, rilasciata in data antecedente all'entrata in vigore del decreto, ai fini dell'iscrizione nell'elenco nazionale degli istruttori professionali di vela;
  • e) condizioni e modalità per il rilascio, in fase di acquisizione di uno dei brevetti o delle qualifiche professionali di cui alla lettera a), del certificato di idoneità psichica e fisica da parte dei medici della Federazione medico-sportiva italiana o dal personale e dalle strutture pubbliche e private convenzionate ai sensi dell'articolo 5 del decreto-legge 30 dicembre 1979, n. 663, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 febbraio 1980, n. 33, e delle relative disposizioni di attuazione;
  • f) procedimento disciplinare, ivi comprese le procedure di impugnazione in via amministrativa e di esecuzione delle sanzioni disciplinari nel rispetto del principio del contraddittorio e dei principi generali dell'attività amministrativa;
  • g) procedure di accesso, impugnazione e rettifica da parte degli interessati dei dati personali trascritti nell'elenco nazionale degli istruttori professionali di vela.».
  • a) hanno un'età minima di diciotto anni;
  • b) sono in possesso di diploma di istruzione secondaria di secondo grado o di titolo di studio estero riconosciuto o dichiarato equipollente dalle competenti autorità italiane;
  • c) salvo che il reato sia estinto o siano intervenuti provvedimenti di riabilitazione, non sono stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o per tendenza, non sono sottoposti a misure di sicurezza personali o a misure di prevenzione di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, non hanno riportato condanne per uno dei delitti previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, o per esercizio abusivo della professione, o per delitto contro la moralità pubblica e il buon costume, o per delitti che comportano l'interdizione dall'esercizio della professione per un periodo non inferiore a tre anni, non hanno riportato condanne a una pena detentiva non inferiore a tre anni o a più pene detentive, che pur singolarmente inferiori a tre anni, nel loro cumulo non sono inferiori a sei anni;
  • d) sono in possesso di brevetto o di qualifica professionale che abilita all'insegnamento delle tecniche di base della navigazione a vela ai sensi dell'articolo 49-quinquies, comma 10, lettera a);
  • e) hanno stipulato la polizza assicurativa a copertura della responsabilità civile derivante dall'esercizio della professione;
  • f) se cittadini stranieri, possiedono un livello di competenza nella conoscenza della lingua italiana pari almeno al livello B2 (livello intermedio o superiore) del quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER). Il requisito della conoscenza della lingua italiana si intende soddisfatto se l'interessato ha conseguito in Italia il diploma di cui alla lettera b), ovvero è in possesso della certificazione della conoscenza della
  • lingua italiana come lingua straniera rilasciata da un ente certificatore (CLIQ). Si prescinde dal requisito di competenza nella conoscenza della lingua italiana qualora l'insegnamento sia impartito esclusivamente ad allievi stranieri in lingua inglese o nella loro lingua madre;
  • g) certificato di idoneità psichica e fisica di cui all'articolo 49-quinquies, comma 10, lettera e) , ovvero rilasciato da un'autorità competente di un altro Stato membro dell'Unione europea in cui il brevetto o la qualifica professionale sono stati conseguiti.
  • a) hanno compiuto gli anni ventuno;
  • c) se cittadini stranieri, sono in possesso di un livello di competenza nella conoscenza della lingua italiana pari almeno al livello B2 (livello intermedio superiore) del quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER). Il requisito della conoscenza della lingua italiana si intende soddisfatto se l'interessato ha conseguito in Italia il diploma di cui alla lettera b), ovvero è in possesso della certificazione della conoscenza della lingua italiana come lingua straniera rilasciato da un ente certificatore (CLIQ);
  • d) dispongono di adeguata capacità patrimoniale o di polizza fideiussoria.
  • a) sono stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o per tendenza;
  • b) sono sottoposti a misure di sicurezza personali o a misure di prevenzione di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159;
  • c) hanno riportato condanne a una pena detentiva non inferiore a tre anni o a più pene detentive, che pur singolarmente inferiori a tre anni, nel loro cumulo non sono inferiori a sei anni, o, a prescindere dalla pena in concreto irrogata, per uno dei delitti previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309;
  • d) sono stati dichiarati interdetti, inabilitati o falliti, ovvero hanno in corso un procedimento per la dichiarazione di fallimento.
  • a) hanno un'età non inferiore ad anni ventuno;
  • c) sono in possesso dei requisiti morali di cui al comma 6, ad eccezione di quelli inerenti il diritto fallimentare, e non hanno riportato condanne per delitti contro la moralità pubblica e il buon costume;
  • d) se istruttori pratici, sono in possesso di certificato di idoneità psichica e fisica rilasciato dai medici della Federazione medico-sportiva italiana o dal personale e dalle strutture pubbliche e private convenzionate ai sensi dell'articolo 5 del decreto-legge 30 dicembre 1979, n. 663, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 febbraio 1980, n. 33, e delle relative disposizioni di attuazione;
  • e) se cittadini stranieri, sono in possesso di un livello di competenza nella conoscenza della lingua italiana pari almeno al livello B2 (livello intermedio superiore) del quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER). Il requisito della conoscenza della lingua italiana si intende soddisfatto se l'interessato ha conseguito in Italia il diploma di cui alla lettera b), ovvero è in possesso della certificazione della conoscenza della lingua italiana come lingua straniera rilasciato da un ente eertificatore (CLIQ).
  • a) modalità di svolgimento dei controlli di cui al comma 2;
  • b) modalità per la presentazione della segnalazione certificata di inizio attività per l'esercizio di una scuola nautica;
  • c) requisiti di idoneità e requisiti minimi di capacità patrimoniale;
  • d) prescrizioni sui locali, sugli arredi, sulle dotazioni e sugli strumenti tecnici e didattici, nonché caratteristiche delle unità da diporto nella disponibilità giuridica della scuola nautica in rapporto ai corsi impartiti;
  • e) modalità di svolgimento delle attività di insegnante teorico e di istruttore pratico;
  • f) modalità di svolgimento dell'attività di formazione e di preparazione dei candidati agli esami per il conseguimento delle patenti nautiche, ivi compresa la durata dei corsi e delle esercitazioni pratiche;
  • g) requisiti e modalità per lo svolgimento degli esami nelle sedi delle scuole nautiche e dei consorzi tra scuole nautiche, fermo restando quanto previsto dal comma 15;
  • h) disciplina dell'attività pubblicitaria;
  • i) tariffario minimo;
  • l) disciplina delle modalità di diffida o sospensione dall'esercizio dell'attività di scuola nautica.
  • a) sono cittadini italiani, o di uno Stato membro dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo ovvero sono cittadini di Paesi terzi in regola con le disposizioni in materia di soggiorno e di lavoro nel territorio dello Stato;
  • b) hanno compiuto gli anni ventuno;
  • c) sono in possesso di diploma di istruzione secondaria di secondo grado o di titolo di studio estero riconosciuto o dichiarato equipollente dalle competenti autorità italiane;
  • d) se cittadini stranieri, sono in possesso di un livello di competenza nella conoscenza della lingua italiana pari almeno al livello B2 (livello intermedio superiore) del quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER). Il requisito della conoscenza della lingua italiana si intende soddisfatto se l'interessato ha conseguito in Italia il diploma di cui alla lettera c) ovvero è in possesso della certificazione della conoscenza della
  • lingua italiana come lingua straniera rilasciato da un ente certificatore (CLIQ).
  • e) soddisfano i requisiti morali di cui all'articolo 49-septies, comma 6, del presente codice .
  • a) modalità per il riconoscimento e per l'esercizio della vigilanza amministrativa e tecnica sui centri di istruzione per la nautica da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e delle Capitanerie di porto;
  • b) modalità di svolgimento dei controlli di cui al comma 3;
  • c) modalità per la presentazione della domanda di riconoscimento quale centro di istruzione per la nautica da parte delle associazioni e degli enti nautici di livello nazionale;
  • d) requisiti di idoneità;
  • e) prescrizioni su locali, arredi, dotazioni e strumenti tecnici e didattici, nonché caratteristiche delle unità da diporto nella disponibilità giuridica del centro di istruzione per la nautica in rapporto ai corsi impartiti;
  • f) modalità di svolgimento delle attività di insegnante teorico e di istruttore pratico;
  • g) modalità di svolgimento dell'attività di formazione e di preparazione dei candidati agli esami per il conseguimento delle patenti nautiche, ivi compresa la durata dei corsi e delle esercitazioni pratiche;
  • h) disciplina delle modalità di diffida o sospensione dall'esercizio dell'attività di centro di istruzione della nautica di cui al presente decreto.
  • a) fino a 50 posti barca: due;
  • b) fino a 100 posti barca: tre;
  • c)i fino a 150 posti barca: cinque;
  • d) fino a 250 posti barca: dieci;
  • e) da 251 a 500 posti barca: quindici;
  • f) da 501 a 750 posti barca: venti;
  • g) oltre 750 posti barca: venticinque.
  • a) fino a 80 posti barca: uno;
  • b) fino a 150 posti barca: due;
  • c) fino a 300 posti barca: tre;
  • d) da 300 a 400 posti barca: quattro;
  • e) da 400 a 700 posti barca: sei;
  • f) oltre 700 posti barca: otto.
  • a) contenimento dei fenomeni di aratura e danneggiamento dei fondali derivanti dall’ancoraggio delle unità da diporto;
  • b) erogazione di un numero limitato e annualmente programmato di permessi di stazionamento nell’area marina;
  • c) garanzia della trasparenza dei criteri di accesso ai campi boa e di ormeggio, attraverso idonee forme di pubblicità degli stessi e di prenotazione non onerosa anche per via telematica.
  • a) riparazioni meccaniche, idraulici ed elettriche, nonché all’attrezzatura velica;
  • b) consegna di pezzi di ricambio le forniture di bordo in genere;
  • c) interventi di ausilio alla navigazione quali disincaglio, scioglimento delle eliche, riavvio dei motori, ricarica delle batterie;
  • d) le altre attività che consentono di risolvere sul posto i problemi tecnici di varia natura che impediscono la normale navigazione.

EDUCAZIONE MARINARESCA (98)

Titolo V NORME SANZIONATORIE Illeciti amministrativi

  • a) chiunque commette le violazioni di cui al comma 6;
  • b) chiunque nell’utilizzo di un’unità da diporto si mantiene una distanza inferiore ai 100 metri dal segnale di posizionamento del subacqueo;
  • c) chiunque nell’utilizzo di un’unità da diporto come unità appoggio per immersioni subacquee a scopo sportivo ricreativo non ha a bordo i previsti mezzi di salvataggio o le dotazioni di sicurezza o la persona abilitata al primo soccorso subacqueo.
  • a) con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 2.755 euro a 11.017 euro, qualora sia stato accertato un valore corrispondente a un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 g per litro (g/l). All’accertamento della violazione consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente nautica da tre a sei mesi;
  • b) con la sanzione amministrativa da 3000 euro a 12.500 euro, qualora sia stato accertato un valore corrispondente a un tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 g per litro (g/l). All’accertamento della violazione consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente nautica da sei mesi a un anno;
  • c) con la sanzione amministrativa da 5000 euro a 15.000 euro, qualora sia stato accertato un valore corrispondente a un tasso alcolemico superiore a 1,5 g per litro (g/l). All’accertamento della violazione consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente nautica da uno a due anni. La patente nautica è sempre revocata, in caso di reiterazione nel biennio.
  • a) i soggetti di entità inferiore ad anni 21;
  • b) coloro che utilizzano unità da diporto a fini commerciali di cui all’ articolo 2, comma 1, del presente codice .
  • a) per le violazioni di cui all' articolo 53, comma 1 ;
  • b) per le violazioni di cui all' articolo 53-bis, comma 2 ;
  • c) per le violazioni di cui all' articolo 53-ter, comma 2 ;
  • d) per le violazioni di cui all' articolo 53-quater, comma 1 ;
  • e) per le violazioni di cui all' articolo 55, comma 3 ;
  • f) nei casi in cui le violazioni di cui all' articolo 53, comma 9 ,sono reiterate nei due anni dal compimento della prima violazione.

1. Chiunque utilizza l'autorizzazione alla navigazione temporanea per navigare fuori dei casi previsti dall' articolo 31, comma 1, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 2755 euro a 11017 euro.

1. Per gli illeciti amministrativi di cui al presente codice in materia di navigazione marittima, le autorità competenti a ricevere il rapporto previsto dall'articolo 17, comma 1, della legge 24 novembre 1981, n. 689, sono le Capitanerie di porto.

2. Per gli illeciti amministrativi in materia di costruzione e progettazione di unità da diporto, le autorità competenti a ricevere il rapporto previsto dall'articolo 17, comma 1, della legge 24 novembre 1981, n. 689, sono le Capitanerie di Porto ed emettono l'ordinanza di cui all'articolo 18 della legge 24 novembre 1981, n. 689, sentito il parere delle competenti Direzioni generali del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero dello sviluppo economico, le quali in qualità di Autorità di vigilanza, possono disporre attività ispettive supplementari. Il funzionario o l'agente che ha accertato la violazione, anche in caso di pagamento in misura ridotta, trasmette copia dei verbali redatti alle predette Direzioni generali. (13)

2. Ove si tratti di illeciti amministrativi in materia di costruzione e progettazione di unità da diporto, l'autorità competente emette l'ordinanza di cui all'articolo 18 della legge 24 novembre 1981, n. 689, sentito il parere delle amministrazioni vigilanti di cui all'articolo 11, che possono disporre indagini supplementari.

Art. 57-ter. (109) Disposizioni procedurali e pagamento in misura ridotta

1. In tutte le ipotesi in cui il presente codice prevede che a una determinata violazione consegue una sanzione amministrativa pecuniaria, si applicano le disposizioni generali contenute nelle sezioni I e II del capo I della legge 24 novembre 1981, n. 689, salvo quanto previsto dai commi 2 e 3 del presente articolo. 2. Per le violazioni per le quali il presente codice stabilisce una sanzione amministrativa pecuniaria, è ammesso il pagamento di una somma in misura ridotta pari alla terza parte del massimo della sanzione prevista per la violazione commessa o, se più favorevole e qualora sia stabilito il minimo della sanzione edittale, pari al doppio del relativo importo oltre alle spese del procedimento, entro il termine di sessanta giorni dalla contestazione o, se questa non vi è stata, dalla notificazione degli estremi della violazione. 3. La somma di cui al comma 2 è ridotta del 30 per cento se il pagamento è effettuato entro cinque giorni dalla contestazione o dalla notificazione. Nel verbale contestato o notificato devono essere indicate le modalità di pagamento con il richiamo delle norme sui versamenti.

1. I procedimenti amministrativi relativi alle unità da diporto devono essere portati a termine entro venti giorni dalla data di presentazione della documentazione prescritta.

2. Il termine di cui al comma 1 si applica anche al procedimento di rilascio del certificato limitato di radiotelefonista per l'uso di apparati radiotelefonici installati a bordo di navi di stazza lorda inferiore alle centocinquanta tonnellate, con potenza non superiore a 60 watts, di cui all'articolo 2-bis del decreto del Ministro per le poste e le telecomunicazioni in data 21 novembre 1956, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana in data 23 febbraio 1957, n. 50, e successive modificazioni, qualora il predetto certificato riguardi l'uso di apparati installati a bordo di unità da diporto.

1. Le unità da diporto di qualsiasi bandiera, se non adibite ad attività commerciale, sono esenti dall'obbligo di presentazione della nota di informazioni all'autorità marittima all'arrivo in porto e dal rilascio delle spedizioni prima della partenza dal porto stesso. 2. Alle unità da diporto battenti bandiera dell'Unione europea adibite ad attività commerciale e alle navi di cui all' articolo 3 della legge 8 luglio 2003, n. 172 , si applicano le disposizioni di cui al comma 1. 3. Le unità da diporto battenti bandiera di Stati non appartenenti all'Unione europea adibite ad attività commerciale sono tenute a espletare le formalità di arrivo presso l'autorità marittima del primo porto di approdo nazionale con rilascio delle spedizioni per mare aventi validità di un anno, nonché a espletare le formalità di partenza quando lasciano l'ultimo porto nazionale con rilascio delle spedizioni per l'estero. Le formalità possono essere espletate per via telematica anche tramite il locale raccomandatario marittimo, il quale inoltra alla competente autorità la lista dei componenti l'equipaggio e la lista dei passeggeri sottoscritta dal comandante.

1. Se nel corso della navigazione o durante la sosta in porto si sono verificati eventi straordinari relativi all'unità da diporto o alle persone a bordo, il comandante dell'unità da diporto deve farne denuncia all'autorità marittima o consolare entro tre giorni dall'arrivo in porto con le modalità di cui all'articolo 38 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.

2. In caso di eventi che abbiano coinvolto l'incolumità fisica di persone o l'integrità ambientale (112) , il termine di cui al comma 1 è ridotto a ventiquattro ore.

3. Le autorità di cui al comma 1 procedono, ove sia il caso, ad investigazioni sommarie sui fatti denunciati e sulle loro cause.

1. In caso di sinistro concernente in modo esclusivo unità da diporto non adibite ad uso commerciale, ove dal fatto non derivi l'apertura di un procedimento penale, l'inchiesta formale di cui all' articolo 579 del codice della navigazione è disposta soltanto ad istanza degli interessati.

1. I proprietari di imbarcazioni da diporto non iscritte o cancellate dai registri delle imbarcazioni da diporto in quanto destinate alla sola navigazione nelle acque interne, devono provvedere all'iscrizione delle proprie unità entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente codice. A tal fine, qualora l'interessato non sia in possesso di uno dei titoli di proprietà, può essere presentata una dichiarazione sostitutiva di atto notorio con sottoscrizione autenticata dal notaio o da altro pubblico ufficiale a ciò autorizzato, comprensiva dell'attestazione che l'unità ha navigato esclusivamente in acque interne.

2. Per l'iscrizione delle imbarcazioni da diporto di cui al comma 1 la documentazione tecnica può essere sostituita da un'attestazione di idoneità rilasciata da un organismo notificato ai sensi dell'articolo 10, ovvero autorizzato ai sensi del decreto legislativo 3 agosto 1998, n. 314, qualora l'unità sia stata immessa in commercio o messa in servizio in uno degli Stati membri dell'area economica europea prima del 16 giugno 1998.

3. Le imbarcazioni da diporto di cui al comma 1, già iscritte e cancellate dai registri delle imbarcazioni da diporto, possono essere nuovamente iscritte presso lo stesso ufficio sulla base della documentazione di proprietà e tecnica agli atti del predetto ufficio. L'ufficio di iscrizione può disporre, a spese dell'interessato, una visita di ricognizione dell'unità da parte di un organismo notificato ai sensi dell'articolo 10 ovvero autorizzato ai sensi del decreto legislativo 3 agosto 1998, n. 314.

1. Alle procedure relative all'attestazione di conformità delle unità da diporto e dei loro componenti e a quelle finalizzate alla designazione degli organismi abilitati ad attestare la conformità, alla vigilanza sugli organismi stessi, nonché all'effettuazione dei controlli sui prodotti, si applicano le disposizioni dell'articolo 47 della legge 6 febbraio 1996, n. 52.

1-bis. Per le prestazioni e i servizi, diversi da quelli previsti dal comma 1, erogati attraverso il Sistema telematico centrale della nautica da diporto (SISTE), gli interessati sono tenuti al pagamento dei diritti previsti con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, adottato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. (113)

2. Per le prestazioni e i servizi, diversi da quelli previsti dal comma 1 e 1-bis (114) , da richiedere agli organi competenti, gli interessati sono tenuti al pagamento dei diritti e dei compensi previsti nella tabella A contenuta nell'allegato XVI, nonché dei tributi speciali previsti dalla tabella D allegata al decreto-legge 31 luglio 1954, n. 533, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 settembre 1954, n. 869, come sostituita dall'allegato 1 alla legge 6 agosto 1991, n. 255. Conseguentemente le tariffe di cui ai numeri da 8 a 14 della tabella 3 allegata alla legge 1° dicembre 1986, n. 870, e successive modifiche, si applicano relativamente alle prestazioni ed ai servizi diversi da quelli riguardanti la nautica da diporto.

3. Con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, adottato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, gli importi dei diritti e dei compensi di cui ai commi 1-bis e 2 (115) sono aggiornati ogni due anni in misura pari all'intera variazione, accertata dall'ISTAT, dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, media nazionale, verificatasi nei due anni precedenti.

3-bis. Gli introiti derivanti dai diritti previsti dal comma 1-bis affluiscono a un apposito capitolo dello stato di previsione dell'entrata del bilancio dello Stato, per essere interamente riassegnati, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, su specifico capitolo di spesa del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per il funzionamento del Sistema telematico centrale della nautica da diporto (SISTE). (116)

4. Gli introiti derivanti dai diritti e compensi previsti nella tabella A contenuta nell' allegato XVI , affluiscono ad un apposito capitolo dello stato di previsione dell'entrata del bilancio dello Stato, per essere riassegnati, fino al limite del venticinque per cento, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, ad un fondo istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per interventi da definire, nei limiti delle predette risorse, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.

1. L'ammissione agli esami per il conseguimento delle patenti nautiche è subordinata al pagamento di un diritto commisurato al costo sostenuto dall'amministrazione per la gestione delle relative procedure.

2. L'ammontare del predetto diritto è stabilito con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti , il quale viene aggiornato periodicamente e secondo necessità . (151)

1. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con le amministrazioni interessate, adotta, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo, un decreto ministeriale al fine di disciplinare, secondo criteri di semplificazione dei procedimenti amministrativi, le materie di seguito indicate:

  • a) modalità di iscrizione nell'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN) (117) delle navi, delle imbarcazioni da diporto e delle imbarcazioni autocostruite, ivi compresa la disciplina relativa alla iscrizione provvisoria delle imbarcazioni e delle navi da diporto;
  • b) procedure relative alla cancellazione delle unità da diporto dall'Archivio telematico centrale delle unità da diporto (ATCN); (118)
  • c) disciplina relativa ai casi di perdita di possesso delle unità da diporto;
  • d) procedimento per il rilascio e il rinnovo dei documenti delle unità da diporto attraverso il Sistema telematico centrale della nautica da diporto (SISTE); (119)
  • e) disciplina del regime amministrativo degli apparati ricetrasmittenti di bordo;
  • f) disciplina relativa ai titoli abilitativi per il comando, la condotta e la direzione nautica delle unità da diporto, ivi compresa l'introduzione di nuovi criteri in materia di requisiti fisici per il conseguimento della patente nautica, in particolare per le persone disabili e l'uso obbligatorio di dispositivi elettronici in grado di consentire, in caso di caduta in mare, oltre alla individuazione della persona, la disattivazione del pilota automatico e l'arresto dei motori;
  • g) sicurezza della navigazione e delle unità da diporto, ivi comprese quelle impiegate in attività di noleggio o come unità appoggio per le immersioni subacquee a scopo sportivo o ricreativo;
  • h) individuazione, in base alle esigenze del territorio su cui operano e alla distanza dagli uffici marittimi detentori dei registri di iscrizione, degli uffici provinciali del Dipartimento per i trasporti terrestri e per i sistemi informativi e statistici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, autorizzati a tenere i registri di iscrizione delle imbarcazioni da diporto; (120)
  • i) normativa tecnica per i motori a doppia alimentazione, a benzina ed a gas di petrolio liquido;
  • l) disciplina relativa alla navigazione temporanea e condizioni di sicurezza da osservare durante la predetta navigazione; (121)
  • m) disciplina relativa ai procedimenti amministrativi gestiti attraverso lo Sportello telematico del diportista (STED) e del relativo regolamento di attuazione. (122)

2. Fino all'entrata in vigore del regolamento di cui al comma 1 si applicano le disposizioni regolamentari vigenti.

1. A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente codice sono abrogate le seguenti disposizioni:

  • a) gli articoli 213 , 214 , 215 , 216 , 218 , 1212 e 1291 del codice della navigazione ;
  • b) gli articoli 96, 97 e 98 del regolamento per la navigazione interna, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 28 giugno 1949, n. 631;
  • c) gli articoli 314, comma 2, 401, 402, 403, 404, 405, 406, 407 e 538 del regolamento per l'esecuzione del codice della navigazione (navigazione marittima), approvato con decreto del Presidente della Repubblica 15 febbraio 1952, n. 328;
  • d) l'articolo 52 della legge 9 febbraio 1963, n. 82, e successive modificazioni;
  • e) la legge 11 febbraio 1971, n. 50, e successive modificazioni, dalla data di entrata in vigore del regolamento di cui all'articolo 65;
  • f) l'articolo 28 della legge 26 aprile 1986, n. 193;
  • g) gli articoli 5 e 10 della legge 5 maggio 1989, n. 171;
  • h) il decreto-legge 16 giugno 1994, n. 378, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 agosto 1994, n. 498, e successive modificazioni;
  • i) gli articoli dall'1 al 18, 20 e 21 del decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 436, e successive modificazioni;
  • l) i commi 8, 9, 10 dell'articolo 10 ed il comma 3-bis dell'articolo 15 del decreto-legge 21 ottobre 1996, n. 535 , convertito dalla legge 23 dicembre 1996, n. 647.

2. A decorrere dalla data di entrata in vigore del regolamento di cui all' articolo 2, comma 3, della legge 8 luglio 2003, n. 172 , sono abrogati i commi dall'1 al 7 dell'articolo 10 del decreto-legge 21 ottobre 1996, n. 535 , convertito, con modificazioni, dalla legge 23 dicembre 1996, n. 647.

3. Dalla data di entrata in vigore del presente codice è soppresso il n. 4 dell'allegato 1 alla legge 8 marzo 1999, n. 50.

1. Dall'attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

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Il decreto ‘correttivo’ del nuovo Codice della Nautica

Il 22 dicembre scorso è entrato in vigore il decreto legislativo 12.11.2020, n. 160, “Correttivo” del Codice della nautica (d.lgs 229/2017), previsto dalla legge delega che ha dato vita alla riforma del settore entrata in vigore a inizio 2018.

Il decreto “Correttivo” contiene interventi su 31 articoli e consente di completare l’intervento di razionalizzazione e di semplificazione amministrativa per  favorire utenti e imprese in una logica di competitività internazionale della bandiera italiana.

E’ prevista  la validità della licenza provvisoria anche per rilascio del ruolino di equipaggio e della licenza per l’apparato ricetrasmittente di bordo, per  tagliare le lungaggini che fanno preferire le bandiere britannica, maltese e olandese  per le unità medio-grandi,  l a  revisione delle dotazioni di sicurezza  nel caso  di  navigazione  limitata  all’area  di ricerca e soccorso nazionale, la possibilità di effettuare le  visite mediche  direttamente presso le scuole patenti,  una normativa nazionale unica per noleggio e locazione di natanti , la disciplina per il noleggio alla cabina, l’introduzione nei Piano  regolatori  dei porti mercantili  di strutture demaniali da destinarsi al  ricovero a secco di  imbarcazioni  e  di  natanti  da  diporto .

Fra gli altri contributi, il decreto permette di:

  • colmare le lacune di aggiornamento dei procedimenti amministrativi, al fine di  rendere completamente operativo il sistema telematico del diporto e snellire gli adempimenti;
  • consentire al cantiere costruttore di un’unità da diporto, ove per qualsiasi ragione non riesca a concluderne la vendita, di poterla immatricolare a proprio nome, per  dare sbocco a un mercato a “km zero”;
  • prevedere una disciplina per la navigazione di “droni”;
  • introdurre nuove forme di utilizzo commerciale delle unità da diporto, in linea con le raccomandazioni espresse dal Consiglio di Stato, per  dare supporto alla dinamicità del settore;
  • prevedere sanzioni per l’esercizio abusivo dell’ attività di scuola nautica ;
  • correggere  la disciplina delle patenti nautiche , con finalità di inclusione sociale delle persone diversamente abili e degli anziani;
  • introdurre un’anzianità di almeno tre anni di patente nautica per il comando di unità da diporto in attività di noleggio occasionale, al fine di  garantire maggiore sicurezza;
  • l’istituzione dell’archivio nazionale dei prodotti delle unità da diporto, al fine di contrastare l’immissione sul mercato di prodotti fraudolenti che provochino incidenti o infortuni.

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Quanto costa uno yacht? La guida completa per il 2023

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Un aspetto su cui prestare la massima attenzione sono i costi di mantenimento dell’imbarcazione. Alcuni sono fissi e si possono pianificare, mentre altri variano nel tempo ed è più difficile fare una stima precisa a priori. Se la spesa dovesse risultare eccessiva, si possono valutare diverse soluzioni, come il noleggio oppure delle strategie d’investimento ad hoc che potrebbero aiutare a realizzare il sogno di uno yacht di proprietà.

Costo yacht: quali sono i fattori da considerare?

Da cosa dipende il costo di uno yacht? Il primo aspetto da considerare è la lunghezza del natante, perché inevitabilmente al crescere delle dimensioni, sale anche il prezzo. Quando si superano i 24 metri di lunghezza, è obbligatorio assumere un equipaggio fisso, con tutti i costi che questo comporta.

Anche la tipologia di imbarcazione fa la differenza, infatti gli yacht a motore in genere costano il 30% in più di quelli a vela. Le personalizzazioni sono un altro fattore che fa lievitare il prezzo, come anche il costruttore dell’imbarcazione e i motori montati sul natante.

I costi di manutenzione sono spesso sottovalutati, ma sono una voce di spesa fissa e programmabile. Chi acquista uno yatch preso dall’entusiasmo di un buon affare, si scontra poi con la necessità di affrontare le ingenti spese di manutenzione, che corrispondono ogni anno all’incirca al 10% del costo dello yatch.

Quanto può costare uno yacht? Ecco una panoramica generale (da yacht piccolo a super yacht)

Visto che le variabili sono moltissime, definire con chiarezza quanto costa uno yatch è tutt’altro che facile, ma si può almeno individuare un range di prezzo in base alle dimensioni dell’imbarcazione .

Gli yatch tra i 15 e i 18 metri sono quelli più piccoli, ma dispongono in ogni caso di almeno 2 cabine, più una di dimensioni più ridotte, ma pur sempre dotata di bagno. Il prezzo per imbarcazioni di questa metratura si aggira intorno al milione di euro e accolgono con comodità fino a 6 ospiti.

Quando gli yatch raggiungono i 18 o 20 metri di lunghezza, sono dotati in genere di 4 comode cabine, realizzate con attenzione anche ai piccoli dettagli. Quanto può costare uno yatch di questa metratura? Il prezzo supera il milione e in alcuni casi anche il milione e mezzo.

Quando superiamo i 20 o i 30 metri, per comprare uno yatch occorrono più di 2 milioni di euro, ma il prezzo può anche superare i 5 milioni per le imbarcazioni più performanti, che combinano lusso e sportività. Le imbarcazioni dispongono di almeno 3 o 4 cabine, più i letti per l’equipaggio, indispensabile sopra i 24 metri.

Oltre i 30m

Gli yatch che superano i 30 metri sono spesso dei capolavori di stile e tecnologia e il prezzo si avvicina intorno ai 100 milioni di euro. Si tratta di navi da diporto che dispongono di più ponti e possono accogliere decine di ospiti e una trentina di membri dell’equipaggio.

Costo di uno yatch per dimensione

Quanto costa uno yacht usato?

Il mercato dell’usato è molto vivace, infatti non è raro trovare delle vere occasioni, che aiutano a risparmiare rispetto agli yatch appena usciti dal cantiere navale. Se si resta sotto i 24 metri, è possibile comprare uno yatch usato anche per 150.000 euro , mentre il prezzo è nettamente più alto per quelli di grandi dimensioni.

Valutare uno yatch usato richiede una grande esperienza, infatti è preferibile affidarsi ad un perito navale, che sarà in grado di stabilire se il prezzo è appropriato e soprattutto quali sono i costi che bisognerà affrontare dopo l’acquisto.

Quanto costa mantenere uno yacht?

Abbiamo già accennato al fatto che i costi di manutenzione sono i più sottovalutati dagli armatori, che restano focalizzati sul prezzo di acquisto e poi rimangono sorpresi dei costi che richiede mantenere l’imbarcazione in buono stato. Rispetto al prezzo d’acquisto, si deve considerare che i costi di manutenzione corrispondono all’incirca al 10% su base annua.

Assicurazione

L’assicurazione è una voce di spesa che si può pianificare con un certo anticipo e per conoscere l’importo è bene chiedere dei preventivi alle compagnie di assicurazione specializzate. È possibile accedere a sconti interessanti quando si assicurano anche gli accessori, come gli estintori oppure gli strumenti elettronici che servono alla navigazione o alla sicurezza.

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Le dimensioni dello yatch sono importanti e comportano costi elevati per l’ormeggio. Anche in questo caso è bene chiedere più preventivi, perché da un porto all’altro ci può essere una consistente differenza. Non bisogna dimenticare la spesa per l’invernaggio e il trasporto del natante presso il porto di ormeggio.

Manutenzione

I costi di manutenzione sono i più difficili da quantificare e dipendono dal tipo di barca e anche dalla sua età. La manutenzione comprende gli interventi di verniciatura antivegetativa, la messa a punto dei motori e la sostituzione della vela e dei tessuti interni ed esterni. Cavi e linee di ormeggio necessitano di sostituzione periodica, mentre il teak va pulito e lucidato con prodotti appositi e tutt’altro che economici.

Anche il carburante è una spesa variabile, sia per le oscillazioni di prezzo, sia perché la spesa dipende dall’uso più o meno frequente dello yatch e dalle miglia percorse.

Sopra i 24 metri è obbligatorio avere un equipaggio fisso a bordo dello yatch e si tratta di una spesa tutt’altro che trascurabile. Basti pensare che assumere un capitano con almeno 10 anni di esperienza a bordo di navi che superano i 30 metri, comporta uno stipendio che va dai 10.000 ai 20.000 euro al mese.

Spese operative

Per mantenere lo yatch operativo, si deve tener conto delle spese di carburante e degli appositi additivi e dei costi per ormeggiare in una marina diversa da quella abituale. Le spese operative degli yatch più grandi, comprendono anche lo stipendio dei membri dell’equipaggio.

Quanto costa affittare uno yacht?

A volte dopo aver scoperto quanto costa uno yatch, ci si rende conto che il budget necessario è al di sopra delle proprie possibilità. In questi casi si può sempre optare per il noleggio dello yatch, che ha costi più bassi ed estremamente variabili , infatti si parte da un minimo di 500 euro al giorno per gli yatch più piccoli fino a 20.000 euro e oltre per quelli più lussuosi.

Oltre al costo del noleggio si deve tener conto anche dell’eventuale necessità dell’equipaggio, che fa inevitabilmente lievitare il prezzo. Tra le spese accessorie di cui tener conto in caso di affitto dell’imbarcazione, c’è anche quella per il carburante e per l’ormeggio.

Come risparmiare e investire per potertelo permettere?

Anche se il noleggio permette di godersi lo yatch a costi più contenuti dell’acquisto, essere proprietari dell’imbarcazione è tutt’altra cosa. La si può utilizzare con la massima libertà e si può anche personalizzare in base alle proprie necessità o ai propri gusti.

Per potersi permettere l’acquisto dello yatch, si deve adottare un atteggiamento pragmatico, ad esempio scegliendo una strategia d’investimento che tenga conto di questo specifico obiettivo. Deve trattarsi sempre di strategie personalizzate, che con la giusta flessibilità e diversificazione, permettano di guardare a traguardi economici lungimiranti , sotto la guida attenta di consulenti esperti.

Conclusioni

Gli yatch da sogno richiedono dei budget importanti per l’acquisto, a cui bisogna aggiungere anche i costi di manutenzione, le spese operative e tutti gli altri costi accessori. Sono cifre che possono scoraggiare la maggior parte degli aspiranti armatori, che vedono così sfumare il sogno di un’imbarcazione di lusso di proprietà.

I mercati finanziari possono diventare una risorsa preziosa per chi vuole far crescere il proprio capitale, magari proprio allo scopo di acquistare uno yatch. A fare la differenza sarà la strategia d’investimento, che dev’essere al tempo stesso solida, flessibile e lungimirante.

Domande frequenti

Quanto costa uno yatch?

Gli yatch possono avere una lunghezza da 15 a oltre 30 metri ed è per questo che i costi sono estremamente variabili. È difficile comprare uno yatch nuovo a meno di un milione di euro, mentre le cifre più alte possono essere davvero stellari. Lo yatch più grande del mondo misura ad esempio 180 metri ed è costato 605 milioni di dollari.

Quanto costa mantenere uno yatch?

Per mantenere uno yatch si devono affrontare spese di diverso tipo: dalla messa a punto dei motori alla verniciatura antivegetativa, dalla sostituzione di vela e tessuti alla pulizia del teak e degli interni con prodotti specifici.

Quanto costa affittare uno yatch?

Il noleggio di uno yatch parte da un costo minimo di 500 euro al giorno, ma può raggiungere anche i 20.000 euro su base giornaliera. Bisogna aggiungere anche la spesa per il carburate, l’equipaggio e l’ormeggio.

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Equipaggiamento obbligatorio : Controlli nella zona grigia - cosa deve essere presente a bordo e cosa no

Lasse Johannsen

, Lars Bolle

 ·  13.05.2023

Se le forze dell'ordine si affiancano, non significa necessariamente che ci siano problemi.

Non esiste un equipaggiamento obbligatorio per le imbarcazioni da diporto nel senso letterale del termine. Anche la parola "obbligatorio" è inquietante. In realtà, ci sono sempre delle raccomandazioni su cosa dovrebbe essere portato a bordo e quando. Ogni skipper deve decidere da solo se queste raccomandazioni sono sensate e se devono essere rispettate. L'aspetto importante dal punto di vista legale è che determinate attrezzature devono essere pronte per essere utilizzate a bordo in caso di incidente. Ad esempio, le lanterne di posizione quando si naviga di notte.

Il cosiddetto obbligo di equipaggiamento deriva da un'ampia varietà di normative nazionali e internazionali. Tuttavia, non esiste una sintesi chiara. Di conseguenza, quasi nessun armatore è sicuro di ciò che deve essere presente a bordo e di ciò che dovrebbe esserlo soltanto.

Equipaggiamento obbligatorio: Quali sono i regolamenti, quali le raccomandazioni?

Molti dei regolamenti di base sono noti ai naviganti: i Regolamenti Internazionali per la Prevenzione delle Collisioni (COLREG) e le loro integrazioni tedesche nei Regolamenti sul Traffico Marittimo (SeeSchStrO), nei Regolamenti sulle Vie d'Acqua Interne (BiSchStrO) e nei regolamenti regionali. Questi regolamenti non solo specificano quali luci sono obbligatorie e in quali situazioni deve essere impostato un segnale, ma anche cosa succede se gli elementi richiesti non sono a bordo. Tuttavia, ciò non comporta un obbligo di equipaggiamento.

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La violazione di queste norme può essere punita come illecito amministrativo. Ciò è indicato nelle COLREG e negli stessi Regolamenti sul traffico marittimo. Il modo in cui l'infrazione viene trattata è inizialmente a discrezione degli ufficiali di polizia investigativa. Se è classificata come un'infrazione minore, può risultare in una semplice istruzione da parte degli agenti di polizia fluviale che la ispezionano, che è il caso più comune secondo la polizia.

Quando si può incassare?

Tuttavia, gli agenti possono anche imporre una multa e riscuoterla sul posto. Il comportamento irragionevole è spesso all'origine di questo provvedimento. Se il trasgressore non accetta di pagare la multa o se la qualità dell'infrazione è valutata più elevata dagli agenti, ad esempio perché ritengono che l'infrazione metta in pericolo il traffico, la questione diventa oggetto di una procedura di ammenda. Ciò comporterà un'udienza scritta da parte dell'ufficio multe della Waterways and Shipping Authority (WSA), con la possibilità di fare ricorso contro la decisione in un secondo momento. Tuttavia, non è il caso di arrivare a questo punto senza motivo, poiché una procedura di multa comporta costi aggiuntivi.

Fino a questo punto la situazione è relativamente semplice. Le infrazioni più importanti e le relative sanzioni, avvertimenti da 15 a 25 euro e multe da 75 a 100 euro, sono facilmente reperibili nel catalogo delle multe e degli avvertimenti per la navigazione interna e marittima (BVKatBin-See). Il catalogo è pubblicato nel Verkehrsblatt e può essere richiesto all'omonima casa editrice, ma è anche incluso nell'edizione manuale del Regolamento sulle vie navigabili marittime e può essere richiesto agli uffici multe delle autorità marittime e di navigazione o al dipartimento crociere.

Ma non è tutto. Gli altri elementi che devono essere presenti a bordo sono prescritti dalla legge solo per le imbarcazioni ad uso commerciale. Si tratta della See-Sportbootverordnung (SeeSpbV, vedi elenco a pag. 44). Si applica alle "grandi imbarcazioni da diporto". Non si tratta di imbarcazioni particolarmente resistenti al mare, ma di imbarcazioni con cabina adatte e destinate a navigare al di là della linea di base, ovvero quasi tutte quelle che si trovano nei porti turistici della costa.

Che cos'è il "dovere di diligenza del marinaio"?

Sulle imbarcazioni private, invece, la legge richiede solo che l'equipaggiamento soddisfi il "dovere di diligenza nautica". Ciò deriva direttamente dalle COLREG e dai regolamenti supplementari tedeschi e, in quanto termine legale indefinito, è un orrore agli occhi di ogni skipper. Se volete sapere come deve essere il vostro equipaggiamento per adempiere al "dovere", otterrete molte risposte diverse, poiché esistono diverse interpretazioni.

L'Agenzia federale marittima e idrografica (BSH), insieme alle associazioni, tra cui la DSV, ha redatto un opuscolo intitolato "Sicherheit im See- und Küstenbereich" (Sicurezza marittima e costiera), che riassume ciò che potrebbe essere incluso in un obbligo di equipaggiamento. Il lavoro descrive con sicurezza le proposte come "regole di cura" e pretende quindi di essere utilizzato come standard di interpretazione. Tuttavia, questo può essere considerato in modo critico. Gli autori non distinguono tra le grandi imbarcazioni da diporto, che hanno aree di navigazione diverse. È ovvio che il Folkeboot, ad esempio, può essere navigato nel fiordo di Flensburg senza sestante e cronometro.

Il Dipartimento Crociere offre come servizio la traduzione delle regole della Ocean Race Conference (ORC) dell'Organizzazione Mondiale della Vela. Anche se qui viene fatta una precisa distinzione in base alla zona di navigazione, le regole sono incentrate sui requisiti delle regate.

Anche il Ministero Federale dei Trasporti, dell'Edilizia e dello Sviluppo Urbano fornisce uno standard di concretizzazione con le sue linee guida sulla "Sicurezza in acqua"; con i suoi requisiti per i transponder radar SAR, il Navtex, le ancore di deriva e simili, supera persino il severo BSH.

Equipaggiamento obbligatorio: Esiste un elenco dell'attrezzatura minima?

Sorprendentemente, nessuno dei partecipanti alla discussione si è ancora reso conto che il legislatore ha già stilato un elenco delle attrezzature minime necessarie per la navigazione. Questo perché il catalogo dell'ordinanza sulle imbarcazioni sportive è considerato sufficiente per le imbarcazioni utilizzate a livello commerciale. E questi requisiti sono ancora più facili da soddisfare rispetto a quelli sopra citati. Perché ora dovrebbe essere obbligatorio equipaggiare gli yacht privati in modo più intensivo rispetto alle imbarcazioni da addestramento o da noleggio utilizzate a fini commerciali?

In definitiva, spetta al comandante decidere quale standard di cura applicare. L'unica cosa importante è che abbia fatto uno sforzo riconoscibile per rispettarlo. Ciò significa che deve scegliere uno dei cataloghi e rispettarlo. In caso di dubbio, è possibile dimostrare che non vi è stata alcuna violazione del dovere di diligenza del marittimo. Va certamente considerato che l'equipaggiamento dipende anche dalla zona, dalle dimensioni dell'imbarcazione, dall'anno di costruzione e dalle dimensioni dell'equipaggio.

Per inciso, se l'imbarcazione viene prestata, il nuovo skipper è responsabile dell'osservanza della dovuta diligenza e non il proprietario. Questo vale anche per l'equipaggiamento adeguato.

Quando deve essere pagata una multa?

Se durante un'ispezione la polizia idrica critica l'inadeguatezza di queste attrezzature sulla base di un obbligo di dotazione, non viene comminata una multa solo per questo motivo. Anche in questo caso, deve sussistere un pericolo aggiuntivo che non si sarebbe verificato senza l'attrezzatura mancante. Ancora una volta, è importante rendersi conto della vaghezza complessiva delle norme. In definitiva, sarà il responsabile a decidere se l'obiezione, che si spera sia stata fatta, ha una possibilità.

Tuttavia, lo skipper rischia altre conseguenze che possono essere molto più gravi. Ad esempio, l'assicuratore può invocare un comportamento negligente se la mancanza di un'attrezzatura raccomandata provoca un danno.

Equipaggiamento obbligatorio: Solas è il gold standard?

Lo standard minimo per le attrezzature di navigazione delle grandi imbarcazioni da diporto stabilito dall'Organizzazione marittima internazionale nella Convenzione sulla sicurezza della vita in mare (Solas), capitolo V, regola 19, ha fatto scalpore quando è stato introdotto nel 2002 ed è diventato obbligatorio per le imbarcazioni da diporto utilizzate privatamente.

L'elenco comprende carte nautiche, un ricevitore GPS e un riflettore radar. Tuttavia, sono stati resi obbligatori anche la bussola magnetica, compresa la tabella di deviazione, e l'indicatore di direzione. Sulle imbarcazioni costruite prima del 2002, il regolamento è soddisfatto anche se a bordo sono presenti solo gli elementi della versione Solas valida fino a quel momento: carte nautiche, giornale di bordo, bussola magnetica e indicatore di direzione.

Tuttavia, non è prevista alcuna sanzione per la violazione delle norme Solas. La regola 19 non è soggetta a multe secondo la legge tedesca - le multe non sono previste per le imbarcazioni a uso puramente privato. La situazione è diversa, come già detto, se l'infrazione, cioè la mancanza di uno degli elementi elencati, crea una situazione di rischio specifico.

Quali documenti devono essere inviati dopo il " Attrezzature obbligatorie " essere a bordo?

Anche diversi documenti fanno parte dell'equipaggiamento obbligatorio. Oltre alla patente di guida ufficiale, come richiesto per la rispettiva imbarcazione e zona di navigazione, è necessario portare con sé anche la prova di proprietà. I proprietari di yacht usati privatamente sono liberi di decidere in quale forma. Il modo più semplice è presentare una copia del contratto di acquisto insieme a una carta d'identità o a un passaporto. In questo modo si indica anche la nazionalità del proprietario, che viene generalmente utilizzata per determinare la bandiera degli yacht privati.

  • Leggi qui tutte le informazioni sulla corretta gestione delle bandiere

Le autorità straniere spesso si accontentano della licenza del club o della patente nautica internazionale per le imbarcazioni da diporto rilasciata dalla DSV, dall'associazione degli yacht a motore o dall'ADAC. La patente nautica deve essere rinnovata ogni due anni a pagamento.

  • Assicuratevi di leggere! Quali carte dovrebbero essere a bordo

Il certificato di bandiera BSH indica l'autorizzazione a battere la bandiera federale, ma non la proprietà della nave. È espressamente richiesto in Francia. Se si viaggia all'estero, è necessario portare con sé anche la prova dell'assicurazione di responsabilità civile per l'imbarcazione, i documenti d'identità e, per precauzione, i permessi di frontiera per lasciare la Repubblica Federale di Germania al di fuori dei valichi di frontiera ufficiali. Potrebbero essere richiesti ulteriori requisiti.

Se si utilizza una stazione radio marina, il certificato di assegnazione delle frequenze deve essere presente a bordo. Poiché la legge sulla sicurezza delle navi (SchSG) ha incluso l'obbligo di tenere un giornale di bordo, anche questa apparecchiatura è obbligatoria - compreso il suo utilizzo, per il quale non ci sono ulteriori regolamenti oltre ai requisiti formali.

Che cos'è il Marpol?

In alcune acque, come il Mar Baltico, gli yacht devono essere dotati di un serbatoio di scarico se hanno una toilette. Le violazioni sono soggette a una multa. Sono esenti le imbarcazioni costruite prima del 1980 o se sono state costruite tra il 1980 e il 2003 ma sono più corte di 10,50 metri e più strette di 3,80 metri.

Dopo che la Convenzione internazionale per la prevenzione dell'inquinamento marino (Marpol) ha portato alla Convenzione di Helsinki (Helcom) sulla protezione rafforzata del Mar Baltico, l'obbligo del serbatoio fecale è stato introdotto con un'ordinanza in Germania. Gli yacht di lunghezza superiore a 12 metri devono inoltre esporre un cartello bilingue. Questo vieta lo smaltimento dei rifiuti fuori bordo.

Cosa si applica all'uso commerciale per quanto riguarda il requisito dell'attrezzatura?

Se le imbarcazioni vengono noleggiate o utilizzate per l'addestramento a pagamento, si applicano ulteriori obblighi in aggiunta a questi, in quanto sono soggette all'Ordinanza sulla sicurezza delle navi (SchSV) e alla SeeSpbV. Le Solas recepiscono queste normative nel diritto tedesco. La conformità al catalogo delle attrezzature della See-Sportbootverordnung è quindi obbligatoria per l'uso commerciale.

La conformità viene rigorosamente verificata dalla WSA al momento del rilascio del certificato della barca, ogni due anni. Il certificato, che è a pagamento, è obbligatorio e non ha nulla a che vedere con i certificati di proprietà volontari rilasciati dalle associazioni. Se l'imbarcazione viene utilizzata senza il certificato, l'operatore è addirittura perseguibile penalmente.

Se sull'imbarcazione utilizzata a fini commerciali manca qualcosa dall'elenco del SeeSpbV, si tratta di un illecito amministrativo, anche se ciò non comporta una situazione di pericolo. L'operatore, e non lo skipper, è responsabile di tali infrazioni in un procedimento per illecito amministrativo. A partire da una lunghezza di 12 metri, lo yacht a noleggio deve essere dotato di una stazione radio marina con capacità DSC. In caso di mancanza, vi sarà chiesto di pagare.

Infine, indipendentemente dalle dimensioni, l'acqua potabile a bordo deve essere controllata dalle autorità sanitarie.

Equipaggiamento minimo per le "grandi imbarcazioni da diporto" secondo l'Ordinanza sulle imbarcazioni da diporto marittime

Accessori obbligatori per uso commerciale - un utile punto di riferimento per gli yacht privati:

  • Posizione delle lanterne
  • Lanterna ad ancora, palla ad ancora
  • Cono, nebbia
  • Estintore con 2 kg di polvere
  • Bussola, bussola a mano
  • Riflettore radar, binocolo
  • Lampada a mano con chiave morse
  • fino a 6 persone. 1 boa di salvataggio
  • da 6 pers. 2 boe di salvataggio
  • 1 giubbotto di salvataggio per persona
  • 1 cintura di salvataggio e linea di galleggiamento per persona
  • Zattera/e di salvataggio a seconda delle persone.
  • 4 Segnali di paracadute rosso
  • 4 torce a mano rosse
  • 2 Segnali di fumo arancioni
  • Flag "N", "C", collare
  • Kit di pronto soccorso
  • 1° e 2° ancora (secondo GL)
  • Nave di traino (5x CWL)
  • Gancio da barca, filo da lancio
  • 4 parabordi, 4 cime d'ormeggio
  • Palmare o ecoscandaglio
  • Radio o NAVTEX
  • Diario di bordo
  • Carte nautiche, manuale del mare
  • Elenco dei fari
  • Aiuti alla navigazione
  • Pulpito di prua e di poppa, parapetto
  • Scala esterna
  • Servizi igienici, cuccette
  • Serbatoio dell'acqua, serbatoi del carburante con valvola di intercettazione
  • Serbatoio di raccolta/sistema di trattamento
  • Ancora alla deriva
  • Strumenti, ricambi
  • Materiale di tenuta
  • Impianto di estinzione nel vano motore delle imbarcazioni a motore
  • Fiocco di tempesta/trisaglia
  • Attrezzatura per il reefing
  • Cesoie a filo/tagliabulloni, ascia di guerra

Inoltre, per le imbarcazioni da diporto di lunghezza superiore a 12 metri:

  • Disturbo del traffico lanterne, palloni
  • Sistema di segnalazione acustica collaudato
  • Campana, diametro 20 cm
  • Stazione radio marina con capacità DSC
  • Sistema di navigazione (GPS)
  • Secondo estintore à 2 kg

Le fonti di informazione per gli skipper

Ciò che fa o non fa parte della vita di bordo, secondo il concetto legale indefinito di marineria, è una questione di interpretazione per le barche a vela utilizzate privatamente e varia a seconda della zona di navigazione, dell'imbarcazione e dell'equipaggio. L'elenco contenuto nella See-Sportbootverordnung (vedi sopra), che è vincolante anche per le imbarcazioni utilizzate a fini commerciali, fornisce alcune indicazioni. Ulteriori suggerimenti sono disponibili in varie pubblicazioni.

  • Dal Ministero dei Trasporti, nell'opuscolo "Sicurezza in acqua".
  • Da World Sailing nelle "Linee guida per la sicurezza" dell'ORC

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yacht equipaggio obbligatorio

Se escludiamo le imbarcazioni più piccole, l’acquisto di uno yacht di lusso è una spesa importante che comporta un grosso esborso iniziale e una costante spesa da sostenere per mantenere l’unità in acqua e soprattutto in efficienza. Quanto costa uno yacht? In questo articolo analizzeremo i costi a partire dalle misure più piccole fino alle navi da diporto.

Indice dei contenuti

  • 1 Quanto costa uno yacht di lusso e perchè
  • 2 Quanto costa mantenere uno yacht
  • 3.1 Minorchina 54
  • 3.2 Absolute 58 Fly
  • 3.3 Cranchi 56 HT
  • 4.1 Riviera 5800 Sport Yacht
  • 5.1 Sunseeker 75
  • 5.2 Riva 76 Perseo
  • 5.3 Fairline 78 Squadron
  • 5.4 Azimut 80
  • 5.5 Cantieri di Sarnico 80 Grande
  • 5.6 Pershing 82
  • 6.1 Chopi Chopi by CRN Gruppo Ferretti
  • 7 Lo yacht più grande del mondo

Secondo wikipedia con il termine yacht (o panfilo) vengono indicate navi da diporto di modeste dimensioni e superiori ai 24 metri di lunghezza aventi alloggi eleganti e confortevoli.

Quanto costa uno yacht di lusso e perchè

Ma cosa fa di uno yacht un bene così costoso? Non solo l’esclusività di possederlo, ma per la sua costruzione sono necessari mesi (spesso anni) di lavoro, manodopera specializzata, materiali pregiati, motori potenti, strumentazione e accessori, abili designer, studi di stabilità e idrodinamica, adempimenti per la messa in opera e la sicurezza.

A parità di misura, uno yacht a motore è più costoso di uno yacht a vela perchè la componente motori ha un peso maggiore sia in termini di spesa che di struttura. Le dimensioni fanno lievitare il prezzo d’acquisto in modo esponenziale e non proporzionale. Se ad esempio tra un 48 piedi ed un 50 piedi (stesso cantiere) ci fossero 100 mila euro di differenza, tra un 50 piedi ed un 52 piedi potrebbero esserci 300 mila euro di differenza.

La nostra ricerca vuole essere ampia e a campione. Partirà da barche di circa 15 metri fino ad arrivare allo yacht più grande del mondo. I prezzi indicati si riferiscono a barche nuove , sono frutto di una nostra indagine, potrebbero non corrispondere con il valore esatto e si riferisco alle offerte “standard” e quindi optional esclusi.

Quanto costa mantenere uno yacht

I costi di mantenimento di uno yacht di lusso  sono elevati e difficilmente preventivabili a priori . Imbarcazioni così grandi (oltre i 22/24 metri) hanno bisogno dell’equipaggio (almeno un comandante e un marinaio) e di cure costanti. Come tutte le imbarcazioni necessitano di assistenza allo scafo, ai motori, agli impianti, agli interni. Spesso, durante l’estate, sostano in marina prestigiosi che hanno notevoli costi e consumano molto carburante . Bisogna inoltre considerare i costi di invernaggio e rimessaggio durante l’inverno.

Da 15 ai 18 metri

Entry-level per essere considerato uno yacht, la fascia tra i 15 e 18 metri è forse la più popolata. Troviamo imbarcazioni che offrono almeno 2 cabine comode e una terza più sacrificata.

Minorchina 54

quanto costa uno yacht minorchina 54

prezzo € 766.648 iva compresa

Con una lunghezza di 16,50 metri, Il 54 piedi di Sasga Yachts si distingue per le linee classiche del gozzo e per la filosofia di andare per mare a motore ma senza rincorrere le prestazioni. Consumi ridotti, questo yacht ospita 6 persone in 3 cabine. E’ compresa una cabina marinaio a prua con bagno dedicato.

Absolute 58 Fly

quanto costa uno yacht absolute 58 fly

prezzo € 1.207.800 iva compresa

17,24 metri per questo 58 piedi di casa Absolute ,  la trasmissione IPS-800 offre una manovrabilità accellente in ogni condizione, bassi consumi e silenziosità.  Design e spazi ottimizzati, questo yacht accoglie nel lusso fino a 6 ospiti in 3 accoglienti cabine con bagno.

Cranchi 56 HT

quanto costa uno yacht cranchi 56 ht

prezzo € 1.104.490 iva compresa

Misura 17,20 metri questo open del cantiere Cranchi , moderno dalle linee ricercate, è spinto da due motori IPS Volvo Penta che assicurano confort e prestazioni uniche. 3 cabine e 2 bagni per accogliere 6 ospiti. Una chicca il prendisole ricavato sull’hardtop.

Da 18 ai 20 metri

Per comprare uno yacht incluso in questo range il budget deve essere abbondantemente sopra il milione di euro. Troviamo infatti unità costruite con assoluta maestria e che necessitano di tante ore di costruzione e ricerca.

Riviera 5800 Sport Yacht

quanto costa uno yacht riviera 5800

prezzo circa € 1.609.920 iva compresa

Riviera è un cantiere nautico che realizza barche solide  dalle spiccate doti marine, capaci di affrontare qualsiasi condizione del mare. 19,30 metri per questo 5800 Sport (oggi fuori produzione sostituito dal 6000 Sport), 4 cabine e 3 bagni. Un design senza tempo.

Da 20 a 30 metri

Per comprare uno yacht incluso in questo range il budget deve essere abbondantemente sopra i due milioni di euro . Troviamo infatti unità costruite con assoluta maestria e che necessitano di tante ore di costruzione e ricerca. Al di sopra dei 24 metri non parliamo più di imbarcazioni ma di navi da diporto . Le navi da diporto sono assoggetate ad una normativa specifica e richiedono obbligatoriamente l’equipaggio (aumentando così il costo di esercizio).

Sunseeker 75

quanto costa uno yacht Sunseeker 75

prezzo circa € 2.818.200 iva compresa

Fusione di stile ed eleganza per questo Sunseeker 75 Yacht , imbarcazione molto apprezzata dal design moderno. Le ampie finestre donano allo yacht luce e armonia. Sottocoperta trovano spazio 3 ampie cabine e due letti per ospitare comodamente fino ad 8 persone. Misura 23,02 metri – 34 nodi di velocità massima.

Riva 76 Perseo

quanto costa uno yacht riva 76 perseo

prezzo circa € 4.392.000 iva compresa

Uno yacht Riva si riconosce al primo sguardo, il 76 perseo (della famiglia Coupè di Riva Yachts) colpisce per la sua linea slanciata e il design ricercato delle murate. Proposto nel celebre colore Moon Grey , è lungo 23, 25 metri e raggiunge i 37 nodi di velocità. 3 cabine per uno yacht da sogno.

Fairline 78 Squadron

quanto costa uno yacht fairline 78 squadron

prezzo circa € 3.043.900 iva compresa

Il 78 Custom di Fairline Yachts è uno yacht elegante, raffinato, frutto di analisi, ricerca e di tutta l’esperienza del famoso cantiere inglese. Questa barca. che misura 24,37 metri, è completamente personalizzabile dall’armatore che può scegliere materiali e layout in collaborazione con il reparto tecnico.

quanto costa uno yacht azimut 80

prezzo circa  € 4.514.000 iva compresa

Uno yacht innovativo il nuovo 80 piedi di Azimut Yachts disegnato da Stefano Righini. 25,20 metri di lusso e tecnologia, un’accurata scelta dei materiali, questa nave è stata costruita secondo i più alti standard. 4 cabine per gli ospiti (armatoriale a centro barca) e 2 per l’equipaggio (comandante e marinaio).

Cantieri di Sarnico 80 Grande

quanto costa uno yacht sarnico 80 grande

prezzo circa € 4.941.000 iva compresa

E’ l’ammiraglia di Cantieri di Sarnico , l’unica dotata di flybridge. Nata dalla matita di  Nuvolari-Lenard, questo yacht offre grandi spazi esterni e interni. E’ lungo 23,84 metri – 1800 Hp di potenza che permettono alla barca di raggiungere fino a 42 nodi di velocità massima.

Pershing 82

quanto costa uno yacht pershing 82

prezzo € 5.868.200 iva compresa

Pershing – noto marchio del Gruppo Ferretti – è da sempre sinonimo di lusso e sportività. Il nuovo 82 è capace di prestazioni incredibili: 52 nodi di velocità massima, 42 di crociera. Dotato di flybridge con comandi e tutti i confort, ha 3 cabine ospiti e 2 letti per l’equipaggio.

Super yacht oltre i 30 metri

Chopi chopi by crn gruppo ferretti.

quanto costa uno yacht CRN

prezzo oltre € 80.000.000 iva compresa

E’ lo yacht più grande costruito da CRN , barca dell’anno a Genova nel 2013, un capolavoro di stile e tecnologia made in italy. Un totale di 5 ponti, ospita 12 persone e fino a 31 membri dell’equipaggio. Raggiunge i 16 nodi di velocità massima grazie a 2 motori Caterpillar.

Lo yacht più grande del mondo

prezzo circa 605.000.000 di dollari

Con 180 metri di lunghezza , il primato ad oggi spetta ad Azzam dei cantieri Lurssen . Questa vera è propria nave è stata costruita in meno di 3 anni ed appartiene a Khalifa bin Zayed Al Nahyan, presidente degli Emirati Arabi Uniti nonchè emiro di Abu Dhabi. Raggiunge una velocità di oltre 30 nodi che fanno di lui il super yacht più veloce al mondo .

quanto costa uno yacht Azzam da 180 metri

35 commenti

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Fa schifo solo perchè non c’è la piscina

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La piscina è all’interno

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Mi scusi, sul suo c’è la piscina?

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Ma se c’è il mare??!!

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no fa schifo perche costa poco.

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Meravigliosi

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Gioielli di ingegneria, stile, design. Incantevoli!

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Bellissimo articolo. Ma. Mancano gli yacht a vela

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Essere poveri é uno stato mentale xche vorremmo sempre ciò che nn possiamo possedere credo che Il proprietario ne vorrebbe uno più grande ancora di quello xche vogliamo sempre di più. C’è gente che nn sa nemmeno cosa sia avere qualcosa.. Nn è una critica ma un modo di vedere. Bisogna accontentarsi. E fare tesoro di quello che abbiamo.

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Che brutto esser poveri

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meraviglioso stupendo fantastico!

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Sono operaio….. guadagno 1300 eu al mese…. quante vite pensate ci possa mettere x comprarmelo…..

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420 vite hahahahah buona fortuna

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ma non ci avete detto il costo di manutenzione puro per un 50 metri (costo annuo)

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Ciao, stiamo preparando una revisione dell’articolo. Presto scriveremo anche dei 50 metri e oltre 😉

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in generale il costo complessivo per mantenere uno yacht (carburante, tasse , stipendio marinai, ecc) corrisponde al 10% annuo del prezzo di acquisto, qundi per uno yacht pagato 80 milioni di euro si spenderà circa 8 milioni di euro all’anno

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Salve. Ma avete parlato solo del prezzo d’ acquisto… e della manutenzione e del mantenimento nada??

A breve un nuovo aggiornamento ed una nuova classifica degli yacht più costosi al mondo… con uno spazio dedicato alla vela.

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Sono un insulto alla Povertà di noi persone comuni che abbiamo salari mensili da vergogna!!!!!!!!! Con i soldi speso per uno di questi “appartamenti galleggianti” si sfamerebbero milioni di bambini del terzo mondo!!!!!! Che schifo pensare che ci sia chi muore di fame e invece chi vive per ingozzarsi…..!!!!! W gli umani!!!! (meglio gli animali)

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questi gioielli sono capolavori d’ingegneria e e sono un vanto per il paese che li produce. Non sono un insulto alla miseria ma piuttosto opportunità di lavoro specializzato e benessere

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per la realizzazione di uno yacht di 40-50 metri viene dato lavoro a circa 10-15 persone come marinai, e altri 100-150 per la costruzione, che impiega dai 6 mesi all’anno( in base alla grandezza ovviamente). Quindi questi yacht sfamano centinaia di persone per la costruzione e marinai che lavorano lì. Quindi sono un doppio bene perchè accontentano i ricchi che hanno sudato per averli e i ” poveri ” che non se lo possono permettere. È sempre meglio informarsi prima di scrivere cose a caso.

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Purtroppo a sfamare le persone ci vorrebbero i governi……. Mi faccio il culo, studio come guadagnare tanto, certamente me la godo, come fanno da una vita i nostri governanti. E’ che non si avvera mai, mi sbatto per pochi spiccioli….. Beati loro che si sbattono per vivere bene… . e certamente avere belle cose e belle e brave persone intorno. In tv parlano sempre di poverta’ mentre un imprenditore vuole solo idee che non catturera’ mai dalla tv.

Non abbiamo che 1 vita. Almeno non tassateci pure i sogni.

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Non sono d’accordo sull’insulto alla povertà. anch’io non posso permettermi neanche un centesimo di quello che vedo, ma ci pensate senza di loro quanta gente morirebbe di fame ? sapete a quante persone danno lavoro per costruirli? pensaci ..sono persone come teche hanno fatto e fanno lavorare tantissima gente, immagino che tu lavori da qualche morto di fame. evviva comunque gli animali!!

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bello ma non tanto perché manca la piscina

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La soddisfazione di andar per mare non dipende da quanto grande é il mezzo , ma dalla soddisfazione di sentirsi parte di esso!!!

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Molto interessante e splendidi modelli!

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dovrebbero fare siti dove uno può andare a vedere l’italiano medio come fa ad arrivare all’inizio del mese, non alla fine in quanto lo stipendio arriva il 26…, e vedere chi più si arrangia x sopravvivere….. chissà se attirerebbero comuni mortali a visitarli……

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Una e, di proprietà , di un parlamentare del pd

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io da ragazzo avevo un materassino gonfiabile e mi divertivo lo stesso. Adesso da grande ce l’ho messa tutta per migliorare e credo di esserci riuscito. Ora ne ho due.

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ci sto facendo un pensierino, tra un po’ entra la tredicesima

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E’ un’offesa a chi lavora onestamente.Massimo rispetto agli arabi che se lo possono permettere,hanno il petrolio gratis da madre natura,ma quante ore deve lavorare una persona per guadagnare queste cifre da capogiro?Il giorno dura solo 24 ore!

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Fa schifo solo perché io ho un gommone da tre metri e 4 remi……..

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Quanta invidia che leggo!!! Sono ricchi e i ricchi son sempre esistiti ed è giusto così ! E basta…. ammirate la bellezza di questo panfilo e che se lo goda chi lo possiede. Comunque senza i ricchi non lavoreremmo…. aspetta che lo stato ci dia lavoro…. menomale che i privati esistono e ci danno benessere! Accontentiamoci di quello che siamo riusciti a fare ognuno nella e della propria vita. Ammirate il panfilo e godete della sua bellezza!

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Arnone & Sicomo

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Yacht extra lusso Extra UE: le regole di ammissione temporanea in UE

Ammissione yacht extra lusso extra ue in unione europea: le regole, il regime iva per l'acquisto e tutto ciò che devi sapere., author redazione.

  • Yacht extr...

Yacht extra lusso Extra UE: le regole di ammissione temporanea in UE

01/02/2021 10:46 AM Arnone & Sicomo

Cosa si intende per ammissione temporanea degli Yacht extra lusso Extra UE? 

Per comprendere il significato di “ammissione temporanea in UE” occorre, dapprima, precisare che la permanenza nelle acque nazionali risulta essere regolata a seconda che le unità da diporto appartengano allo Stato membro dell’U.E. o ad un Paese terzo.

Per le prime non esistono vincoli alla navigazione in acque territoriali UE. 

Le unità da diporto che battono bandiera di uno Stato non facente parte dell’UE invece, pur essendo libere di navigare nelle acque territoriali dell’Unione, sono tenute al rispetto di specifiche norme stabilite sulla base di una regolamentazione unica per tutti gli Stati membri. Ciò al fine di beneficiare di ingressi senza il pagamento di dazi e senza autorizzazioni (cosiddetta “ammissione temporanea”).

Il regime di ammissione temporanea è diverso a seconda che si tratti di “uso commerciale” o di “uso privato” di un mezzo di trasporto.

Beneficiano dell’ammissione temporanea i mezzi di trasporto ad uso privato, tra le quali le unità da diporto, a condizione che: 

- siano immatricolate fuori dal territorio doganale dell'UE;

- l'immatricolazione sia a nome di persona stabilita o residente fuori dal territorio doganale dell'UE. O, se non sono immatricolati, sono di proprietà di una persona stabilita al di fuori del territorio doganale dell’Unione;

- siano importate e utilizzate da persone residenti in tale territorio.

Gli obblighi doganali e dichiarativi degli yacht extra lusso extra UE 

L’art. 212 del Regolamento Delegato UE n. 2446/2015, detta la procedura e le condizioni per la concessione dell’esenzione totale dai dazi all’importazione per i mezzi di trasporto.

Con riferimento al predetto articolo, la Direzione Centrale Legislativa dell’Agenzia delle Dogane ha confermato che per un “Pleasure Yacht” registrato in un Paese terzo, la richiesta della dichiarazione attestante il momento di ingresso nel territorio doganale dell’Unione, non è da intendersi obbligatoria, bensì facoltativa. Ciò, in virtù del fatto che il semplice passaggio della frontiera dell’Unione comporta il vincolo al regime di “ammissione temporanea”. 

Tuttavia, nel caso in cui il titolare dell’unità decidesse ugualmente di presentare la dichiarazione verbale predetta, per farsi attestare dall’Ufficio Doganale il momento di ingresso nel territorio dell’Unione e il conseguente inizio del periodo in cui può rimanervi (termine di appuramento), sarà da intendersi onerato a comprovare l’esistenza delle condizioni previste dalla normativa e la provenienza da un Paese extra UE.

Yacht extra lusso Extra UE: quando c'è l'esenzione iva? 

Prima di entrare nel merito della disciplina relativa all’esenzione Iva, è necessario definire i cosiddetti “yacht commerciali”.

Gli yacht commerciali presentano le seguenti caratteristiche: - lunghezza dello scafo superiore a 24 metri; - stazza lorda non superiore alle mille tonnellate; - adibite in navigazione internazionale esclusivamente al noleggio per finalità turistiche.

Pur in presenza di tali caratteristiche, l’armatore non ha alcun obbligo di iscrivere la propria nave nel Registro Internazionale, anche se utilizzata mediante contratti di noleggio con finalità turistiche. Senza iscrizione si parlerà di "nave da diporto".

Contrariamente, l’iscrizione ne determina il riconoscimento della natura commerciale, ovvero:

- l’abilitazione al trasporto di passeggeri per un numero non superiore a 12, escluso l’equipaggio; - il possesso del certificato di classe da parte di uno degli organismi oggi riconosciuti in Italia (ABS, BV e RINA e GL); - l’assoggettamento a speciali norme tecniche e di conduzione previste dal Regolamento di sicurezza; - diverse agevolazioni di carattere fiscale e contributivo. Nel dettaglio, sono interessate dal regime di non imponibilità, a condizione che navighino in alto mare.

La non imponibilità IVA viene applicata, giusto per dare un’idea concreta, al pagamento del corrispettivo per la cessione o al pagamento di eventuali anticipi o stati di avanzamento, anche prima della conclusione della procedura per l’immatricolazione degli yacht commerciali nel Registro Internazionale.

Yacht extra lusso Extra UE: regime iva per servizi portuali e cantieristici 

Sono da collocarsi nel regime di non imponibilità IVA, tutte quelle prestazioni di  servizi relative all’uso di bacini di carenaggio, alla costruzione, manutenzione, riparazione, modificazione, trasformazione, assiemaggio, allestimento, arredamento, degli apparati motori e loro componenti e ricambi nonché le prestazioni di servizi relativi alla demolizione delle navi.

Altresì, ricadono nell’ambito dei servizi non imponibili, in quanto connessi ai servizi internazionali, quelli prestati nei porti, che riflettono direttamente il funzionamento e la manutenzione degli impianti. 

I detti servizi sono non imponibili soltanto se esiste il presupposto territoriale cioè se sono effettuati sul territorio dello Stato.

Per quanto concerne i porti turistici, con finalità di ormeggio, invece è pacifico che gli stessi non possano rientrare nella nozione di porto ai fini IVA, stante il loro carattere prettamente di parcheggio nautico. Conseguentemente, le prestazioni di servizi fornite nei porti turistici, non possono beneficiare della non imponibilità IVA.

Ammissione temporanea yacht extra lusso non UE: il nostro studio 

Lo studio legale Arnone&Sicomo ha al suo interno un dipartimento di diritto marittimo e della navigazione . Assistiamo i clienti, italiani e stranieri, nelle procedure di acquisto di uno yacht extra lusso in Italia o all’estero, come di qualsiasi altro genere di imbarcazione.

Gli avvocati e consulenti del dipartimento di diritto marittimo seguono le procedure di acquisto yacht di lusso, nonché tutte le procedure connesse ai regimi IVA e doganali.

Abbiamo anche un team di avvocati specializzati in diritto tributario e doganale in grado di assistere il cliente che abbia subito un procedimento di infrazione o ricevuto  sanzioni fiscali e doganali .

Se hai domande sul regime iva e doganale applicabile in UE agli yacht extra lusso extra UE, o desideri semplicemente assistenza all’acquisto,  contattaci . Saremo felici di aiutarti.

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Classificazione Unità da diporto e limiti di navigazione

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Il codice della nautica ha cambiato la fisionomia della nautica. E’ stata soppressa la distinzione delle unità da diporto, in relazione al mezzo di propulsione. Le unità a motore, quelle a vela, anche se con motore ausiliario e i motovelieri hanno perduto il regime giuridico che le caratterizzava. Le unità in quest’ottica sono classificate dal costruttore e non più dalla legge in relazione al tipo di propulsore (vela o motore).Secondo i principi fissati dalla novella, per unità da diporto si intende “ogni costruzione di qualunque tipo e con qualunque mezzo di propulsione destinata alla navigazione da diporto”.

Sono quindi scafi di qualsiasi forma e dimensione (a remi, a vela, o a motore), destinati secondo la definizione di navigazione da diporto, a scopo sportivi e ricreativi dai quali esuli il fine di lucro. L’unità può essere utilizzata anche a fini commerciali, con contratti di locazione e noleggio, per l’insegnamento della navigazione da diporto e come unità appoggio dai centri di immersione (diving) per le immersioni subacquee a scopo sportivo e ricreativo.

In relazione alla lunghezza, misurata secondo gli standard armonizzati, le unità da diporto sono denominate:

Nave da diporto: unità con scafo di lunghezza superiore ai 24 m.

Imbarcazione da diporto: unità con scafo di lunghezza compresa tra m. 10,00 e 24,00 m.

Natanti da diporto:

  • unità a remi
  • le unità con scafo di lunghezza pari o inferiore a 10,00 m;

I Limiti di navigazione

Le unità con il marchio CE, in relazione alla categoria di progettazione, sono abilitate alle seguenti specie di navigazione:

  • Categoria A : senza alcun limite;
  • Categoria B : con vento fino a forza 8 e onde di altezza significativa fino a 4 metri (mare agitato);
  • Categoria C : con vento fino a forza 6 e onde di altezza significativa fino a 2 metri (mare molto mosso);
  • Categoria D : per la navigazione nelle acque protette, con vento forza 4 e onde di altezza significativa fino a 0,3 metri.

Per misurare la forza del vento si usa la scala Beaufort . Per altezza significativa dell’onda s’intende l’altezza media calcolata considerando un terzo delle maggiori altezze d’onda osservate in un dato periodo. La valutazione degli elementi meteomarini è fatta dallo skipper che si assume anche la responsabilità di impiegare l’unità nei limiti della categoria di progettazione assegnata dal costruttore, secondo le istruzioni riportate nel manuale del proprietario.

Numero di persone trasportabili

Per le unità prodotte in serie il numero delle persone è determinato dalla certificazione di omologazione correlata dalla dichiarazione di conformità. Quando a bordo sono trasportate attrezzature sportive subacquee, il numero delle persone trasportabili è ridotto in ragione di una persona per ogni 75 kg di materiale imbarcato.

A bordo delle unità prototipo o di serie non omologata possono essere imbarcate:

  • 3 persone per le unità di lunghezza f.t. fino a m. 3,50 ;
  • 4 persone per le unità di lunghezza f.t. superiore a m. 3,50 fino a m. 4,50 ;
  • 5  persone per le unità di lunghezza f.t. superiore a m. 4,50 fino a m. 6,00 ;
  • 6  persone per le unità di lunghezza f.t. superiore a m. 6,00 fino a m. 7,50 ;
  • 7  persone per le unità di lunghezza f.t. superiore a m. 7,50 e fino a m. 8,50 ;
  • 9 persone per le unità di lunghezza f.t. superiore a m. 8,50 .

Navigazione con i tender

I natanti a motore fino a 10 metri di lunghezza , quando utilizzati come “tender”, devono riportare sullo scafo la sigla e il numero d’iscrizione dell’unità madre. Nel corso della navigazione entro un miglio dalla costa o dall’unità-madre, se si trova al largo, è obbligatorio avere a bordo i mezzi di salvataggio individuali (cinture di salvataggio e salvagente) con esclusione delle altre dotazioni. Il tender deve essere munito della dichiarazione di potenza del motore o del certificato d’uso , nonché della polizza assicurativa a prescindere dalla potenza .

Navigazione negli specchi acquei o sottocosta

La navigazione da diporto lungo la fascia costiera è disciplinata con ordinanza del Capo del Compartimento Marittimo, la quale stabilisce i limiti entro i quali è vietata la navigazione a motore, generalmente nella fascia dei 300 metri dalla costa (o distanze maggiori, come nelle zone adriatiche), tra le ore 08.30 e le 19.30 , per ragioni di sicurezza dei bagnanti in cui. Le unità che durante la notte sostano in questa fascia al mattino devono allontanarsi. Inoltre, nella fascia costiera dei 1.000 metri la velocità delle unità non deve superare i 10 nodi.

La partenza e l’atterraggio sono consentiti alle seguenti condizioni:

  • a) nei corridoi di atterraggio (in cui è vietata la balneazione), con velocità non deve superare i 3 nodi;
  • b) nelle zone senza corridoi, non frequentate da bagnanti (espressamente indicate nelle ordinanze), bisogna procedere a lento moto, perpendicolarmente alla spiaggia, adottando tutte le precauzioni atte a evitare incidenti.

Le unità di lunghezza oltre i 7 m. quando sono alla fonda , devono mostrare dove è meglio visibile un pallone nero di diametro adeguato .

Navigazione temporanea

Cambiano le regole anche per l’autorizzazione alla navigazione con “ targa prova ”. Oltre ai cantieri e ai costruttori di motori marini , il rilascio è esteso alle aziende di assemblaggio e allestitori e ai mediatori del diport o e l’uso è esteso anche a Saloni ed eventi espositivi aziendali all’estero. Fino all’implementazione del registro telematico, continuerà a essere rilasciata dal Capo del circondario marittimo o dal Capo dell’ufficio motorizzazione o, per le navi da diporto, dal Capo del compartimento marittimo nella cui giurisdizione l’impresa ha sede principale o secondaria.

La navigazione temporanea deve avvenire utilizzando una targa costituita da due tabelle apposte su ciascun fianco della metà a destra di prora e a sinistra di poppa con caratteri neri su fondo bianco da cui risulti la sigla dell’ufficio che ha rilasciato l’autorizzazione, il numero progressivo della stessa e la scritta “Temporanea”.

La navigazione è effettuata sotto la responsabilità del titolare dell’autorizzazione e l’atto di autorizzazione vale come documento di bordo abilitando alla navigazione anche in acque internazionali, per il periodo necessario nei limiti consentiti dalle caratteristiche di costruzione (categoria di progettazione) dell’unità interessata. L’autorizzazione può essere richiesta anche in lingua inglese, ha una validità biennale ed è rinnovabile con annotazione sul documento originale.

Per le prove tecniche di scafi e motori è necessaria la presenza a bordo di una persona in possesso del certificato “First aid” se la navigazione avviene a 3 ore di navigazione da una postazione medica, o di un “Medical care” in caso di distanza maggiore.

Chiunque usa abusivamente la targa prova è punito con una sanzione amministrativa da 2.755 a 11.017 euro.

Arrivi e partenze dei commercial yacht

Il nuovo Codice cancella le procedure di arrivo e partenza delle navi da diporto UE, sia pleasure, sia commercial, e per le navi pleasure con bandiera extra UE . Le procedure permangono in forma semplificata per le sole unità commerciali con bandiera extra UE : la presentazione della nota di informazioni all’autorità marittima all’arrivo e del rilascio delle spedizioni prima della partenza sono limitate al primo porto italiano e all’ultimo prima di lasciare il Paese.

In base alla circolare 8 agosto 2014, le suddette semplificazioni devono considerarsi estese alle unità ricomprese nella classifica “passenger yacht code” nell’ambito del Red Ensigne Code Group, adibite al trasporto fino a 36 passeggeri .

Indicativo SAR

Ai fini della salvaguardia della vita umana in mare, è stato istituito l’indicativo SAR per i natanti da diporto – I diportisti hanno la facoltà di contraddistinguere il proprio mezzo nautico da un numero identificativo preceduto dalla sigla “ITA” , assegnato, su specifica richiesta, dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera.

Il numero assegnato serve esclusivamente a identificare il natante nei casi di ricerca e soccorso in mare. Secondo le ultime notizie, il sistema di identificazione non è stato ancora istituito.

Denuncia di evento straordinario

Nel caso che nel corso della navigazione si verifichi un evento straordinario relativo all’unità o alle persone a bordo lo skipper deve farne denuncia all’autorità marittima o consolare (se all’estero) entro 3 giorni dall’arrivo in porto . L’invio può essere effettuato anche per fax o via telematica.

Qualora l’evento abbia coinvolto l’incolumità fisica delle persone, il termine è ridotto a 24 ore.

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Il “nuovo titolo” professionale di Ufficiale di navigazione del diporto di 2ª classe

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Il piano triennale del mare

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Albergo nautico diffuso

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Elementi costruttivi dei NATANTI di Sergio Boghi

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Controlli e bollino blu

Copertina SuperYacht

Barche grandi: più spazio, più impegni, meno libertà

La corsa alle dimensioni sempre maggiori che caratterizza la nautica degli ultimi anni è in realtà un’arma a doppio taglio. barca grande significa più spazio e comfort maggiore, ma anche manovre più impegnative, necessità di equipaggio, maggiori costi di ormeggio, di gestione e manutenzione. oltre alla possibilità di budget, in realtà la differenza sulle dimensioni degli yacht la fa il programma di crociera e la nostra voglia di vivere il mare in libertà..

La produzione di barche negli ultimi anni si è indirizzata verso dimensioni di scafi sempre più grandi. Ciò è dovuto in parte alla crisi economica che ha frenato i diportisti meno abbienti, ma anche alla regola un po’ insana secondo cui barca più grande significa più bella, più prestigiosa, più lussuosa. Certamente per coloro che possono disporre di mezzi finanziari importanti non è facile resistere alle argomentazioni dei venditori che nei vari saloni nautici fanno di tutto per convincerci che più la barca è grande, più è comoda e marina.

La realtà al contrario è che uno scafo più grande generalmente offre certo più comfort, ma è anche causa di maggiori problemi. Barche di oltre 15 metri di lunghezza infatti innanzitutto richiedono una o più persone d’aiuto per navigare con venti di 25 nodi, quando con una barca di 12 metri si può uscire dal marina anche da soli e fare delle meravigliose navigazioni d’altura. Sugli scafi più grandi tutto è più complicato: le manovre richiedono più lavoro nonostante le automazioni e l’uso dell’elettricità, i consumi di bordo sono inevitabilmente maggiori, così come il carburante, le sovrastrutture prendono vento e fanno sbandare la barca appena mollati gli ormeggi, etc. La barca di dimensione maggiori alla fine impigrisce gli armatori e li obbliga a stare fermi in porto.

Navigare è libertà di vivere il mare

Certo non si può generalizzare e se si hanno programmi di navigazione per lunghi periodi, per esempio in Mediterraneo o ai Caraibi, allora una barca grande può essere giustificata, ma se l’utilizzo normale è la crociera estiva di 30-40 miglia e il bagno nella baia fuori dal porto, una barca più piccola sarà più agile, economica e ideale per questi brevi spostamenti. Inoltre avendo meno strumenti e accessori sarà meno soggetta ad avarie. Ricordate la celebre massima di Bernard Moitessier “a bordo meno c’è, meno si rompe”? In definitiva con un cabinato più piccolo e meno complesso si potrà uscire in mare quando si vuole, una libertà che vale certamente qualche disagio in più a livello di spazio a bordo.

Le domande fondamentali per scegliere le dimensioni

Allora prima di scegliere la taglia della barca sarebbe bene prendere le misure con noi stessi e considerare col buon senso che tipo di utilizzo se ne deve fare. Basta farsi delle domande concrete. Per quanto tempo utilizzerò la barca? Quali sono i miei programmi di navigazione di massima? Quanti ospiti avrò a bordo il più delle volte?

E allora si sceglierà un natante sotto i 10 metri per uso giornaliero e piccole crociere. Una barca fino a 14 metri per navigare fino a sei persone o anche da soli, se si possiede una buona preparazione. Oltre i 15 metri le barche diventano pesanti e richiedono un minimo di equipaggio, certamente un marinaio che sia di supporto. Con questa misura i cabinati cominciano a diventare oggetti importanti e costosi. Oltre i 18 metri l’equipaggio diventa obbligatorio e i costi salgono rapidamente. Quando si entra nella categoria navi da diporto, vale a dire oltre i 24 metri, la gestione talvolta diventa quella di una piccola azienda.

La ricerca della giusta misura

Un’ultima considerazione riguarda i costi di ormeggio che nel caso di barche grandi inevitabilmente lievitano, nonché quelli del personale di bordo che costantemente devono tenere tali scafi in inefficienza se non si vuole che vadano in decadenza. Buon senso vuole che la barca sia un mezzo di svago e occorre ridurre al minimo gli impegni per godersela. La ricerca della giusta dimensione che vale per l’automobile e per la casa, a maggior ragione deve valere per la nostra barca. Il che equivale alla libertà di vivere il mare, proprio come piace a noi.

David Ingiosi

Appassionato di vela e sport acquatici, esperto di diporto nautico, ha una lunga esperienza come redattore, reporter e direttore di testate nazionali e internazionali dove si è occupato di tutte le classi veliche, dalle piccole derive ai trimarani oceanici, compresi tutti i watersports.

Navigando di notte: riuscite a vedere al buio?

Lavori a bordo: pulizia di cuscinerie, teli e tessuti esterni, leave a reply cancel reply.

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Prime uscite in mare con la barca: ecco come prepararsi al meglio

Il rina certifica la prima imbarcazione a controllo remoto, vela in inverno: 11 consigli per godersi la navigazione, la vela vi stressa ecco 6 consigli per semplificare la navigazione, come navigare in solitario e fare i primi passi in sicurezza, un arcona 460 rompe l’asse del timone e affonda in pacifico, uno studio svela come il tema del mare è declinato sui social, varata la nuova luna rossa: una sorpresa nella livrea d’argento, il giro del mondo a vela visto con gli occhi un bambino, roma per 2: torna la grande vela offshore nel tirreno, privacy overview.

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Lavorare a bordo di uno yacht: dal mozzo al comandante ecco stipendi, mansioni, le scuole per prepararsi

di Redazione

Lavorare su uno yacht ecco stipendi mansioni

Esiste un lavoro appassionante, ben pagato, che permette di girare il mondo facendo contemporaneamente un’indimenticabile esperienza di vita? Esiste, ed è quello del marinaio . Ma non son tutte rose e fiori: bisogna stare lontani da casa per lunghi periodi, convivere in spazi ristretti con persone di Paesi, lingue e culture differenti, essere disponibili 24 ore al giorno e possedere un'infinita dose di pazienza. Non è un “job” per bamboccioni, insomma, ma è un lavoro che ripaga, in termini umani ed economici: lo stipendio più basso, per il ruolo gerarchicamente più umile (mozzo), infatti, si aggira sui 2mila euro al mese e può superare i 15mila nel caso di un bravo comandante. Parliamo di super yacht , ovviamente, veri e propri resort cinque stelle lusso che assumono solo personale iper qualificato. Niente infradito e costume, vietati piercing, barbetta incolta e capelli arruffati da vento e sale (si fa un’eccezione per il tatuaggio, considerato parte del dna di ogni marinaio): in barca si sta in uniforme, 24 ore al giorno, indipendentemente dalla temperatura esterna.

[Leggi anche: Perché sono così assurde le barche più costose? ]

La sveglia è intorno alle 6.00 e la “ritirata” a discrezione dell’armatore che può chiedere una spaghettata di mezzanotte come un risotto all’alba, sapendo che il suo equipaggio è sempre a disposizione. La qualità della vita e dello stipendio sono inversamente proporzionali e strettamente legati alle dimensioni dello yacht: più è grande più si guadagna, ma secondo il principio del “pago pretendo”, l’assegno bisogna sudarselo. Viceversa, su una barca piccola il gruzzolo è inferiore, ma la vita più allegra. A chi è alle prime armi si consiglia di cominciare dalla fascia piccola e media, perché è lì che s’imparano i trucchi del mestiere che aiuteranno poi a sopravvivere su un hotel galleggiante di 70, 80 metri. La prima, fondamentale regola da scolpirsi in mente, è che a bordo non esiste la parola “no”: l’armatore non vuole problemi, detesta gli imprevisti e non tollera i musi lunghi per cui, a costo di fare i salti mortali, bisogna riuscire a soddisfare – con il sorriso - ogni tipo di richiesta. Lavorare tutta la notte per rivestire la barca con rose a forma di elefantino per la signora che compie gli anni affinché, appena sveglia, sia circondata dal suo fiore e dal suo animale preferiti? Nessun problema. Avere i quotidiani ogni mattina in mezzo all’oceano, pianificare un volo dall’Alaska al Canada per la star del cinema che deve andare dal parrucchiere, o fare arrivare in sei ore uno scolapasta dall’Italia alla Turchia per il “maccheroni party” (tutte storie vere)? Niente di più semplice.

[Leggi anche: Steve Jobs: cosa si nasconde dentro il suo yacht ]

Lavorare su un super yacht per super vip ha il vantaggio di avere elicotteri e aerei privati a disposizione per far volare cibo, uomini e pezzi di ricambio da una parte all’altra del mondo - e un discreto budget per pagare profumatamente i fornitori locali - ma soddisfare le esigenze e i capricci di tutti non è facile, e fa la differenza tra un equipaggio super professionale e uno raffazzonato. Se nonostante le premesse avete ancora voglia di partire, è bene che sappiate esattamente come funziona la vita a bordo. Intanto il numero delle persone varia da 20 a oltre settanta, secondo le dimensioni dello yacht e la gerarchia è rigidissima: al vertice della piramide c’è il comandante che, oltre ad avere la responsabilità della barca, dell’equipaggio e della cassa, è il diretto interlocutore dell’armatore; il suo stipendio varia dai 5mila euro mensili per barche di 30 metri , agli oltre 15mila per quelle di 70 - 80 . Seguono in ordine, lo chef, il primo ufficiale e il capo ingegnere (3,500 - 4mila euro / + 7.500) , lo chief steward, che parte dai 3mila euro per superare i seimila, il marinaio che guadagna circa 4mila euro al mese, fino al mozzo senza esperienza, che porta a casa al massimo (!) 5mila euro. Ovviamente ci sono anche i ruoli “mediani”, aiuto cuoco, secondo e terzo ufficiale, ingegnere di livello più basso e steward semplici che guadagnano secondo le mansioni e l’esperienza. Tutto sommato non ci si può lamentare, vero? Ma aspettate a fare la valigia (sacca morbida, mi raccomando), prima accertatevi di essere in regola con i certificati. Secondo la Camper & Nicholson Int, una delle società leader nell’attività di broker, charter e formazione equipaggi, tra i numerosi documenti richiesti, due sono assolutamente indispensabili, il Certificato di formazione di base STCW 95 (circa 1.000 euro) e quello medico ENG 1 (circa 100 euro). Chi non ha alcuna esperienza può anche frequentare una “training academy” che non è certo regalata (circa 1.500 euro per una full immersion di 5 giorni dedicata alle stewardess), ma non scoraggiatevi, considerate queste spese come un investimento per il futuro perché una “top agency” riesce poi sempre a collocare i suoi studenti migliori. E, una volta a bordo, potrete finalmente dire: sono in mezzo al mare e non sono mai stato meglio!

Ecco le agenzie top che offrono lavoro su super yacht e le scuole migliori per prepararsi: www.camperandnicholsons.it www.super-yachtcrew.com www.superyacht-crew-academy.com/superyacht-crew-jobs.html# www.findacrew.net/secure-server/ita/superyacht_jobs.asp www.crewnetwork.com

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Comprare o Noleggiare uno Yacht: Cosa Conviene?

Angela Marrelli Dicembre 13, 2019 Lusso 1 Commento 8,192 Visite

Il fatturato globale del mercato nautico negli ultimi anni è incrementato notevolmente. E’ il segnale dell’ottima salute di un settore che coinvolge tutto sommato, una minima parte dell’intera popolazione. I dati che emergono dalla Confindustria Nautica infatti, parlano chiaro: l’industria italiana delle barche da diporto , quindi gli yacht , non teme la crisi, tutt’altro, risulta essere la più produttiva, senza uguali.

comprare o noleggiare yacht

E’ meraviglioso svegliarsi in una mattina d’estate e trovarsi davanti l’immensità del mare, il canto dei gabbiani, il sole alto nel cielo. Fare una gustosa colazione a bordo, dopo un pò di windsurf e scendere a terra per esplorare le bellezze locali, un aperitivo fresco, un pranzo a base di pesce appena pescato e infine ripartire tra i mari caldi e più belli del mondo!

Ma non è tanto la scelta delle mete da visitare durante le vacanze, il cruccio dei futuri armatori: la domanda che si pongono è piuttosto quella che chiede se comprare o noleggiare lo yacht?

E ti assicuro che la risposta non è così semplice. Con questa guida analizziamo i costi che ruotano intorno al possesso dello yacht e quelli che vengono sostenuti per i charter ,  per comprendere bene se c’è una rilevante differenza economica.

Anche se nel complesso risulta essere più una questione di cuore e di passione. Per i “lupi di mare”, la barca non è semplicemente la barca, è qualcosa che va oltre. Ma andiamo per gradi, cominciando ad esplorare il mondo dell’industria degli yacht..

Indice dei Contenuti

Tipi di yacht

Siamo lontani dai tempi in cui i panfili venivano utilizzati per sfuggire ai pirati, creati appositamente per non soggiacere alle correnti tempestose. Direi invece che ad oggi lo yacht si avvicina molto a quando erano un privilegio dell’aristocrazia, durante la metà del Settecento.

Ritengo utile, prima di capire se è meglio acquistare o noleggiare uno yacht , conoscerne le tipologie generali. Giusto per capire di cosa stiamo parlando.

Lo yacht innanzitutto, così come ci indica anche wikipedia, è un’ imbarcazione da diporto che si utilizza solo per scopi ricreativi o eventi sportiv i, ma non per fini di lucro. E’ ovvio, non ci vai mica a pescare il tonno con lo yacht! Ma è veramente importante distinguere l’ uso privato dall’ uso commerciale, soprattutto per stabilire il regime applicabile da un punto di vista civilistico, amministrativo e fiscale .

Stabilito questo, sembra banale ma per classificare un determinato tipo di imbarcazione, bisogna misurarne la lunghezza, in base alle attività di normazione tecnica dell’ ente Nazionale Italiano di Unificazione. Si parla di navi da diporto, e nello specifico di yacht quando la sua lunghezza è superiore a 24 metri di lunghezza con una caratteristica inconfondibile: il lusso.

Abbiamo tre tipi di yacht: quello a motore, quello a vela e quello che ha entrambi. Diamo un’occhiata alle loro peculiarità: 

  • Motor Yacht : E’ lo yacht che tutti associamo alla parola yacht. La nave che vediamo ormeggiata nei porti turistici più belli del mondo, quella che ci fa pensare a vacanze di alto livello, farcite dallo sfarzo e dal comfort. Il Motor Yacht può partire dalla lunghezza minima già descritta sopra e arrivare fino a 180 metri con i mega yacht. Vere e proprie ville galleggianti. Devono possedere le cabine con le camere da letto, il bagno la doccia, insomma tutto quello che ci si aspetta da una casa. 
  • Yacht a Vela: E’ un’imbarcazione affascinante, adatta ai più temerari, perché se decidi di intraprendere un viaggio per mare con questo tipo di imbarcazione dovrai affidarti all’unica fonte di propulsione che in questo caso, solo la natura può offrirti, che è l’ energia eolica . Per questo motivo gli yacht sprovvisti di motore ma che possiedono solo le vele, sono adatti per lo più per le competizioni, e ne vengono costruiti in maniera specifica proprio per questo scopo, vista la forte velocità che possono raggiungere. Alcune tipologie  possono essere adatte anche per brevi escursioni in giornata perché detengono alloggi interni anche molto confortevoli. Ricordiamo Avel , il cui nome in dialetto bretone significa “vento”,uno dei più antichi yacht d’epoca su cui ancora adesso si possa navigare. 
  • Motor Sailer: Questa è la nave da diporto che coniuga entrambe le cose, insomma detiene requisiti e accessori plus che solo un conto in banca di tutto rispetto, può fronteggiare. Ha il fascino del veliero e la potenza della velocità di una nave da crociera adatta a lunghe percorrenze, grazie al motore. Per essere precisi, ed è utile sottolinearlo, per essere un vero motor sailer e non una semplice barca a vela, deve avere una potenza nel motore che supera il 50% della superficie velica. Sostanzialmente sta tutto nella matematica: il rapporto tra la potenza del motore calcolato in hp e la superficie velica in metri quadri .

 I costi dello Yacht: cosa influisce?

  Ma quanto costa uno yacht? Anche solo per curiosità tutti noi almeno una volta nella vita ci siamo posti questa domanda. 

Il costo di una navigazione da diporto è la somma finale di tanti fattori, alcuni dei quali, influiscono molto rispetto ad altri. Innanzitutto, visto che nel paragrafo precedente è stata fatta la descrizione delle tre tipologie generali di yacht, vien da sè intuire che uno yacht a vela costi molto meno di uno yacht con motore.

Il motore infatti è uno di quei fattori che fa molta  differenza nel prezzo finale, anche trattandosi di imbarcazioni di eguale lunghezza. Questo perché l’inserimento del motore comporta una serie di procedure diverse in fase di costruzione, a parte il costo del motore fine a se stesso. Ma partiamo dalle origini ovvero dai cantieri navali , anzi ancor prima, dal progetto .

Progettare un’imbarcazione di medie dimensioni richiede molto tempo, anche oltre un anno, affinché il prodotto finito sia perfetto per stare in mare e navigare in base a tutte le leggi della fisica. Poi in cantiere si passa all’azione impiegando i vari materiali, oggi si prediligono quelli più leggeri, quali i metalli, il legno e i materiali compositi. Oltre al motore per questi motivi, un altro fattore importante per il prezzo finale di uno yacht sono i costi che ruotano intorno alla fase di progettazione .

Ma esiste un’altra clausola da tenere d’occhio per stabilire il prezzo e non è certamente da sottovalutare: sono gli interni . Tutto il comparto che riguarda i rivestimenti interni e gli arredi è determinante nel prezzo finale. È la parte più creativa, quella che rispecchia i gusti personali dell’armatore e della sua consorte, se ce l’ha. E devono essere assolutamente di alto livello.

Non a caso una ricerca recente ha fatto emergere che l’ accessoristica , all’interno dell ’industria degli yach t, possiede una quota del  27,1 per cento ed è pure in crescita! È un dato che la dice lunga su quanto peso abbiano i mobili e i tessuti d’arredamento nel mondo del mare. Per concludere, lunghezza , motore , costi di progettazione e interni stabiliscono il prezzo del tuo yacht. Per snocciolare un po’ di numeri possiamo dire che un’imbarcazione con una lunghezza che va dai 16 ai 19 metri ha un prezzo che parte da 500 mila euro a un milione di euro .

Andando in su con le dimensioni, saliamo anche di prezzo. Infatti tra i 20 e i 30 metri e quindi entriamo già nella categoria che ci interessa, il costo oscilla dai 3 ai 7 milioni di euro e dai 60 milioni in su se lo yacht supera i 35 metri . Ma se pensi che sia finita qui, ti sbagli. Esistono anche i costi di mantenimento, che riportiamo nel capitolo successivo.

Quanto costa mantenere uno yacht 

Sei qui per capire se conviene di più acquistare o noleggiare uno yacht ? Prova immaginare per istante di possederne uno.

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E’ fantastico! Ed è anche un investimento importante! Che bello avere una casa mobile che ti fa girare il mondo per mare. Tutto ciò emana senso di libertà e di avventura e poi, il comfort che questo tipo di nave può arrivare ad offrirti: un letto comodo per la notte, addirittura il salotto, il bagno con la doccia, persino la piscina, e chissà cos’altro nascondono i mega yacht degli uomini più ricchi del mondo: si, anche la spiaggia a bordo!

Ma  i costi di mantenimento di uno yacht? Adesso ci arriviamo. Una cosa è certa: più la nave è grande e più i costi aumentano. I costi di mantenimento di uno yacht si riassumono in sei punti:

  • Carburante: Per avere un’idea di quanto si spenderà di carburante è meglio sapere a priori la destinazione che si vuole raggiungere e fare un calcolo approssimativo delle miglia nautiche. Conoscendo le miglia, si aggiunge poi la potenza e il consumo dei motori e stabilire così indicativamente il consumo del carburante.
  • Manutenzione Ordinaria : per esempio l’applicazione di prodotti contro l’umidità come l’antivegetativa per la protezione dei trasduttori degli ecoscandagli. Oppure i lavaggi interni ed esterni, l’impianto idrico, idraulico, elettrico ed elettronico ecc. e la manutenzione del motore.
  • Manutenzione Straordinaria : piccoli incidenti che potrebbero capitare.
  • Costi di Alaggio: Quando arriva il momento di mettere a riposo lo yacht, dai 6 ai 9 mesi all’anno, non significa di mettere a riposo anche il conto corrente. Esiste il servizio di alaggio e varo , che spesso viene offerto dai cantieri nautici attrezzati, che non è di certo di poco conto. Il prezzo è indicativamente 12.000 euro per alaggio.
  • Assicurazione: Così come per l’auto è obbligatorio fare l’assicurazione anche per lo yacht. Si tratta della normale Responsabilità Civile verso Terzi. Esiste poi una polizza con una copertura molto estesa dedicata ai danni che la nave può subire ed è la Polizza Corpi .
  • Soste: Le soste hanno prezzi veramente diversi da un porto all’altro. Per fare un esempio se si vuole ormeggiare a Venezia un’imbarcazione con una lunghezza che va dai 24 ai 40 metri, durante l’alta stagione si spendono €55,00 al giorno indivisibile.   
  • Equipaggio: Se acquisti un’ imbarcazione relativamente grande,è probabile che avrai anche bisogno  del personale di bordo durante la navigazione, tanto per cominciare di un capitano e almeno di un marinaio. E ed entrambi devono essere stipendiati.

Perchè acquistare uno yacht e perchè non farlo

 Comprare o noleggiare uno yacht? Ha senso chiedersi  questa domanda se chi se la pone, è una persona che ha maturato almeno un paio d’anni di esperienza con questo tipo di imbarcazione. E’ di sicuro un appassionato e non si limita a predisporre dello yacht per una vacanza fine a se stessa. E’ una domanda che ad un certo punto arriva spontanea e che matura solo se si accende la scintilla, alla quale rispondere richiede possedere due cose essenziali: il budget, cosa fondamentale, e un sentimento personale, non applicabile oggettivamente.

Si parte dal presupposto che a prescindere da tutto, l’acquisto di una barca è un investimento enorme. E’ paragonabile a quello di una casa, anzi ancora di più, perchè effettivamente ci si accinge a comprare una “casa galleggiante”, piccola, media o grande che sia. A meno che tu non abbia intenzione di fare dello yacht la tua e unica casa e buttarti a capofitto in una vita in giro per i mari del mondo, prima di acquistarlo è sempre bene chiarire i pro e i contro dell’affare.

Devi avere chiaro che tipo di yacht vorresti e quale tipo di yacht si adatta meglio alla tua personalità e al tuo stile di vita. Ma soprattutto cosa vuoi farne dello yacht e quanto lo userai. Abbiamo provato a riassumere in due sezioni i motivi rilevanti dell’acquisto di uno yacht e cosa ne deriva:

  • Perchè acquistare uno yacht: Acquistare uno yacht è un passo importante che puoi fare solo se  il mare è tutta la tua vita, devi sentire quel contatto particolare con esso che percepiscono i marinai o le persone che vivono il mare in maniera più profonda.  Lo yacht infatti si acquista solo se sei pronto a trasportare su di esso un enorme quantità di energie fisiche, mentali ed economiche. E’ una creatura preziosa, verso la quale le tue attenzioni non devono mai mancare. Facciamo il paragone con l’automobile, un’auto di media cilindrata: di sicuro ha un suo peso economico sia iniziale per l’acquisto, che per il mantenimento. Lo stesso vale per una barca e se addirittura la barca non è eccessivamente grande (quindi al di sotto dei 24 metri) può anche succedere che le spese finanziarie siano più o meno le stesse. Ma si parla di barca non specificatamente di yacht.
  • Perchè non acquistare uno yacht: Devi tener conto della svalutazione . Lo yacht di solito subisce questo processo: si compra, si mantiene e si rivende. Il tempo medio del possesso dello yacht per un armatore è di circa cinque anni e si svaluta circa del 5% ogni anno. E’ meglio non acquistare lo yacht se il tuo scopo è semplicemente farti una vacanza in mare. Per esempio se vivi a Taranto o a Rimini e vuoi fare un viaggio nelle acque Bay of Islands, in Nuova Zelanda, ti conviene prendere un aereo e noleggiare lo yacht in loco, piuttosto che farti tutta la traversata o peggio ancora, comprarti lo yacht solo per questo motivo! E ricorda che se lo yacht è tuo, quando la vacanza finisce, hai sempre i costi “invernali” da sostenere . Mentre lo yacht riposa “a terra” tu continui a pagare. Ricordi i costi di Alaggio e varo? E la manutenzione ordinaria? Ecco quelli. Se compri uno yacht dovrai sempre pagare.

Yacht di seconda mano: le aste giudiziarie

Nell’universo della compravendita degli yacht un ruolo non proprio trascurabile lo hanno le imbarcazione usate . L’Olanda è il luogo dove di più primeggia questa usanza anche perchè gli olandesi hanno un’ottima nomea di come trattano le loro barche, perché le curano nei minimi dettagli. Ma una cosa veramente interessante è l’acquisto di yacht di seconda mano attraverso le aste giudiziarie : si risparmiano un pò di soldini e i rischi non sono elevati.

Per avere occasioni veramente allettanti infatti bisogna buttare sempre un occhio alle aste giudiziarie di nautica che si eseguono presso i Tribunali di riferimento. Per la serie “Anche i ricchi piangono”, il Tribunale esegue la vendita forzata di yacht di armatori che hanno subito un fallimento. Lo yacht in questione viene messo in vendita all’asta, con la definizione di tutte le informazioni necessarie per la partecipazione , nello specifico il prezzo base d’asta, il giorno e l’ora in cui è indetta la gara, l’importo della cauzione da versare, l’aumento minimo delle offerte e il termine che non deve superare i 60 giorni, entro i quali dev’essere depositato il prezzo.

Questa è la possibilità per trovare yacht a prezzi molto più bassi rispetto al valore di mercato. È lo stesso discorso che si applica alle aste giudiziarie degli immobili finiti alle banche per mutui insoluti o per motivi di fallimento.

Noleggiare uno yacht: quali sono i costi

A questo punto, non ci resta che addentrarci nell’universo degli yacht a noleggio. La prima domanda che sorge spontanea, come direbbe qualcuno, è quanto costa noleggiare uno yacht ? Verrebbe da rispondere con un’altra domanda: con o senza equipaggio? Per quale destinazione? E via discorrendo..Si, perché se sei tra quelli che  amano la vacanza in mare ma non hanno la patente nautica, hai bisogno dello skipper . Se vuoi una vacanza senza pensieri magari hai bisogno si, dello skipper, ma anche di uno chef e del personale specializzato..E poi..dove vuoi andare con lo yacht? Da quale porto partire?

I costi per noleggiare uno yacht quindi sono diversi in base alle tue esigenze personali. Dipendono infatti dal periodo dell’anno ( alta o bassa stagione), dal numero dell’equipaggio , da quello delle persone a bordo e può avere spese aggiuntive come per esempio la mancia al capitano e a tutti i membri dell’equipaggio da offrire alla fine del viaggio.

Però per trovare uno yacht a noleggio è semplicissimo: il web offre una vasta scelta di charter nautici, basta visitare i siti di queste agenzie per farsi un idea. La procedura non è tanto diversa da quella delle prenotazioni degli alberghi. Si sceglie la nave  che più rispecchia i nostri desideri: grandezza, il numero delle cabine, i posti notte, i posti a giorno ecc. Le richieste possono essere infinite. Dipende dal lusso che si vuole raggiungere. C’è anche l’opzione “organizzatore di feste” per esempio. Bisogna anche indicare il periodo “da..a” per verificarne la disponibilità. 

Noleggiare uno yacht di piccola taglia, per esempio di 23 metri, con skipper incluso, può costare €2.000 al giorno . Uno di 30 metri, con 5 componenti dell’equipaggio e 10 ospiti può costare a partire da €47.000 a settimana. Di solito le cose che determinano il costo del noleggio di uno yacht sono:

  • Assicurazione dello yacht (sia per i rischi del mare e derivanti da terzi)
  • Assicurazione equipaggio
  • L’uso delle attrezzature funzionanti: equipaggiamenti, strumenti, materiali di consumo ecc
  • Stipendi, vitto e alloggio equipaggio.

Il tutto bilanciato in base alla lunghezza del periodo stabilito. C’è una cosa che però bisogna mettere in conto: non sempre le agenzie sono puntuali nella consegna e non sempre l’equipaggio è adatto alle nostre corde. Ricordati che ti troverai in mare con gente sconosciuta che non hai scelto tu personalmente.

Gli yacht più lussuosi al mondo

Prima di tirare le somme facciamo un tuffo nel mare, ed è proprio il caso di dirlo, delle stravaganze dei multimiliardari che posseggono gli yacht . Giusto per vedere fin dove arriva la fantasia di chi ha così tanto denaro, da non sapere dove metterlo. Cominciando dai nomi che vengono dati a questi mostri marini di metallo: Eclipse, Street of Monaco, History Supreme per esempio. Tra gli yacht più lussuosi del mondo l ‘ History Supreme è al primo posto.

È così sfarzoso che persino il suo proprietario sembra una leggenda tanto da risultare anonimo..ma di presume sia Robert Kuok . Sfarzoso è dire poco, visto che è stato praticamente costruito con oro e platino. Il suo costo è €4,2 miliardi. Segue l’Eclipse di €1,1 Miliardi, lungo 162,5 metri di Roman Abramovich e lo Street of Monaco, che più che uno yacht sembra una città galleggiante con il valore di €1,03 Miliardi .

Quali sono le tasse da versare?

Si sente ancora adesso l’eco delle urla di gioia degli armatori, quando nel 2015, fu abolita la tassa sul possesso delle imbarcazioni ripristinata dal Governo Monti nel 2011, dopo che nel 2003 era stata abolita la tassa di stazionamento . Insomma, un tira e molla che lascia intendere un senso di confusione da parte del Governo che cerca di attingere risorse dal mondo nautico. Con scarso risultato. Tuttavia rimane il fatto che le unità da diporto di lunghezza superiore a 14 metri, devono versare una tassa annuale e la somma è direttamente proporzionale alla lunghezza della nave. Uno yacht di 24 metri per esempio deve pagare €4.400 , uno di 34 metri versa €7.800,00 euro e uno con lunghezze oltre i 64 metri, la cifra è €25.000,00 . Per incentivare il mercato nautico la tassa non è dovuta nel primo anno. È inoltre una tassa che si modifica nel tempo: infatti si riduce del:

  • 15% dopo 5 anni dalla data di costruzione.
  • 30% dopo 10 anni.
  • 45% dopo 15 anni.

Chi è soggetto alla tassa? Sicuramente i proprietari della nave ma ti sorprenderà scoprire che lo sono anche:

  • gli usufruttuari (coloro che di fatto godono dell’utilizzo della nave ma ad avere la nuda proprietà è qualcun’altro)
  • gli acquirenti con un contratto di riservato dominio.

La tassa si deve versare ogni anno entro il 31 maggio.

Conclusioni

Noleggiare uno yacht non è per tutti ma per molti si : ci sono meno impegni e meno responsabilità.

Finita la vacanza lo yacht non è più nella tua vita. Con l ‘acquisto si sposa uno stile di vita intriso di dedizione e accortezze verso un oggetto che richiede un dispendio di soldi maggiore, ma che alla fine di tutto, dà più soddisfazione. A te la scelta!

About Angela Marrelli

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Un Commento

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Ottimo articolo, molte persone credono che avere uno yacht sia semplice e si scopre che la manutenzione non è costosa, la verità è che consiglio meglio noleggiarne uno che comprarlo, è semplicemente un mal di testa in meno

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Superyacht: dall'equipaggio al porto, tutti i numeri di un'azienda galleggiante

Per una barca di 50 metri, la fase d'acquisto è solo l'inizio. occorre mettere a budget il valore del tempo e della conservazione per calibrare l'investimento.

di Bianca Ascenti

30 dicembre 2022

yacht equipaggio obbligatorio

4' di lettura

Gestire una barca costa, e le cifre aumentano con il crescere della lunghezza. Ne abbiamo parlato con Andrea Pezzini, cofondatore di Floating Life , una delle agenzie di yacht management più affidabili e apprezzate del settore, che da vent'anni amministra e gestisce imbarcazioni di lusso per conto degli armatori. «Un superyacht di 50 metri è una vera e propria azienda galleggiante che, oltre a richiedere un'impeccabile manutenzione, deve pagare stipendi, assicurazioni, porti e tutti i consumi legati all'utilizzo. Noi operiamo in nome e per conto dell'armatore, con delega sul suo conto corrente, e provvediamo a tutti i costi diretti e indiretti, risolvendo ogni problematica», spiega Pezzini. Quando l'imbarcazione esce dal cantiere bisogna pensare alle coperture assicurative, ai contratti del personale e alle certificazioni che devono essere aggiornate e attive. Traducendo tutto ciò in numeri, per un 50 metri relativamente recente a uso privato, un'assicurazione standard costa circa 100mila euro l'anno, inclusi i costi di equipaggio.

Normalmente lo yacht che esce dal cantiere è in garanzia (un anno se va negli Stati Uniti e due se naviga in Europa), ciò significa che, all'interno del tempo stabilito, il rimessaggio ordinario è a costo zero. «Tuttavia, la garanzia non copre le spese di alaggio e varo, il lavaggio della carena, il controllo degli zinchi e molti altri lavori che sono a carico del proprietario», continua. «Così come l'energia consumata, l'eventuale trasporto di operai, il vitto e l'alloggio per l'equipaggio che seguirà i lavori o la sosta extra». Costo? Circa 20mila euro l'anno, mentre, per la manutenzione ordinaria (olio, filtri, elettronica, pompe, acqua salata, lavaggio, trattamento acque, tagliandi motori e generatori, ecc.) bisogna prevederne da 100 a 150mila (senza dimenticare che ogni 5 anni è previsto un tagliando obbligatorio). Si risparmia qualcosa scegliendo di immatricolare la barca a Malta, la bandiera più gettonata, grazie a un regime fiscale più favorevole di quello italiano.

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Lo yacht Ocean Pearl. ©ScoobyArt/Floating Life

Soprattutto per quanto riguarda le tasse e l'equipaggio, vera nota dolente alla voce costi: premesso che ogni imbarcazione dovrà essere munita di un MSMC (Minimum Safe Manning Certificate), che stabilisce il numero minimo di personale obbligatorio per operare in sicurezza, in termini generali un megayacht di 50 metri privato battente bandiera maltese avrà a bordo minimo 9/14 persone di equipaggio. Un comandante di esperienza guadagna da 12 a 14mila euro al mese, mentre il direttore macchina da 9 a 10mila. Seguono lo chef, con uno stipendio di circa 8mila euro, nostromo e chief stewardess (circa 6mila) e poi seconda stewardess (4mila); marinaio e hostess semplici portano a casa ogni mese dai 2.500 ai 3.500 euro ciascuno. Arrotondando per difetto, si parla di circa 60mila euro al mese solo per l'equipaggio. Che a fine stagione si riduce, ma non si azzera: per motivi di sicurezza, infatti, è necessario che almeno 4/5 persone rimangano a bordo anche quando lo yacht è in banchina durante l'inverno. «I costi del gasolio e della cambusa, invece, sono troppo variabili per essere presi in considerazione a livello di preventivo», spiega Pezzini che sottolinea, invece, una voce spesso dimenticata, ma onerosa: quella delle comunicazioni satellitari. «Gli armatori oggi vogliono essere iperconnessi, soprattutto per quanto riguarda lo scambio dati, visto che si tratta spesso di uomini d'affari attenti a Borsa e mercati. Le tariffe variano in base alle compagnie, ma complessivamente si arriva a spendere dai 20 ai 50mila euro».

Altra voce di spesa sono i porti, che possono incidere per 40/50mila euro a stagione, cui si deve aggiungere il costo dell'agenzia marittima (obbligatoria per navi da diporto), la quale, oltre a sbrigare le pratiche di arrivo e partenza, fa da garante per i pagamenti del posto barca e per eventuali danni causati dallo yacht e svolge anche il ruolo di “pratico locale”, risolvendo le piccole o grandi richieste di bordo (fiori, lavanderia, torta di compleanno, elicottero, ristorante, ecc.). Un altro costo, pressoché sconosciuto ai più, è quello relativo alla DPA (Designated Person Ashore), figura obbligatoria a livello mondiale per imbarcazioni sopra i 50 metri: si tratta del responsabile del rispetto dei protocolli di sicurezza a bordo e della prevenzione dell'inquinamento. Questo ruolo obbliga a effettuare periodici audit con l'equipaggio e a essere disponibile (tramite telefono satellitare) H24 sette giorni su sette per qualsiasi evenienza. L'armatore può decidere di pagare unicamente la DPA oppure - come fa la maggioranza - avvalersi di un'agenzia come Floating Life che, per un costo che varia tra i 9mila e gli 11mila euro al mese, si occupa anche della contabilità, delle buste paga, delle assicurazioni e di tutte le pratiche amministrative. Tirando le somme, conclude Pezzini: «Dalla mia esperienza e dai report, posso dire che uno yacht di 50 metri, con un utilizzo standard, costa in media 1,5 milioni l'anno». A ciò va aggiunta un'ultima accortezza: meglio investire su una barca con il pedigree. Quelle anonime (senza un cantiere famoso o un archistar alle spalle) si svalutano, in cinque anni, del 25/30 per cento

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Equipaggio di Yacht e Mega Yacht

Gli Equipaggi di Yacht Mega Yacht e Yacht a Vela sono team di professionisti altamente qualificati ed esperti che forniscono un servizio di assistenza e ospitalità a bordo di navi private .  

Il Crew di Yacht e Mega Yacht lavora insieme per un obiettivo comune.

Hanno l’obiettivo di fornire il miglior servizio su misura per i loro armatori , le loro famiglie, i loro ospiti e collaboratori.

Ogni membro dell’equipaggio di uno Yacht o Mega Yacht svolge un ruolo chiave nel fornire un servizio di bordo di livello Royal Class .  

Per poter essere sempre all’altezza delle situazioni e fornire un servizio di livello Royal Class , è necessaria una rigida gerarchia che garantisca che ogni individuo sia in grado di svolgere i propri compiti al massimo del livello di eccellenza ; la gerarchia è necessaria per soddisfare e superare le elevate aspettative di armatori UHNW .

Gli equipaggi di bordo sono divisi in due team:  

  • un team è dedicata al servizio di cabina  
  • un team focalizzato sulla manutenzione e la navigazione della nave.  

Mega Yacht e Super Yacht hanno bisogno di equipaggi che possono arrivare fino a 20 staff.

Yacht & Mega Yacht Responsabilità Equipaggio - Xerendipity Seleziona Crew per Yacht e Mega Yacht - Capitano, Steward, Hostess, Skipper, Personal Chef di Bordo

Equipaggio di Yacht Mega Yacht e Barche a Vela Responsabilità

Yacht mega yacht e barche a vela: ingegnere di bordo.

L’ Ingegnere di Bordo è responsabile della manutenzione tecnica e delle operazioni della nave.  

Riferisce direttamente al Capitano e gestisce il team di ingegneri ( elettricisti , specialisti IT , assistenti tecnici, ecc.).

Yacht & Mega Yacht Ingegnere di Bordo - Xerendipity Seleziona Crew per Yacht e Mega Yacht - Capitano, Steward, Hostess, Skipper, Personal Chef di Bordo

Yacht Mega Yacht e Barca a Vela: Il Primo Ufficiale

Gli Mega Yacht , Super Yacht e Barche a Vela di grande stazza potrebbero aver bisogno di un Secondo in Comando al Capitano  il Secondo Ufficiale e a volte anche un Terzo in Comando, il Terzo Ufficiale .  

Questi agiscono come subordinati diretti , molte delle responsabilità del Capitano vengono delegate a loro; questi Ufficiali hanno la responsabilità di assicurare che i gli ordini del Capitano vengano eseguiti.

Yacht & Mega Yacht Primo Ufficiale di Bordo - Xerendipity Seleziona Crew per Yacht e Mega Yacht - Capitano, Steward, Hostess, Skipper, Personal Chef di Bordo

Yacht Mega Yacht e Barca a Vela: Head Steward – Hostess

Il Capo Steward di Yacht e Mega Yacht è responsabile della gestione e della supervisione delle attività dell’equipaggio di cabina a bordo, compresi gli Steward , le Hostess e il personale di pulizia e cucina .  

Dovrà gestire tutte le richieste dell’armatore relative ai servizi di assistenza e ospitalità , organizzare calendari, riunioni e valutazioni periodiche dell’equipaggio di cabina .

Yacht & Mega Yacht Steward Hostess di Bordo - Xerendipity Seleziona Crew per Yacht e Mega Yacht - Capitano, Steward, Hostess, Skipper, Personal Chef di Bordo

Yacht Mega Yacht e Barca a Vela: Chef di Bordo

Ogni armatore privato di Yacht Mega Yacht o Yacht a Vela è orgoglioso della cucina disponibile a bordo; avere un Personal Chef di Bordo di alto livello è il “fiore all’occhiello” di ogni nave privata.  

Lo Chef di Bordo è un membro fondamentale dell’equipaggio di cabina, perché contribuisce a creare un lussuoso servizio Royal Class e un’atmosfera unica e rilassata .  

Lo Chef di Bordo è responsabile dell’approvvigionamento della cambusa e delle forniture, della regolamentazione delle scorte; deve garantire che vengano utilizzati e resi disponibili solo i prodotti più freschi e della migliore qualità .  

Gli Chef di Bordo, inoltre, si occupano della cucina per i tecnici, il personale di servizio a bordo e per l’equipaggio di cabina .

Yacht & Mega Yacht Chef di Bordo - Xerendipity Seleziona Crew per Yacht e Mega Yacht - Capitano, Steward, Hostess, Skipper, Personal Chef di Bordo

Yacht Mega Yacht e Barca a Vela; Sous-Chef di Bordo

Su Mega Yacht e Super Yacht più grandi, è spesso necessaria la presenza, nello staff di cucina, di un Sous-Chef di Bordo .

Il Sous-Chef di Bordo lavora a fianco dello Chef , che è spesso è uno Chef Stellato .

Yacht & Mega Yacht Sous-Chef di Bordo - Xerendipity Seleziona Crew per Yacht e Mega Yacht - Capitano, Steward, Hostess, Skipper, Personal Chef di Bordo

Yacht Mega Yacht e Barche a Vela – Skipper Marinaio

Lo Skipper , o Marinaio , è responsabile della manutenzione generale sia interna che dell’esterno dello Yacht.

Inoltre lo Skipper assiste il Capitano nelle sue funzioni prima di salpare , durante la navigazione e all’ attracco dello Yacht sia al porto che in caso di ormeggio in rada .  

Durante l’attracco, lo Skipper aiuta il Capitano in tutte le fasi, dall’entrata in porto all’ormeggio; protegge i passeggeri e assicura che lo Yacht sia sufficientemente protetto da potenziali danni.  

Mega Yacht e Super Yacht più grandi possono richiedere fino a otto Skipper .

Yacht & Mega Yacht Chef di Bordo - Xerendipity Seleziona Crew per Yacht e Mega Yacht - Capitano, Steward, Hostess, Skipper, Personal Chef di Bordo

Milena Scardacchi

YOU’LL NEVER WALK ALONE

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Personale  Domestico

Milena Scardacchi – Direttore HR

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Yachtitude

Affidati a noi per la gestione del tuo

Un buon equipaggio è il presupposto per il successo della vostra crociera.

Yachtitude, grazie al suo team di esperti mediatori marittimi e al suo network internazionale intrattiene ottimi rapporti con comandati e componenti di equipaggio specializzati e professionali, sia in Italia, che all’estero.

Ti aiutiamo a selezionare una vasta gamma di potenziali membri dell’equipaggio perfetti per il tuo yacht e per le tue esigenze.

L'equipaggio

Il nostro team lavora a stretto contatto con comandanti di Yacht, Megayacht e Barche a vela di comprovata esperienza e certezze su curriculum e capacità, quali qualità, competenze e titoli.

Siamo in grado di interpretare le tue esigenze e fornirti l’equipaggiamento con il profilo professionale affine alle tue richieste.

Nello specifico, ti offriamo una gestione yacht completa di reclutamento equipaggio: comandante, skipper, mozzo, marinaio, cuoco, hostess e tutto ciò di cui hai bisogno per mantenere uno standard qualitativo alla tua altezza.

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Se siete alla ricerca di un nuovo membro per la tua crew personale a lungo termine siamo in grado di aiutarti a trovare la persona giusta. Una volta ricevuta la tua richiesta, verifichiamo tutte le risorse a nostra disposizione, valutiamo e identifichiamo i membri dell’equipaggio adatti alle tue esigenze. I candidati verranno scelti in base ai nostri criteri oggettivi, per assicurarci che abbiano biglietti, visti, abilità e tutti le caratteristiche in linea alle tue necessità e ai tuoi requisiti. Infine ti presentiamo i candidati ritenuti più adatti alle tue esigenze, in grado di garantirti ciò che stai cercando.

Il nostro team giovane, dinamico e competente si impegna a soddisfare con il più alto livello di servizio, qualità e professionalità, ogni genere di richiesta, ponendo grande attenzione ai dettagli e al tuo benessere.

  • Allocamento e ri-allocamento del personale marittimo
  • Amministrazione generale dell’ equipaggio
  • Consulenza ai Capitani

MEDIATORI MARITTIMI

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Lo yacht personalizzato di Roberto Cavalli: cambiava colore e aveva gli interni animalier

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Dopo una lunga malattia, venerdì 12 aprile 2024 è morto Roberto Cavalli . Lo stilista fiorentino, fondatore del brand omonimo, si era ritirato dal mondo della moda nel 2015, anno della cessione della sua azienda, un marchio dallo stile inconfondibile . Roberto Cavalli è sinonimo di sensualità sfacciata e, ovviamente, di animalier. Le stampe con richiami a pellami di animali ed elementi naturali fanno da sempre da filo conduttore alle collezioni del brand, noto per la sua concezione di moda appariscente e sensuale. Quello stesso stile stile barocco, che ha conquistato celebrity di fama mondiale e modelle iconiche, faceva parte anche dello stile di vita dello stilista, noto per l'organizzazione di party sfarzosi e serate di lusso. Amava ospitare gli amici a bordo dei suoi yacht: erano la sua passione.

Il segreto dello yacht RC

Questo yacht aveva, come nome, le iniziali dello stilista. Si tratta di un Baglietto, nome celebre nel mondo yachting, costruito nel 200o appositamente per Roberto Cavalli , firmato da Tommaso Spadolini. Lo yacht dalla silhouette moderna ed elegante, con due ponti, misura 41 metri e garantisce prestazioni molto elevate, grazie ad avanzate strumentazioni di navigazione e diversi optional tecnologici.

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Possiede 10 cabine per gli ospiti , più altre 8 per i membri dell’equipaggio. Proprio qui si svolse un party a Cannes, dove Cavalli ospitò star del calibro di Sharon Stone, Kylie Minogue, Irina Shayk. Una decina di anni fa è passato nelle mani di un altro armatore, tramutando il nome in M/Y Ability. Roberto Cavalli aveva voluto che questo yacht rispecchiasse pienamente il suo stile creativo ed eccentrico.

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Gli interni di classe, progettati dallo Studio Gagliardi, erano ovviamente animalier, mentre l'esterno (in lega d’alluminio) aveva una particolarità: cambiava colore a seconda del modo in cui veniva colpito dai raggi dal sole e della luce , passando da riflessi violacei al blu. Questa eccentrica caratteristica, che aveva reso lo yacht RC cromato uno dei più fotografati e appariscenti, è stata eliminata durante il refitting a cui l'imbarcazione è stata sottoposta nel 2016  da parte dei Cantieri Navali di Sestri, che l'hanno coperta di  nero.

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Roberto Cavalli e la passione per le barche

Roberto Cavalli aveva una vera e propria passione per gli yacht. Tra questi, uno dei più noti in suo possesso è stato lo yacht Freedom , una barca più piccola della precedente, costruita da Cerri Cantieri Navali e varata nel 2018. Faceva parte della collezione Fuoriserie, dedicata a progetti full custom. Era lunga 28 metri, realizzata in alluminio, capace di ospitare tre membri di equipaggio e al massimo quattro ospiti, perfetta per vacanze più intime.

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Lo stilista si era personalmente occupato di ogni aspetto, in merito alla decorazione degli interni, scegliendo accessori, tessuti, finiture, mobili. L'aveva disegnata in collaborazione con il designer ed amico Tommaso Spadolini (lo stesso contattato per lo yacht RC). Immancabili anche qui le famose stampe leopardate su tutta la tappezzeria. " Fammi una barca che Batman vorrebbe timonare ": così pare avesse detto Cavalli a Spadolini, per riassumergli ciò che aveva in mente.

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Consegna degli yacht

Assicurazione Yacht

Lo yacht deve essere assicurato.

Dipende dalla bandiera dell’imbarcazione e del Paese in cui si naviga. La maggior parte dei Paesi richiede un’assicurazione per le imbarcazioni. Tuttavia, in alcuni Paesi non è obbligatoria, ad esempio nel Regno Unito (nel Regno Unito non è obbligatorio avere un’assicurazione per yacht).

Tipi di assicurazione per yacht più comuni

Assicurazione yacht hull.

una delle assicurazioni marittime più diffuse. Copre l’imbarcazione sia per i danni parziali che per la perdita totale. Solo il proprietario dell’imbarcazione può acquistare questa assicurazione.

Copertura degli infortuni personali degli yacht

copre le ripercussioni finanziarie derivanti da incidenti che causano la morte o l’invalidità permanente. Solo il proprietario dello yacht può acquistare questa assicurazione. Per saperne di più qui.

Assicurazione di responsabilità civile verso terzi

L’assicurazione imbarcazioni di terzi copre i danni che il proprietario, gli ospiti o l’equipaggio hanno causato a terzi in relazione all’uso dell’imbarcazione.

Assicurazione di responsabilità civile per gli skipper

offre allo skipper una copertura per tutto l’anno contro i danni che si verificano durante l’utilizzo di un’imbarcazione a motore o a vela altrui. La copertura entra in vigore quando l’assicurazione di responsabilità civile dello yacht non può essere applicata.

Trasporto di yacht in nave

Special Boat Insurance during yacht shipping by specialized vessels

L’importanza di un’assicurazione specializzata per il trasporto di yacht.

Quando si tratta di trasportare uno yacht, una svista comune è quella di presumere che l’assicurazione dell’imbarcazione esistente copra il viaggio. In realtà, per garantire una copertura completa durante il transito, è necessario stipulare un’assicurazione marittima del carico distinta.

Le società di trasporto di yacht di alto livello di solito includono un’assicurazione completa contro tutti i rischi nei loro preventivi di servizio. Contrariamente a quanto alcuni credono, questa assicurazione non è facoltativa.. Ha il duplice scopo di coprire tutte le persone a bordo dello yacht e di semplificare il processo assicurativo, eliminando la necessità di stipulare più polizze con diversi sottoscrittori.

L’assicurazione è valida anche dopo la vendita dello yacht?

Il venditore deve notificare immediatamente all’assicuratore la vendita dello yacht. Spesso il nuovo proprietario può utilizzare la polizza del venditore per un certo periodo di tempo. Tuttavia, è sempre opportuno verificare le regole direttamente con l’assicuratore. Ad esempio, se il venditore era assicurato con Pantaenius , la sua polizza è valida per 30 giorni dalla data di vendita.

L’equipaggio della SSYD può utilizzare l’assicurazione del proprio yacht?

Solo il proprietario dello yacht può assicurarlo contro perdite o danni. Può esistere una sola assicurazione di questo tipo e non può essere acquistata da terzi (così come la vostra auto non può avere più polizze emesse da persone diverse). I nostri skipper hanno la loro assicurazione di responsabilità civile. Questo tipo di assicurazione funziona nel caso in cui l’assicurazione di base dello yacht si riveli insufficiente. Un esempio delle nostre assicurazioni di responsabilità civile per gli skipper professionisti è disponibile qui:

  • Assicurazione di responsabilità civile per gli skipper professionisti – Marek Belniak (PDF)

Restrizioni geografiche

La vostra polizza si applica all’area strettamente descritta nel contratto. Può essere descritto come

  • Longitudine e latitudine ,
  • Acque , come l’accesso al Golfo di Biscaglia, è limitato alla stagione estiva,
  • Area geografica (=area di validità) , ad esempio il Mediterraneo, definito a ovest con la via di Gibilterra e a est con i Dardanelli. Sono escluse le acque territoriali del Nord Africa, del Medio Oriente e dell’Albania.

Considerando l’esempio precedente, se si vuole entrare in Albania o in Marocco, è necessario segnalarlo all’assicuratore e stipulare un’estensione della polizza che non costa molto. È la scelta migliore per essere certi che il vostro yacht sia sicuro e protetto.

Yacht Insurance terms of selected insurers:

  • Pantaenius: https://www.pantaenius.com/pl-en/service/downloads/conditions/
  • Yacht-Pool http://www.yacht-pool.com/yacht_versicherungen.0.html
  • Bavaria Insurance: https://bavaria-ag.de/en/yachtversicherung/
  • Allianz https://www.allianz.hr/en_HR/poslovni-korisnici/auto-flote-i-transport/osiguranje-skipera.html
  • Admiral Marine https://www.admiralyacht.com/
  • Markel Insurance https://www.markelinsurance.com/boat#ps-3
  • Schomacker https://www.schomacker.de/en/products.html

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Yacht Sales and Charter Days, due giorni dedicati al diporto a Genova

L’evento è dedicato a tutta la filiera della grande nautica da diporto: comandanti, cantieri, fornitori, società di servizi e yacht manager

yacht equipaggio obbligatorio

Genova – Yacht Sales and Charter Days , l’open day per barche in charter e vendita, avrà luogo giovedì 18 e venerdì 19 aprile 2024 a Marina Genova. L’evento arrivato alla quarta edizione è dedicato a tutta la filiera della grande nautica da diporto: comandanti, cantieri, fornitori, società di servizi e yacht manager.

“ Le due giornate di open day – si legge in una nota - prevederanno visite su appuntamento a bordo degli yacht ormeggiati in esposizione per il charter e la vendita e saranno arricchite da eventi collaterali volti al networking tra gli stakeholder del settore. Tra i momenti chiave della prossima edizione torneranno i Sea You talks, articolati in due panels. Il primo, dal titolo “Women in Yachting ”, vedrà la partecipazione di opinion leader internazionali tra i quali ospite d’eccezione Kelly Gordon, la Comandante di Superyacht e influencer. Il secondo Sea You talk, sarà a cura di Walter Vassallo - Blue Marina Awards e verterà su temi di attualità ambientali quali la blue economy e l’accoglienza turistica, con la partecipazione di ospiti come autorità e istituzioni”.

Tra le novità di quest’anno nell’ambito di Sea You, si svolgerà un workshop gratuito ad iscrizione obbligatoria dedicato agli equipaggi e volto alla scoperta dell’eccellente tradizione culinaria ligure attraverso un laboratorio di cucina.

I commenti dei lettori

yacht equipaggio obbligatorio

Sea You, a Marina Genova open day per barche e charter in vendita

Sea You-Yacht Sales and Charter Days, l’open day per barche in charter e vendita, tornerà per la qarta edizione a Marina Genova. L’evento è dedicato a tutta la filiera della grande nautica da diporto: comandanti,

cantieri, fornitori, società di servizi e yacht manager. Le due giornate di open day prevederanno visite su appuntamento a bordo degli yacht ormeggiati in

esposizione per il charter e la vendita e saranno arricchite da eventi collaterali volti al networking tra gli

stakeholder del settore. Tra i momenti chiave della prossima edizione torneranno i Sea You talks, articolati in

due panels. Il primo, dal titolo “Women in Yachting”, vedrà la partecipazione di opinion leader internazionali

tra i quali ospite d’eccezione Kelly Gordon, la Comandante di Superyacht e influencer.

Il secondo Sea You talk, sarà a cura di Walter Vassallo - Blue Marina Awards e verterà su temi di attualità

ambientali quali la blue economy e l’accoglienza turistica, con la partecipazione di ospiti come autorità e

istituzioni.

Tra le novità di quest’anno nell’ambito di Sea You, si svolgerà un workshop gratuito ad iscrizione obbligatoria

dedicato agli equipaggi e volto alla scoperta dell’eccellente tradizione culinaria ligure attraverso un vero e

proprio laboratorio di cucina.

Un appuntamento imperdibile in questa quarta edizione sarà una divertente prova a test che coinvolgerà

Comandanti ed equipaggi e gli addetti “ai lavori” del settore nautico, che renderà ancora più interattivo

l’evento con il fine di far incontrare le due realtà: terra e mare.

Sea You, a Marina Genova open day per barche e charter in vendita_MarinaGenova_SeaYou2023

IMAGES

  1. Noleggio yacht con equipaggio

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  2. Noleggio yacht di lusso

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  3. Servizio noleggio Yacht con equipaggio

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  5. L'Equipaggio

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  6. Yacht Antago 82 a Palermo per Charter con Equipaggio

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COMMENTS

  1. Uno Yacht Senza Equipaggio E' Possibile?

    La questione "equipaggio" è un argomento che interessa molti armatori in fase di progettazione del proprio yacht. Ci si chiede se uno yacht senza equipaggio sia possibile. Tuttavia, per capire se questa richiesta è attuabile è importante chiarire con il Cantiere Costruttore questi aspetti: Quale sarà l'uso del proprio yacht?

  2. Quando serve equipaggio yacht?

    Il Codice della Navigazione prevede all'art. 489 che: "l'assistenza a nave o ad aeromobile in mare o in acque interne, i quali siano in pericolo di perdersi, è obbligatoria, in quanto possibile senza grave rischio della nave soccorritrice, del suo equipaggio e dei suoi passeggeri".

  3. Regole per la navigazione di uno yacht in Italia

    Questi yacht includono l'equipaggio, quindi tutto ciò di cui devi preoccuparti è divertirti e divertirti. Dovresti anche tenere conto che in Italia è obbligatorio indossare i giubbotti di salvataggio a bordo dello yacht e devono essere disponibili per tutti i passeggeri.

  4. La nuova legge sulla Nautica

    Possibilità per una società armatrice di "far girare" un equipaggio sull'intera flotta senza obbligo di pratiche di imbarco e sbarco sulla stessa barca. Questa regola scioglierà il rigido vincolo equipaggio-barca.

  5. Codice della navigazione da diporto aggiornato al 2021

    In tale caso è fatto obbligo all'armatore di comunicare, nello stesso giorno in cui avviene la predetta rotazione, all'autorità marittima o della navigazione interna competente la composizione effettiva dell'equipaggio di ciascuna unità.

  6. Il decreto 'correttivo' del nuovo Codice della Nautica

    E' prevista la validità della licenza provvisoria anche per rilascio del ruolino di equipaggio e della licenza per l'apparato ricetrasmittente di bordo, per tagliare le lungaggini che fanno preferire le bandiere britannica, maltese e olandese per le unità medio-grandi, la revisione delle dotazioni di sicurezza nel caso di ...

  7. Quanto Costa uno Yacht?

    Quando si superano i 24 metri di lunghezza, è obbligatorio assumere un equipaggio fisso, con tutti i costi che questo comporta. I costi erodono i tuoi rendimenti. Sai che con Moneyfarm puoi risparmiare fino a 5.000€? 100k. 125k. 150k. Costi. 5.755,00 € Rendimento netto. 137.008,00 € Rendimento lordo. - Moneyfarm. Portafoglio 7. Costi. 12.810,00 €

  8. Equipaggiamento obbligatorio: controlli nella zona grigia

    Gli agenti di polizia e i proprietari sono incerti sui requisiti di equipaggiamento delle imbarcazioni da diporto. Come gli skipper possono andare sul sicuro quando la polizia effettua i controlli

  9. Quanto costa uno yacht: dall'acquisto al mantenimento

    Imbarcazioni così grandi (oltre i 22/24 metri) hanno bisogno dell'equipaggio (almeno un comandante e un marinaio) e di cure costanti. Come tutte le imbarcazioni necessitano di assistenza allo scafo, ai motori, agli impianti, agli interni.

  10. Leggi e regolamenti

    Tel 02.6185452-02.66013970. E-mail: [email protected]. Leggi e regolamenti che disciplinano la navigazione da diporto. Si intende per navigazione da diporto la navigazione non a fine di lucro ma a scopo ricreativo e di svago. E' quindi esclusa la navigazione professionale. Per il noleggio e la locazione delle imbarcazioni da diporto e per la ...

  11. Yacht extra lusso Extra UE: le regole di ammissione temporanea in UE

    Yacht extra lusso Extra UE: quando c'è l'esenzione iva? Prima di entrare nel merito della disciplina relativa all'esenzione Iva, è necessario definire i cosiddetti "yacht commerciali". Gli yacht commerciali presentano le seguenti caratteristiche: - lunghezza dello scafo superiore a 24 metri;

  12. Classificazione Unità da diporto e limiti di navigazione

    In base alla circolare 8 agosto 2014, le suddette semplificazioni devono considerarsi estese alle unità ricomprese nella classifica "passenger yacht code" nell'ambito del Red Ensigne Code Group, adibite al trasporto fino a 36 passeggeri.

  13. Documenti dello yacht che devi avere a bordo

    Come probabilmente hai già scoperto, noleggiare uno yacht con il motore di ricerca YACHTIC è facile e veloce. Tuttavia, prima di salire a bordo di uno yacht, è necessario essere consapevoli di alcuni problemi davvero importanti. Uno di questi, ovviamente, è la conoscenza della documentazione richiesta per lo yacht. Quali documenti dovremmo fornirti prima che […]

  14. Come si fa a noleggiare uno yacht? • YACHTIC.com Blog

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  15. Barche grandi: più spazio, più impegni, meno libertà

    Oltre i 15 metri le barche diventano pesanti e richiedono un minimo di equipaggio, certamente un marinaio che sia di supporto. Con questa misura i cabinati cominciano a diventare oggetti importanti e costosi. Oltre i 18 metri l'equipaggio diventa obbligatorio e i costi salgono rapidamente.

  16. Lavorare su uno yacht: ecco stipendi, mansioni

    Secondo la Camper & Nicholson Int, una delle società leader nell'attività di broker, charter e formazione equipaggi, tra i numerosi documenti richiesti, due sono assolutamente indispensabili, il...

  17. Comprare o Noleggiare Yacht? => Cosa Conviene? 8 Seri Rischi!

    Indice dei Contenuti. Tipi di yacht. I costi dello Yacht: cosa influisce? Quanto costa mantenere uno yacht. Perchè acquistare uno yacht e perchè non farlo. Yacht di seconda mano: le aste giudiziarie. Noleggiare uno yacht: quali sono i costi. Gli yacht più lussuosi al mondo. Quali sono le tasse da versare? Conclusioni. Tipi di yacht.

  18. Superyacht: dall'equipaggio al porto, tutti i numeri di un'azienda

    Traducendo tutto ciò in numeri, per un 50 metri relativamente recente a uso privato, un'assicurazione standard costa circa 100mila euro l'anno, inclusi i costi di equipaggio. Normalmente lo yacht ...

  19. Sicurezza in barca, tutte le dotazioni obbligatorie a bordo

    November 28, 2017. Manutenzione ordinaria, check-up periodici e adeguato rimessaggio sono attività indispensabili per mettere in sicurezza una barca ma, una volta a bordo, sono le dotazioni a fare la differenza! Siete certi che la vostra strumentazione di salvataggio a bordo sia sufficiente e a norma?

  20. GO YACHT Società specializzata nel noleggio medie e grandi imbarcazioni

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  21. Yacht e Mega Yacht Equipaggio

    Mega Yacht e Super Yacht hanno bisogno di equipaggi che possono arrivare fino a 20 staff. Equipaggio di Yacht Mega Yacht e Barche a Vela Responsabilità. Yacht Mega yacht e Barche a Vela: Ingegnere di Bordo. L' Ingegnere di Bordo è responsabile della manutenzione tecnica e delle operazioni della nave.

  22. Crew

    Come noleggiare uno Yacht. WhatsApp. Yachtitude ti aiuta a selezionare una vasta gamma di potenziali membri dell'equipaggio perfetti per il tuo yacht e per le tue esigenze.

  23. Lo yacht personalizzato di Roberto Cavalli: cambiava colore e aveva gli

    Roberto Cavalli aveva una grande passione per gli yacht di lusso, che personalizzava secondo il suo stile. ... Possiede 10 cabine per gli ospiti, più altre 8 per i membri dell'equipaggio.

  24. Assicurazione Yacht

    Lo yacht deve essere assicurato? Dipende dalla bandiera dell'imbarcazione e del Paese in cui si naviga. La maggior parte dei Paesi richiede un'assicurazione per le imbarcazioni. Tuttavia, in alcuni Paesi non è obbligatoria, ad esempio nel Regno Unito (nel Regno Unito non è obbligatorio avere un'assicurazione per yacht).

  25. Yacht Sales and Charter Days, due giorni dedicati al diporto a Genova

    Genova - Yacht Sales and Charter Days, l'open day per barche in charter e vendita, avrà luogo giovedì 18 e venerdì 19 aprile 2024 a Marina Genova.L'evento arrivato alla quarta edizione è ...

  26. Sea You, a Marina Genova open day per barche e charter in vendita

    Sea You-Yacht Sales and Charter Days, l'open day per barche in charter e vendita, tornerà per la qarta edizione a Marina Genova. L'evento è dedicato a tutta la filiera della grande nautica ...